Nel mezzo del cammin di nostra Liga: l’ascesa dolorosa del Girona

Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura / ché la diritta via era smarrita

Lungo carrer Riera de Palagret le macchine scorrono senza sosta. La strada è un crocevia fondamentale per i tifosi che si recano all’Estadio de Montilivi. Quando gioca il Girona muoversi per la città è quasi impossibile. Lo stridio degli pneumatici sull’asfalto diventa il trait d’union tra il regno dei vivi e un “altrove” posto oltre i confini della conoscenza. L’immanenza si sfoca, congiungendosi ad una dimensione astratta, che si fa tangibile quando gli occhi si chiudono. C’è chi li chiama sogni, ma per altri sono il marchio indelebile di una realtà ultraterrena.

Secondo una leggenda, se il Girona gioca in casa e ci si addormenta, lasciandosi cullare dal ritmico vociare dei tifosi, può accadere qualcosa di magico. A quel punto, una volta dissolte le nubi che seguono l’abbraccio di Morfeo, si possono formare delle immagini. Scene vivide, trascendentali, simboliche. Talvolta appaiono come dei volti. In quel momento, può capitare di ritrovarsi in mezzo agli alberi, nei pressi dello stadio. Ecco che allora un cancello si apre e si viene scortati da un singolare individuo. Il suo volto emana luce pura e indossa la maglia numero 7 de Los Albirrojos. È lui a guidare gli addormentati nel loro pellegrinaggio. D’altronde, ogni viaggio ha bisogno di una guida, nonostante la destinazione sia imprecisata o racchiusa tra le pieghe del subconscio. Spesso vengono chiamati sogni, ma a volte il confine che li separa dalla realtà si fa labile, confuso, effimero.

Gustave Doré, Dante nella Selva Oscura, 1861

 

La genesi di un sogno chiamato Liga

Attraverso me si entra nella città del dolore / attraverso me si va nel dolore eterno / attraverso me si va tra le anime perdute…

Attraversati i cancelli dello stadio si apre una lunga scalinata. Svariati gradini sono gli unici elementi che si riescono a distinguere oltre l’oscurità. Ad ogni passo il buio inghiotte ciò che ci si lascia alle spalle. La discesa pare fermarsi e si raggiunge un piccolo spiazzo illuminato. Disposti in cerchio appaiono cinque ragazzi. Se ne stanno ricurvi e sembrano discutere animatamente. Dal gruppo si allontana un individuo, che vuole fare gli onori di casa.

Nei primi anni del ‘900 la squadra più rappresentativa della città di Girona era lo Strong EsportFino al 1920 la città catalana ha visto susseguirsi numerosi club minori, che però non hanno mai raggiunto i livelli più alti della scala gerarchica del calcio spagnolo. La nascita dell’Uniòn Deportiva de Gerona sembrava segnare una svolta per la città. L’entusiasmo, però, è durato solo una manciata di anni. Nel 1931 l’U.D. Gerona annuncia il fallimento. Questo segna un momento chiave nella storia della squadra catalana. L’anno successivo, infatti, un gruppo formato da giovani politici e imprenditori ha fondato il Gerona Fútbol Club. A guida del gruppo c’era Albert de Quintana de Leòn, il primo presidente.

Nella prima stagione della loro storia, il neonato Girona partecipa alla seconda categoria del campionato catalano, guadagnandosi subito la promozione. Nell’annata ’35-’36 è iscritto alla Segunda Divisiòn per la seconda stagione consecutiva. A meno di cinque anni dalla propria nascita, il Girona ha raggiunto i playoff per la promozione alla massima serie del calcio spagnolo. I venti di guerra e il penultimo posto nel mini-girone per la promozione hanno rinviato un obiettivo che per molti decenni è parso un miraggio.

 

Gli strascichi della guerra civile

Oh cieca cupidigia e ira folle / che sì ci sproni ne la vita corta, / e ne l’etterna poi sì mal c’immolle!

Quando ci si lascia alle spalle quel capannello di giovani ragazzi, si può procedere con la discesa. Quando il buio si dipana, un corso d’acqua fa la sua comparsa sulla scena. Rivoli di fumo compaiono al di sopra del fiume, mentre perpetue bolle ne increspano la superficie che è di un rosso intenso. Al suo interno ci sono loschi figuri che si dimenano, cercando invano una via d’uscita. Un individuo prova ad alzare lo sguardo al cielo, mentre una freccia lo spinge sul fondo. Il suo nome fa rabbrividire ancora l’intera Spagna.

Il 1936 ha segnato l’inizio di un conflitto armato tra nazionalisti e repubblicani, che ha segnato una delle pagine più oscure della storia spagnola. Una guerra civile che ha causato quasi 500.000 morti e che ha sancito la nascita della dittatura di stampo fascista, guidata da Francisco Franco. Durante gli scontri, il calcio non si è mai fermato. Il Girona era impegnato in un campionato interregionale, terminato al secondo posto, alle spalle del Barcellona. Dalla fine della guerra, però, los Albirrojos hanno vissuto un costante declino equiparabile a quello del proprio Paese.

Per vent’anni il Girona ha fatto da ascensore tra Segunda e Tercera, per finire definitivamente, nel 1959, nella terza serie del calcio spagnolo. Nel 1970  è stato costruito l’Estadio de Montilivi, il primo impianto di proprietà. L’anno successivo il Girona è riuscito a vincere il Trofeo Finalìsima, nella prima e unica edizione del torneo. La competizione vedeva impegnate tutte le squadre che almeno una volta nella loro storia avessero vinto il prestigioso Trofeo Moscardo. Questa vittoria, però, non si è rivelata altro che un’oasi di pace in mezzo ad un deserto di disfatte.

Pablo Picasso, Guernica, 1937

 

Un declino costante

E tutti li altri che tu vedi qui, / seminator di scandalo e di scisma / fuor vivi, e però son fessi così…

Oltrepassando il fiume bollente e proseguendo a discendere incontro all’oscurità, si forma una nuova immagine. Una scena truce, impossibile da descrivere a parole. Esseri umani tagliati a metà per aver seminato discordia. A causa loro qualcosa nella storia si è spezzato e difficilmente può essere ricucito. Ed è ciò che è successo alla squadra catalana dagli anni ’80. Per colpa di una scellerata gestione societaria, il Girona ha rischiato di perdersi tra le piaghe del calcio spagnolo.

Fino al 1982 il club gironino è riuscito a mantenere la categoria senza troppi patemi. La permanenza in Tercera ormai è stata percepita come la normalità anche dai tifosi. Quell’anno, però, qualcosa si è rotto. La dirigenza del Girona ha annunciato un bilancio in rosso di 15 milioni di pesetas che ha causato la retrocessione d’ufficio nel campionato regionale. La squadra è costretta a navigare nel mare del dilettantismo fino al 1989, quando finalmente riesce a ritrovare il professionismo.

Nella stagione 1991-92 il Girona è iscritto al campionato di Segunda Division B, la terza serie del calcio spagnolo. Una campagna acquisti faraonica ha consentito al club di raggiungere i playoff per la promozione. Nel mini-girone con Salamanca, Villarreal e Real Balompedica Linense, la sconfitta contro la squadra castiglianoleonense li condanna ad un altro anno nella categoria. Il debito societario, però, era aumentato e aveva raggiunto i 30 milioni di pesetas. Il Girona ha rischiato di scomparire.

 

La fuga dall’inferno

Salimmo sù, el primo e io secondo, / tanto ch’i’ vidi de le cose belle / che porta ’l ciel, per un pertugio tondo. / E quindi uscimmo a riveder le stelle…

La discesa si è fatta sempre più dura. L’aria ha iniziato a farsi rarefatta e una brezza fredda scuoteva le membra. L’immagine di un lago ghiacciato fa capolino nella scena. Un mostro con tre bocche, una rossa, una bianco-gialla e una nera, è incastrato al suo interno. Un ultimo attimo di dolore può portare a compimento la catarsi che ha purificato l’anima del Girona.

Nel 1997 Pere Sauger ha ottenuto la presidenza del Girona, cercando di risanare i debiti del club. Sauger aveva ereditato una squadra che era tornata nei bassifondi del dilettantismo e una tifoseria disincantata. Solamente nel 2000, però, il presidente è riuscito a risanare il bilancio del club catalano, guadagnandosi anche il ritorno in Tercera. Nella stagione 2007-2008, sotto la guida di Raül Agné, il club catalano ha completato una doppia promozione, meritandosi il ritorno in Segunda Division dopo 49 anni. Ed è questo il momento in cui le tenebre parevano aver abbandonato l’entroterra catalano.

Raül Agné, allenatore del Girona nella stagione 2007-2008

 

Quando i sogni si infrangono

Poi fummo dentro al soglio de la porta / che ’l mal amor de l’anime disusa, / perché fa parer dritta la via torta… 

L’aria rarefatta ha lasciato il posto ad una brezza tenue. La discesa è finita: ora bisogna risalire. Un monte si è innalzato al centro di una radura, costituito da tante circonferenze identiche. Frotte di individui erano accatastate le une sulle altre, rendendo vivo ogni cerchio. All’interno del decimo, esseri in fila stavano osservando delle statue. Essi si sono avvicinati e, poi, hanno parlato…

Era il 2010 quando Ramón Vilaró, Joaquim Boadas e Josep Delgado hanno deciso di acquistare il 72% delle azioni del club catalano, segnando un punto di svolta nella storia del Girona. Le finanze della società hanno iniziato a diventare più floride, tanto che il board è riuscito a blindare i propri calciatori con alte clausole rescissorie. Nel maggio del 2013, nel tentativo di riequilibrare il patrimonio del club, la società ha approvato un aumento di capitale di 300.000 euro, in azioni da dieci euro l’una. Il motto “El Girona FC también es mio” (il Girona è anche mio) ha reso più forte l’affiliazione tra i tifosi e la squadra.

Investiti da un vero e proprio boom economico, la squadra del presidente Vilaró ha mantenuto la categoria cadetta fino al 2017. Durante la stagione 2016-2017, la squadra allenata da Pablo Machìn ha lottato per tutta la stagione contro il Getafe di José Bordalás per raggiungere la promozione. Il 4 giugno si è fatta la storia. Il pareggio a reti inviolate contro il Real Zaragoza al Montilivi ha mandato in visibilio l’intera città catalana. Con una giornata di anticipo il Girona è approdato in Liga, per la prima volta nella sua storia.

 

La luce in fondo alle tenebre

“Quei sono spirti, maestro, ch’i’ odo?”, / diss’io. Ed elli a me: “Tu vero apprendi, e d’iracundia van solvendo il nodo”… 

In un’irosa salita contro il destino, il fumo denso che s’alzava dai cerchi attorno al monte ha oscurato il sole. L’immagine si è fatta buia, inquieta. Un uomo si è avvicinato in punta di piedi e ha sussurrato parole di tenebra. Il destino infausto non ha pietà di chi per l’ira è stato condannato a vagare in eterno, con un velo di fumo davanti agli occhi.

Il 23 agosto 2017, il Girona è stato rilevato dal City Football Group, entrando a far parte di una rosa di squadre che comprendeva, tra le tante, Manchester City e New York City FC. La stagione è iniziata nel migliore dei modi, con la prima vittoria di sempre in Primera già alla seconda giornata, contro il Malaga. L’andata è terminata con ben 26 punti all’attivo. Un debutto da sogno per il Girona: nel campionato ha conquistato 51 punti, che gli sono valsi il secondo posto nella speciale classifica delle migliori debuttanti nella storia della Liga. L’euforia scaturita da un’esaltante cammino però, ha lasciato presto il posto all’ira.

Eusebio Sacristán è incaricato di guidare il Girona durante il secondo anno di Liga. Il campionato è iniziato nel peggiore dei modi: 0-0 contro il Real Valladolid, che sarà impegnato nella lotta per non retrocedere proprio contro la squadra catalana, seguita dalla batosta in casa contro il Real. Nonostante qualche nota positiva, come la vittoria contro il Barcellona nella Supercopa de Cataluña grazie alla rete di Stuani, la salvezza si era fatta sempre più ardua. Real Valladolid 41, Celta Vigo 41, Girona 37: così recitava la classifica all’ultima giornata. Il Girona è costretto a tornare in Segunda, in quello che pareva l’ennesimo fallimento di una storia maledetta.

Mappa dei club acquisiti dal City Group

 

Una visione angelica

Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice. / Come degnasti d’accedere al monte? / non sapei tu che qui è l’uom felice? 

Un viso di donna ha irradiato con la propria luce la scena. Il buio è scomparso. O meglio, non è più accettato all’interno dell’immagine. I cerchi stavano finendo: la cima è conquistata. La ragione ha lasciato il passo al divino, che s’incanalava in un raggio che ha squarciato il cielo.

Le tradizioni si rispettano. Durante la stagione del ritorno nella serie cadetta, dopo due anni di assenza, il club catalano è riuscito a qualificarsi ai play-off. L’Almeria si è rivelato un ostacolo facile da superare, a tal punto che la finale contro l’Eibar pareva pura formalità. Ma la storia del Girona non ha mai contemplato le parole “facile” o “scontato”. Infatti, grazie alla rete di Pere Milla è stata proprio la squadra basca ad uscire vincitrice. La stagione seguente è sembrata un déjà-vu. È di nuovo sulle spalle dei play-off la sorte del Girona. In semifinale, come l’anno precedente, è stata l’Almeria ad arrendersi per prima. In finale il Rayo Vallecano si è giocato la promozione con la squadra catalana. E con un 3-2 complessivo, la squadra di Madrid ha condannato il Girona.

Nella stagione 2021-2022 il Girona ha terminato il campionato al sesto posto, raggiungendo l’ultimo posto disponibile per i play-off. Come due anni prima, l’Eibar ha sfidato il Girona, questa volta in semifinale: qualcosa stava cambiando. Tre gol segnati, nessuno subito: è finale. L’ultimo atto si è giocato contro il Tenerife, squadra rivelazione del campionato. Lo 0-0 dell’andata ha evocato brutti ricordi ai tifosi gironini, che però hanno potuto esultare al ritorno. 3-1 netto e vittoria in terra catalana. La luce della Primera ha invaso il Montilivi.

 

A pochi minuti dal miracolo

Perché appressando sé al suo disire, / nostro intelletto si profonda tanto, / che dietro la memoria non può ire…

La strada è scomparsa. Il corpo viene trascinato verso l’alto, come da una forza invisibile. Una luce di pace ha irradiato l’ambiente. Il nuovo regno, che tanto nuovo non era, s’è aperto all’orizzonte. È il momento di chiudere gli occhi e farsi trasportare.

Il Girona ha affrontato il ritorno in Liga con Michel alla guida e con Stuani investito degli onori di capitano. L’inizio è parso un presagio di sciagura: le sei sconfitte e i due pareggi nelle prime dieci gare preoccuparono i tifosi gironini. L’incubo della retrocessione è ancora fresco nella loro mente: ricadere non era un’opzione. Nella prima gara di ritorno c’è stata una svolta. Il Valencia cade al Montilivi e il Girona inizia a vedere l’Europa. Un sogno si stava formando in società e a dieci giornate dalla fine, ha assunto i connotati della realtà.

Dopo 30 giornate il Girona è ottavo, impegnato in un duello all’ultimo sangue contro Osasuna e Athletic Club. Il pareggio con la Real Sociedad ha suggellato un settimo posto, che sarebbe valso un posto in Conference League. Il destino, ancora una volta, si è scatenato contro la squadra catalana. Nelle ultime cinque gare ha raccolto solo due punti, perdendo anche gli scontri diretti contro Real Betis e Villarreal. All’ultima giornata il Girona ha dovuto arrendersi anche all’Osasuna. Proprio la squadra di Pamplona si è guadagnata l’approdo in Conference League, mentre ai catalani non è rimasto altro che l’amaro in bocca per un’occasione sprecata.

Osasuna in festa coi propri tifosi dopo la vittoria contro il Girona

 

La strada per l’empireo

In forma dunque di candida rosa / mi si mostrava la milizia santa / che nel suo sangue Cristo fece sposa… 

Quando la luce ha smesso di ledere le cornee, la scena si è fatta vivida. Una candida rosa, posta sul tetto del mondo, osservava il pianeta, con occhi ineludibili. Una visione mistica, raffinata, paterna. Le nubi si sono nascoste aldilà dell’orizzonte, lasciando in primo piano un’argenteo sorriso. La luce ha riflesso un’immagine: un trofeo, un sogno, un obiettivo.

Sei: il numero di vittorie consecutive del Girona, dopo il pareggio nella prima giornata del campionato corrente. Sei: le vittorie di fila che il club catalano ha infilato dopo la sconfitta al Montilivi contro il Real Madrid. Michel, da mezzala estrosa quale era in campo, ha costruito un Girona a sua immagine e somiglianza. I catalani sono la seconda squadra della Liga per passaggi in area di rigore avversaria, dimostrando un’attitudine unica. I passaggi corti e rapidi sono il leit motiv di una risalita compatta, con distanze precise tra reparti, permettendosi così una riaggressione immediata. Il Girona ha deciso di viaggiare verso il futuro.

Aleix Garcia è la mente della squadra. Michel ha modellato l’anima del gruppo, coadiuvato dai leader David Lòpez e Daley Blind. Savio e Tsygankov hanno il compito di creare l’imprevisto. Tecnica e muscoli supportati da una struttura di squadra ben congeniata. La classifica in questo momento recita così: dopo 16 gare, Atletico Madrid e Barcellona si stanno spartendo il terzo posto. Il Real di Ancelotti guarda entrambi a cinque punti di distanza. In testa, con 41 punti, comanda il Girona. A tre partite dal termine del girone d’andata, il sogno di una notte di mezz’inverno si sta tramutando in una pura realtà.

A l’alta fantasia qui mancò possa; / ma già volgeva il mio disio e ‘l velle, / sì come rota ch’igualmente è mossa, / l’amor che move il sole e l’altre stelle…

 


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catenaccio

Di Thomas Novello

Studente di Editoria e Giornalismo e aspirante scrittore a tempo perso. Famoso su X (fu Twitter) per proteggere Diego "el más grande" Ribas Da Cunha e Berbatov.