El Shaarawy cambia faccia alla Roma, Genoa battuto all’Olimpico

Roma Genoa - Puntero

Due squadre in crescita, divise da un solo punto: questi gli ingredienti di un match che si preannunciava piuttosto combattuto e con il rischio di distrazioni provenienti dal calciomercato. A spuntarla è stata la Roma, che con un ottimo secondo tempo si è imposta per 3-1 sul Genoa grazie ai gol di Dovbyk, El Shaarawy e all’autogol del portiere genoano Leali, dopo aver concluso il primo tempo sull’1-1 grazie al primo gol in A di Masini.

 

Le formazioni

Mister Ranieri, privo del solo Cristante, si affida alle sue certezze e, nonostante l’imminente impegno europeo e le diffide di Koné e Saelemaekers, conferma l’undici con cui la Roma ha vinto il derby e pareggiato nel recupero a Bologna. Difesa a tre composta da Mancini, Hummels e N’Dicka; Saelemaekers e Angeliño “quinti” ai lati della coppia Paredes-Koné, con Pellegrini e Dybala alle spalle di Dovbyk.

Varie assenze, invece, per un Genoa distante un solo punto dai giallorossi e in grande ripresa dall’arrivo di Patrick Vieira. Oltre al lungodegente Malinovskyi e ai già noti Norton-Cuffy, Vitinha ed Ekuban, il tecnico francese non recupera Messias e deve rinunciare a Badelj, uscito malconcio dal match col Parma. Senza dimenticare l’ennesimo caso Balotelli, fuori dal progetto tecnico e dai convocati, per il quale si parla di un possibile trasferimento al Monza.

Davanti a Leali una difesa a quattro composta da De Winter, Bani, Vásquez e Martín; in mediana, accanto a Frendurp e Thorsby c’è l’esordio da titolare in A per Patrizio Masini, mentre Zanoli e il recuperato Miretti agiscono a supporto di Pinamonti.

 

Primo tempo equilibrato e poco divertente

Nei primi venti minuti il match non decolla. Il Genoa difende basso e attende le iniziative della Roma, tentando di lucrare sulla recente fragilità mostrata difensivamente dai giallorossi sulle ripartenze avversarie. Per contro, i padroni di casa sono poco aggressivi in fase di non possesso e piuttosto imprecisi durante le iniziative offensive. Ne esce un inizio di partita piuttosto scialbo con un unico tiro, ma molto pericoloso: al 9′ Dybala conquista una punizione, calciandola sul palo alla sinistra di Leali.

Vieira chiede ai suoi di tentare la verticalizzazione appoggiandosi su un Thorsby molto attivo tra le linee. L’unico pericolo è però una conclusione molto schiacciata dal limite dell’area di Miretti, colpevolmente lasciato solo da Pellegrini. L’incontro si accende al 25′ quando, su un cross dalla destra di Saelemaekers, De Winter buca l’intervento favorendo il colpo di testa di Pellegrini: Leali si oppone al capitano giallorosso ma sulla respinta è Dovbyk a trovare il facile tap-in dell’1-0.

Al 33′ il pari del Genoa con Masini, che approfitta di un’altra dormita di Pellegrini e su azione da corner sbuca da dietro, colpendo con il destro e beffando uno Svilar meno reattivo del solito. Le squadre rientrano negli spogliatoi senza di fatto creare altre chance da gol e con gli infortuni dei capitani Bani – sostituito da Sabelli, con De Winter riportato al centro della difesa poco prima del pari rossoblù – e Pellegrini, rimpiazzato da El Shaarawy durante l’intervallo.

 

Nel secondo tempo la Roma ha messo sotto il Genoa

Ad eccezione della stanchezza mostrata nella fase centrale della ripresa, il secondo tempo è stato un monologo della Roma. I protagonisti dell’episodio che cambia definitivamente l’inerzia dell’incontro sono proprio i due nuovi entrati, peraltro entrambi ex di turno. Al quarto d’ora del primo tempo Sabelli – prodotto del vivaio giallorosso – interrompe un’azione offensiva della Roma con un evidente fallo di mano non sanzionato dall’arbitro Zufferli. Sul prosieguo dell’azione, El Shaarawy – che ha esordito in A proprio nel Genoa – raccoglie uno scarico di Dybala e trova l’angolo lontano con un tiro dal limite dell’area, festeggiando al meglio la presenza numero 300 con la maglia giallorossa.

Il Genoa prova a rendersi più offensivo sostituendo Zanoli e Thorsby con i giovanissimi Ekhator e Lorenzo Venturino, classe 2006 all’esordio in Serie A. Tuttavia la prestazione maiuscola dei centrali difensivi dei padroni di casa ha soffocato ogni potenziale tentativo dei rossoblù di rendersi pericolosi nei pressi della porta di Svilar. Anche il terzo gol giallorosso nasce dalla fascia sinistra, con una percussione di Koné deviata nella propria porta dal portiere ospite.

Nel finale Ranieri ha ridisegnato la Roma con una difesa a quattro. Un possibile segnale di mercato dal punto di vista dei calciatori – stante il probabile imminente arrivo di Devyne Rensch, terzino dell’Ajax – e forse anche dell’allenatore, alla luce delle parole proprio di Ranieri nella conferenza prepartita e del ds Ghisolfi: entrambi hanno ribadito che il tecnico di Testaccio non sarà sulla panchina giallorossa nella prossima stagione.

 

I prossimi impegni di Roma e Genoa

Al netto delle assenze, Vieira può essere soddisfatto dell’atteggiamento mostrato dal Genoa, solo alla seconda sconfitta da quando l’ex calciatore di Milan, Juventus e Inter siede sulla sua panchina. I rossoblù torneranno in campo tra dieci giorni contro il Monza, quando il mercato e l’infermeria potrebbero regalare forze nuove e utili per proseguire il momento positivo.

Diversa la situazione della Roma, che da giovedì riprende il cammino europeo ed è attesa da due trasferte consecutive tra l’AZ Alkmaar e l’Udinese. L’obiettivo, dopo sette vittorie interne consecutive, è superare il mal di trasferta – nessuna vittoria stagionale lontano dall’Olimpico, ultimo successo proprio a Udine nel match iniziato il 14 aprile e terminato il 25 aprile scorso per il malore a N’Dicka. Nove mesi senza vittorie, un bottino che rende complicato ripartire nella corsa a un posto nelle coppe europee.

Di Manuel Fanciulli

Laureato in giurisprudenza e padre di due bambini, scrivo di sport, di coppe e racconto storie hipster. Cerco le risposte alle grandi domande della vita nei viaggi e nei giovedì di Conference League.