La sfida tra Bayern Monaco e Inter è ormai diventata una classica di Champions League, una partita che per i nerazzurri rievoca momenti dolcissimi. Basti pensare al 3-2 firmato da Pandev all’Allianz Arena nella stagione 2010/2011, ma soprattutto alla notte di Madrid del 2010. Da quelle serate è passato molto tempo, ma le cose non sono cambiate. Sì perché i nerazzurri, ancora una volta, grazie a un’ottima prestazione hanno portato a casa un risultato che in ottica ritorno pesa come un macigno.
Le assenze di Bayern e Inter
Reduce dalla vittoria in trasferta nell’ultimo turno di Bundesliga, il Bayern ha vissuto un avvicinamento ai quarti di finale di Champions piuttosto complicato. Orfano di Neuer, Coman, Upamecano e Davies, il club bavarese ha dovuto rinunciare anche a Musiala. Anche dall’altra parte però, in una squadra che veniva dal brutto secondo tempo di Parma, c’erano alcune defezioni di rilievo. Quelle di Dumfries e Dimarco infatti, considerato lo sviluppo di gioco laterale prodotto dall’Inter, potevano essere due mancanze decisive, ma i sostituti non li hanno fatti rimpiangere. Tra i bavaresi, meno buona invece la prestazione di Guerreiro, scelto a sorpresa al posto di Müller per rimpiazzare Musiala. Ma partiamo con ordine.
Lautaro decisivo
In partite così delicate l’approccio, soprattutto in trasferta, è molto importante. Quello dell’Inter è buono: fin da subito infatti i ragazzi di Inzaghi cercano di controllare il gioco tenendo il possesso per allontanare i bavaresi dalle zone calde del campo. Sono proprio i padroni di casa però ad avere la prima occasione, ma il tiro di Olise esce di poco a lato. A quel punto il Bayern insiste e poco a poco cerca di prendere campo, affidandosi soprattutto alle giocate del proprio esterno francese, che sembra essere il più ispirato tra quelli davanti. La gara si gioca su un discreto ritmo, il Bayern cerca di colpire con qualche fiammata, ma l’occasione più pericolosa arriva a causa di un errore nerazzurro. Un retropassaggio sciagurato innesca nuovamente Olise che prontamente serve Kane. Ma la punta inglese, inspiegabilmente, da pochi metri colpisce il palo esterno sprecando la più grande chance dell’incontro.
A quel punto è l’Inter che prova a risalire la china e lo fa con Carlos Augusto che, dopo aver colpito l’esterno della rete da pochi passi al 30’, si rende protagonista dell’azione più importante dei primi 45’. Dopo una costruzione partita da metà campo, Bastoni innesca l’esterno sinistro brasiliano che con un cross basso e teso trova Thuram in mezzo all’area. Il francese, di tacco, accomoda per Lautaro che con l’esterno porta avanti l’Inter. Il gol gela tutta Monaco di Baviera, è la rete che determina il parziale alla fine della prima frazione.
Il secondo tempo
Come da copione, l’inerzia passa dalla parte del Bayern che in casa, sotto di una rete, inizia ad alzare il ritmo e a sottomettere l’Inter nella speranza di pareggiare. Arriva il colpo di testa di Stanišić al 62’, poi il tiro di Guerreiro due minuti più tardi. Finiscono entrambi fuori. L’Inter sembra appannarsi sotto la pressione bavarese, ma regala comunque molte uscite palla al piede che denotano personalità e sicurezza.
Tra il 74’ e il 75’ le squadre cambiano: per il Bayern subentrano Müller, Gnabry e Boey. Inzaghi invece decide di optare per l’usato sicuro, Davide Frattesi, che sostituisce l’ammonito Mkhitaryan. L’Inter viene schiacciata da un Bayern che attacca a pieno organico e che, al 75’, trova il gol dell’1-1. A segnarlo è proprio il leggendario Müller, che con un guizzo da avvoltoio deposita in porta da due passi dopo un traversone da sinistra.
Un pareggio a Monaco di Baviera con un ritorno da giocare a San Siro potrebbe essere un risultato goloso. Ma l’Inter non ci sta. La squadra del Demone vuole di più, vuole azzannare la preda e lo fa pochi minuti dopo. All’88’ Sommer ha il pallone tra le mani, potrebbe perdere tempo, gestire, accontentarsi. Sceglie invece di far ripartire un’azione che porta Carlos Augusto a pochi passi dalla porta difesa da Urbig, l’esterno avrebbe lo spazio per calciare ma decide di buttarla dentro. A raccogliere c’è proprio Frattesi. I nerazzurri segnano di nuovo, sono avanti 2-1. L’Inter, nonostante gli sforzi finali dei tedeschi, vince 2-1, superando una squadra che non perdeva in Champions tra le proprie mura da quattro anni.
La maturità dell’Inter, il rimpianto di Kane
Che la squadra di casa potesse trovarsi in difficoltà a causa delle assenze era da mettere in conto. Che l’Inter facesse una prestazione di questo livello era probabile, ma non scontato. Nonostante la portata del rivale, i ragazzi di Inzaghi hanno dimostrato carattere, personalità, maturità. Hanno saputo alternare giocate di qualità ad azioni semplici ed efficaci. Hanno saputo gestire il possesso e soffrire quando era necessario. Giganti le prestazioni dei due davanti, è vero, ma anche i centrocampisti hanno disputato una gara di quantità e tecnica. Bene anche il reparto arretrato, così come Sommer, sempre sicuro e affidabile. Poco incisivo invece il Bayern che, seppur privo di Musiala, ha comunque avuto le sue chance. Quello che è mancato – come spesso accaduto in gare importanti – è stato l’apporto di Kane, che probabilmente digerirà a fatica quell’errore sullo 0-0 del primo tempo.
Le parole degli allenatori
Simone Inzaghi, dopo l’ennesima masterclass, elogia i propri calciatori:
Bisogna fare i complimenti ai ragazzi. Più che al risultato però penso alla prestazione. Tra sette giorni avremo il ritorno a San Siro contro una squadra fortissima a cui abbiamo tenuto testa con coraggio, attenzione e aggressività. Sicuramente è stata una gara di grandissimo spessore, che ci fa felici. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, ma dovremo dare seguito a tutto questo. Da parte loro mi aspettavo più pressing, ma hanno trovato di fronte un’Inter che ha giocato bene. All’88’ il nostro portiere poteva aspettare e invece siamo ripartiti. Dobbiamo continuare in questo modo. Avevamo detto che dovevamo levargli il possesso e giocare con personalità. Nella ripresa si sono fatti sentire, ma siamo rimasti sempre lucidi e in partita. Il gol nel finale lo dimostra.
Dall’altra parte Vincent Kompany, non sembra aver preso nel modo giusto la sconfitta:
Non importa il risultato, abbiamo avuto le nostre occasioni e sicuramente avremmo potuto segnare di più. Abbiamo visto tanti festeggiamenti a fine gara, ma è solo la prima partita. Siamo motivati in vista del ritorno, non vediamo l’ora. La cosa importante sarà lo spirito, la convinzione. Dobbiamo pensare di poterla ribaltare e le proveremo tutte per riuscirci. Quando lo score non ti sorride non puoi essere soddisfatto, ma ora torneremo a casa motivati e ci prepareremo prima per l’incontro con il Dortmund e poi per quello con l’Inter.