A differenza di altri sport americani, la regular season NFL è molto più compressa. Con appena di 18 giornate di campionato e 17 partite per franchigia, spesso vede trasformare le ultime sfide in vere e proprie gare a eliminazione diretta. Mai come quest’anno lo scacchiere dei playoff è rimasto aperto fino al fischio finale dell’ultimo incontro e ha regalato sorprese che fino a qualche turno fa sembravano impronosticabili. Dalla prossima settimana però si farà davvero sul serio, con l’inizio del Wild Card Round.
Per i meno avvezzi alle dinamiche del football, spieghiamo in breve come funziona la post season. L’NFL è divisa in 2 Conference (e 4 division per Conference), l’NFC e la AFC e, da ciascuna, le prime 7 squadre si qualificano per i playoff. La prima classificata di ogni Conference passa direttamente al secondo turno (Bye), mentre le restanti 6 si affrontano in 3 incontri a eliminazione diretta, con una formula che vede la vincente della propria division affrontare in casa un avversario in base al record di regular season, appunto il Wild Card Round. Non per forza, dunque, la squadra con il record migliore avrà il vantaggio del fattore campo: a differenza di quanto accade nella NBA, nella NFL è ancora il titolo divisionale a prevalere.
Le vincenti proseguono la loro corsa e accedono al secondo turno, denominato Divisional Round, in cui gli accoppiamenti sono organizzati in base al numero di vittorie della regular season: la vincitrice di Conference contro la squadra con il record peggiore delle tre qualificate e seconda e terza, una contro l’altra. Le due vincenti si sfidano, a loro volta, per il Championship, partita che non solo garantisce di sollevare il primo trofeo di stagione (di minore importanza il titolo di campione della AFC o della NFC, ma pur sempre un trofeo), ma che assicura ai campioni dei rispettivi tabelloni un biglietto di sola andata per il Super Bowl, da sempre giocato in campo neutro e che quest’anno si terrà a Las Vegas.
Partiamo dall’AFC. I Ravens, già sicuri del primo seed, e quindi del Bye, nonostante la sconfitta patita nell’ultimo turno contro gli Steelers, sembrano in palla. Lamar Jackson, quarterback e leader tecnico della squadra, ha concluso la stagione con prove incoraggianti, in particolare contro i 49ers, risultando un serio candidato al titolo di MVP della regular season. Finalmente supportato da un corpo ricevitori all’altezza del compito, ha guidato i Ravens in maniera magistrale.
Nei playoff non è mai facile fare pronostici ed il fatto di giocare partite secche miete spesso vittime importanti ma la squadra allenata da John Harbaugh arriva con un buon abbrivio e, salvo sorprese, dovrebbe raggiungere “almeno” il Championship. Le potenzialità per andare a Las Vegas ci sono e passare un turno di playoff è l’obiettivo minimo.
Altra squadra che sta vivendo uno stato di forma invidiabile sono i Bills. Con una streak di 5 vittorie consecutive, Buffalo si è aggiudicata il quarto titolo divisionale consecutivo, conquistato all’ultima giornata contro i Dolphins in un match tiratissimo, disputato in casa dei rivali storici e deciso solo all’ultimo quarto.
Josh Allen si è caricato sulle spalle la squadra e ha tirato fuori dalle sabbie mobili di metà stagione la franchigia: le premesse per una run profonda, ora, sembrano esserci. Al Divisional ospiteranno gli Steelers, inseriti nel tabellone quasi per caso. Tomlin, da coach navigato quale è, ha fatto più di un miracolo portando un roster mediocre e di secondo piano alla post season. Probabilmente si tratta di uno dei migliori coaching job degli ultimi anni, ma è davvero difficile immaginarsi Pittsburgh vincere a Buffalo contro questi Bills.
Discorso diverso invece per Chiefs contro Dolphins. Qui il pronostico appare in bilico. I Chiefs, nella seconda parte di stagione, sono regrediti in maniera rilevante e Mahomes è apparso nervoso. Questo è probabilmente il primo vero momento di difficoltà che il buon Patrick e questo nucleo si trovano ad affrontare: sarà molto interessante capire se saranno in grado di uscire dal tunnel proprio nel momento decisivo.
Ma se Atene piange, Sparta non ride. Miami è stata, in questa stagione, la squadra media per eccellenza: una schiacciasassi contro le squadre con sub.500 (ovvero con record negativo), con un attacco esplosivo guidato dalla connection Tua-Hill, ma costantemente in difficoltà contro le prime della classe. Una seconda parte di stagione in calando, culminata con la sconfitta all’ultima giornata contro i Bills, li ha privati del titolo divisionale e li ha catapultati all’Arrowhead Stadium per una sfida che ad inizio anno pareva destinata a palcoscenici ben più nobili di un Wild Card Round. Anche se Vegas dà in leggero vantaggio i Chiefs, il pronostico è troppo incerto per sbilanciarsi. Preparate i popcorn.
Allontaniamo le nubi e concludiamo l’AFC con il match tra Browns e Texans. Cleveland, già certa del posto, ha schierato l’ennesimo QB di questa stagione e patito una sconfitta indolore contro i Bengals, mentre i Texans si sono assicurati la post season e il titolo divisionale battendo i Colts sabato, aiutati dall’harakiri dei Jaguars contro i Titans.
I Browns hanno trovato nei 38 anni di Joe Flacco (sì, proprio quello dell’incredibile run del 2013 culminata con la vittoria del SuperBowl XLVII) il faro in grado di accendere la squadra nei momenti decisivi. Il resto l’ha fatto una difesa dominante. Il merito dell’ottima stagione è in buona parte di Stefanski, coach che si è dimostrato in grado di portare ai playoff una franchigia senza QB titolare, nella division più ruvida della NFL.
I Texans, se possibile, possono sorridere ancora di più. C.J. Stroud, al suo primo anno in lega, ha giocato un’annata fantastica e sembra l’uomo giusto per diventare il volto della franchigia. Playoff e titolo divisionale centrati al primo colpo sono traguardi non da poco. Comunque vada, le basi per un futuro in ascesa ci sono.
Cleveland giocherà in trasferta ma la sua difesa rappresenterà un bel banco di prova per l’attacco dei Texans, che rimane pur sempre guidato da un rookie alla prima partita di playoff della sua vita.
Ci spostiamo in NFC, dove San Francisco si godrà la settimana di Bye comodamente dal divano, in attesa del prossimo avversario. I ragazzi di Kyle Shanahan si presentano ancor più favoriti dell’anno scorso per portarsi a casa l’anello. La difesa funziona, Purdy ha confermato le buone cose viste la stagione precedente e McCaffrey rappresenta l’arma in più che spesso risolve le partite più ostiche. L’unica sconfitta davvero bruciante è stata quella contro i Ravens, partita da molti etichettata come l’anteprima del SuperBowl. Ancora presto per dirlo, soprattutto visti gli avversari in Conference, ma sono i favoriti per uscire vincitori dall’NFC.
Altra squadra che arriva “calda” a gennaio sono i Cowboys. Per tutta la stagione abbiamo predicato calma – i Cowboys storicamente si giudicano da dicembre in poi. Il 2023 è passato e Dallas si è portata a casa il secondo seed, battendo sul filo di lana gli Eagles per il titolo divisionale. Dak Prescott ha giocato alla grande, supportato da un fenomenale Lamb e la squadra sembra finalmente solida e quadrata. Per la franchigia più discussa d’America, sempre sull’orlo di una crisi di nervi, già questo è un gran traguardo.
A Dallas andrà a giocarsi le sue chance Green Bay, che in ben pochi si aspettavano di ritrovare subito in post season dopo l’addio in estate di Aaron Rodgers. Zittendo tutti, Love, dopo un inizio incerto, si è dimostrato all’altezza, strappando l’ultimo biglietto disponibile per i playoff. Sarà il terzo QB di fila nella hall of fame per i Packers? Presto per dirlo, intanto vediamo come si comporterà a Dallas in una delle sfide più iconiche e storiche che i playoff NFC possono mettere in campo. A mente fredda gli uomini di LaFleur sembrano superiori, ma con i Cowboys non si può dare mai nulla per scontato.
Lions contro Rams è un’altra bella storia di quest’anno. Detroit, dopo i progressi mostrati nel finale della scorsa stagione, ha finalmente vinto il suo primo titolo divisionale dal 1993, guidata da coach Campbell. Goff dietro la linea ha fatto abbastanza bene ma non sembra dare garanzie adesso che i giochi si fanno più seri, soprattutto visto l’avversario che arriva a Detroit.
I Rams infatti, dopo una prima parte di stagione anonima, si sono ritrovati e hanno finito davvero in crescendo. Puka, il loro rookie wide receiver, si è dimostrato un innesto fondamentale e ottimo target per il sempre sottovalutato Stafford. L’ex QB dei Lions tornerà a giocare in quella che è stata la sua casa per lungo tempo e, nonostante il grande affetto, potrebbe infliggere una cocente delusione ai suoi ex tifosi.
Chiudiamo con gli Eagles che vanno a fare visita ai Buccaneers. Philadelphia, che sembrava facilmente avviata al primo seed, ha concluso la stagione con un pugno di mosche, senza nemmeno il titolo divisionale. Dopo le vittorie all’ultimo minuto contro Chiefs e Bills a novembre, qualcosa ha cominciato a scricchiolare, e sono arrivate cinque sconfitte nelle ultime sei gare (passino 49ers e Cowboys, ma contro Seahawks, Cardinals e Giants si doveva fare meglio). Questo turno sembra alla portata ma, se davvero si punta al SuperBowl, bisognerà subito applicare dei correttivi per tornare a macinare gli avversari come ad inizio stagione.
Per Tampa, invece, già essere qui è un successo. Mayfield ha dato una scossa all’ambiente e condotto i suoi alla vittoria della division (non proprio l’AFC North, ma è pur sempre un titolo divisionale). Qualche settimana fa, Vegas non avrebbe dato nemmeno le quote ma, visti i recenti problemi degli Eagles e la crescita di questi Buccaneers, perché non sognare?
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