La fine della prima fase a gironi delle coppe europee consente di stilare un primo bilancio della stagione. Le squadre italiane hanno ben impressionato: tre delle quattro che hanno preso parte ai gironi di Champions League hanno passato il turno. Inter, Lazio e Napoli si sono qualificate come seconde nei propri raggruppamenti e negli ottavi di finale attendono rispettivamente Atletico Madrid, Bayern Monaco e Barcellona. Soltanto il Milan, giunto terzo in un girone tutt’altro che agevole con Paris Saint Germain, Borussia Dortmund e Newcastle, ha mancato l’obiettivo.
Tuttavia i rossoneri disputeranno i playoff di Europa League a febbraio contro il Rennes con il chiaro obiettivo di passare il turno e proseguire il cammino verso la fase calda della competizione. Oltre ai rossoneri, anche la Roma sarà impegnata contro il Feyenoord nel turno di spareggio di Europa League. I giallorossi non sono andati oltre al secondo posto del girone iniziale, alle spalle dello Slavia Praga.
La terza rappresentante italiana, l’Atalanta, ha invece brillantemente vinto il proprio gruppo qualificandosi direttamente agli ottavi di finale. Per la Dea non è una novità visto che sotto la guida di Gasperini è riuscita a raggiungere i quarti di finale sia nella Champions League del 2020 che nell’Europa League del 2022.
Parlando della Conference League, giunta alla sua terza edizione, la Fiorentina ha conquistato il primo posto nel suo raggruppamento qualificandosi agli ottavi. La squadra viola conferma la buona tradizione nella competizione: difficile non ricordare la finale della scorsa stagione, dove la squadra del presidente Commisso è stata sconfitta dal West Ham di David Moyes. La Fiorentina ha tutte le intenzioni di voler ripetere la cavalcata dello scorso anno e punta dritta alla finale di Atene del prossimo 29 maggio.
Ranking UEFA stagionale
L’Italia è, insieme alla Francia, l’unica nazione ad avere tutte le squadre ancora in corsa ma l’unica con sette squadre, contro le sei partecipanti al via per i francesi. I risultati ottenuti dalle nostre squadre ci consentono di essere in testa al ranking UEFA stagionale davanti a Germania e Inghilterra. Posizione che quest’anno assume un’importanza maggiore, visto che i primi due classificati avranno diritto a qualificare una squadra in più per la prossima Champions League.
Insomma potremmo ritrovarci con cinque squadre ai nastri di partenza della massima competizione UEFA che dal prossimo anno vedrà un allargamento dalle attuali 32 a 36 squadre. Risultato che sarebbe storico a pochi anni di distanza dal periodo tra il 2011 e il 2017, in cui l’Italia era fuori dalla top 3 del ranking e poteva portare in Champions League soltanto le prime tre della Serie A.
Da allora, le squadre del nostro campionato hanno ottenuto risultati migliori nelle coppe europee. Inoltre la UEFA ha cambiato il proprio regolamento. Dalla stagione 2017/18, infatti, anche la quarta nazione del ranking ha la possibilità di qualificare quattro formazioni in Champions League. Questi fattori hanno consentito all’Italia di avere stabilmente quattro squadre qualificate alla massima competizione europea per club.
Scamacca realizza il gol che vale il primato dell’Atalanta
Evoluzione negli ultimi anni
Il calcolo del ranking è definito in modo abbastanza semplice: vengono sommati i punti realizzati dalle squadre dei singoli paesi. Nello specifico due punti per la vittoria, un punto per il pareggio, zero punti in caso di sconfitta. Ogni passaggio di turno porta punti bonus, più alti per la Champions, a scalare per le altre competizioni. L’ammontare totale dei punti conquistati viene poi diviso per il numero delle squadre che partecipano alle varie competizioni per ogni singola nazione.
I risultati delle rappresentanti italiane degli ultimi anni sono comunque più che soddisfacenti. Per quattro volte negli ultimi cinque anni, infatti, l’Italia è riuscita a piazzare tre squadre nella fase a eliminazione diretta della Champions League. Il trend recente molto positivo si riflette anche sul ranking UEFA. In questo momento l’Italia occupa la terza posizione nella classifica quinquennale che viene considerata per l’assegnazione degli slot alle varie competizioni europee. L’Italia è preceduta a breve distanza dalla Spagna, mentre è quasi irraggiungibile l’Inghilterra che beneficia di risultati straordinari nelle ultime stagioni. In particolare, nella scorsa annata le squadre inglesi hanno conquistato due trofei. Nel 2020-21 la finale di Champions fu un derby tra Chelsea e Manchester City e i cugini dello United riuscirono a raggiungere la finale di Europa League, venendo sconfitti ai rigori dal Villarreal.
Analizzando nello specifico i risultati delle nostre formazioni, le ultime cinque stagioni hanno visto risultati abbastanza costanti con l’eccezione della scorsa annata. Le tre finali conquistate da Inter, Roma e Fiorentina sono state un exploit straordinario. Purtroppo tutte le finaliste sono risultate perdenti ma resta un cammino eccezionale, a cui vanno anche aggiunte le semifinali di Milan e Juventus rispettivamente in Champions ed Europa League.
Va sottolineato come le due competizioni “minori” abbiano comunque un grande impatto per il calcolo del ranking UEFA. Basti pensare che, considerando il ranking per club del 2022-23, il West Ham vincitore della Conference League ha terminato al secondo posto, alle spalle del City. Nella stagione precedente, l’Eintracht Francoforte che ha trionfato in Europa League ha terminato al terzo posto, dietro alle finaliste di Champions Liverpool e Real Madrid.
La Fiorentina festeggia la finale di Conference League 2023
Risultati del passato
L’ultima volta in cui una squadra italiana ha alzato al cielo la coppa dalle grandi orecchie risale alla stagione 2009-10, quando l’Inter di Mourinho trionfò nella finale di Madrid contro il Bayern Monaco. Da allora, il massimo risultato conseguito è stato il raggiungimento della finale. La Juventus ci è riuscita due volte, nel 2015 a Berlino contro il Barcellona e nel 2017 a Cardiff contro il Real Madrid. L’Inter invece è reduce dalla finale di Istanbul della scorsa stagione, dove ha ceduto il passo al Manchester City di Guardiola.
Nessuna squadra italiana è riuscita a conquistare l’Europa League, ovviamente considerando esclusivamente le edizioni disputate con la nuova formula a partire dal 2009. La Roma di Mourinho l’ha sfiorata lo scorso anno ma i giallorossi si sono dovuti arrendere ai rigori al settimo successo su sette finali del Siviglia. È stata la seconda finale di Europa League per un’italiana, in precedenza soltanto l’Inter di Conte nel 2020 raggiunse l’ultimo atto di una competizione fortemente modificata a causa della pandemia di Covid. Si giocò una final eight in Germania nel mese di agosto e il Siviglia, non sorprendentemente, riuscì a battere i nerazzurri per 3-2.
La Conference League è la terza competizione europea istituita a partire dalla stagione 2021-22. Seppur con numerose polemiche che hanno accompagnato la nascita di questo torneo, asseritamente una mossa politica del presidente UEFA Ceferin per mantenere buoni rapporti con le federazioni più periferiche, le prime due edizioni hanno mostrato un discreto livello e soprattutto un grande entusiasmo, in particolare nelle fasi finali del torneo.
L’Italia ha ben figurato: la prima edizione è stata vinta dalla Roma, che ha battuto il Feyenoord nella finale di Tirana, mentre abbiamo già parlato del gran percorso della Fiorentina nella scorsa stagione.
Rui Patricio alza al cielo la Conference League
I fasti degli anni ’90
I buoni risultati degli ultimi anni, tuttavia, sono ben lontani da quelli ottenuti dalle squadre italiane nel corso degli anni Ottanta e Novanta. Considerando la allora denominata Coppa UEFA, le formazioni del nostro paese hanno trionfato in otto delle undici edizioni disputate tra il 1988 e il 1999. Altre sei sono state le finaliste perdenti. Hanno raggiunto almeno una volta la finale ben otto squadre diverse: in ordine cronologico Napoli, Juventus, Fiorentina, Inter, Roma, Torino, Parma, Lazio.
Nello stesso periodo si devono sommare le quattro vittorie in Champions League (Milan 1989, 1990 e 1994, Juventus 1996) con cinque finali perse (Sampdoria nel 1992, Milan nel 1993 e 1995, Juventus nel 1997 e 1998) e la Coppa delle Coppe, conquistata dalla Sampdoria nel 1990, dal Parma di Nevio Scala nel 1993 e dalla Lazio nell’ultima edizione del 1999, cui si aggiungano le finali perse dalla Sampdoria nel 1989 e dal Parma nel 1994.
All’epoca il calcio italiano era un movimento di livello altissimo, chiudendo al primo posto del ranking UEFA per tredici volte in quattordici anni. La Germania fu l’unica eccezione, quando chiuse al primo posto il ranking del 1990.
Le tre finali raggiunte lo scorso anno sono certamente un grande risultato e la speranza è che rappresentino un punto di partenza. La competizione non manca, le risorse non sono infinite, ci vorrà uno sforzo di tutto il movimento per creare una programmazione credibile che porti a risultati continui nel medio-lungo periodo.
Il Milan festeggia dopo il 4-0 di Atene al Barça, simbolo del dominio italiano negli anni ’90
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