La stagione 2024 della Ferrari in Formula 1 sta tutta nell’ultima gara di Charles Leclerc ad Abu Dhabi. Il pilota monegasco è partito diciannovesimo ‒ ovvero penultimo ‒ a causa di un guasto e di un suo millimetrico errore in qualifica. Dopo il primo giro era però già ottavo – grazie a una serie pazzesca di sorpassi e qualche congiunzione fortunata – e alla fine ha chiuso sul podio, al terzo posto. Una grande gara, ma nonostante ciò alla fine Leclerc era scurissimo in volto. Questo perché la Ferrari era arrivata a giocarsi il mondiale costruttori all’ultima gara, a 16 anni di distanza dall’ultima volta, ma ha dovuto cedere il titolo a McLaren per soli 14 punti.
Allo stesso modo, nel corso del 2024 la Ferrari ha vissuto un’ottima annata, con cinque vittorie ‒ tre di Leclerc e due di Carlos Sainz ‒ e in netto miglioramento rispetto alle precedenti. Al momento decisivo, però, è mancato quel qualcosina per fare il salto definitivo e nell’albo d’oro ci è finito ancora una volta qualcun altro. Ai microfoni di Sky, al termine del Gran Premio di Abu Dhabi, il team principal della Ferrari Frédéric Vasseur ha parlato infatti di una stagione da 6-7 in pagella:
Siamo tutti delusi, ma abbiamo fatto il massimo che potevamo fare. È stata una gara molto bella da parte di Charles e di Carlos, e alla fine non siamo molto lontani dalla McLaren, con soli 14 punti di distacco, ma non è stato oggi che abbiamo perso il campionato. Siamo invece soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto e dei miglioramenti durante la stagione, anche per come abbiamo reagito quando abbiamo avuto problemi. Il risultato finale però è questo, siamo arrivati cioè vicini alla vittoria, per cui siamo un po’ delusi.
La Ferrari di Vasseur nel pazzo 2024 della Formula 1
Eppure dopo le prime sei gare il canovaccio della stagione sembrava dover replicare come un dagherrotipo quello del 2023, con la Red Bull e Max Verstappen imprendibili. Invece a partire da Imola qualcosa è cambiato: la scuderia austriaca ha subito una sorprendente involuzione tecnica, mentre McLaren, Mercedes e Ferrari hanno compiuto dei grossi passi in avanti, con la prima delle tre ad avere il rendimento più continuo, frenato solo dall’inesperienza e dalle incertezze dei suoi due giovani piloti, il britannico Lando Norris e l’australiano Oscar Piastri.
Un equilibrio certificato dai numeri: non era mai successo prima che ben quattro scuderie vincessero almeno quattro gran premi a testa, con sette piloti diversi ad alternarsi sul gradino più alto del podio. Ed era inoltre da più di dieci anni che non si registrava una striscia di gare così lunga – alla fine 14 – con nessun pilota in grado di vincerne almeno due di fila. Il secondo posto della Ferrari in classifica costruttori assume così tutto un altro valore rispetto a quello del 2023. In quel caso, visto il dominio di Red Bull ‒ che aveva vinto 21 gare su 22 ‒ si era trattato di un contentino, di essere letteralmente la prima delle perdenti, tanto per parafrasare una celebre massima di Enzo Ferrari. Nel 2024, la scuderia del Cavallino Rampante è stata invece in gioco fino alla fine per qualcosa di importante e i 652 punti nella classifica finale rappresentano il record di punti in una singola stagione.
Però nel corso dei mesi la Rossa è stata ancora troppo incostante, con una partenza lenta seguita da una repentina risalita. Gli aggiornamenti apportati alla SF-24 non hanno funzionato come previsto, tanto da spingere a un immediato passo indietro, che ha rispedito la Rossa alle spalle delle altre contendenti. Il finale di campionato è invece stato da protagonisti: dopo la pausa estiva, infatti, sia la Ferrari che Leclerc hanno conquistato più punti di chiunque altro nelle due classifiche iridate. È evidente che tutto questo ancora non basti, ma in ottica 2025 fa ben sperare la capacità della squadra di reagire nei momenti di difficoltà, cosa inedita rispetto al recente passato, nelle gestioni dei team principal Maurizio Arrivabene prima e Mattia Binotto poi.
In particolare, rispetto a quest’ultimo, Vasseur ha rappresentato un’importante guida non solo dal punto di vista tecnico, oliando diversi meccanismi nel funzionamento della squadra e offrendo un volto più umano, a volte quasi paterno, davanti ai media. Come risultato, un po’ tutto ha funzionato molto meglio, garantendo soprattutto maggiore flessibilità davanti alle situazioni negative. Insomma, la “rivoluzione lenta” di Vasseur, così come è stata definita da più parti, sembra stia dando i propri frutti, un decimo alla volta.
Leclerc e Sainz
In questa situazione, a fare un importante passo in avanti è stato Charles Leclerc, che ha di certo dimostrato ancora qualche imperfezione ma si è avvicinato ulteriormente alla maturità, con una stagione in cui è stato molto più continuo rispetto ai propri standard abituali. Il pilota monegasco ha poi saputo colmare una delle sue lacune storiche nella gestione delle gomme, imparando a dosarle in maniera più sapiente. La dimostrazione è arrivata a Monza, quando ha portato a termine con successo una strategia da una sola sosta, completando ben 38 giri con lo stesso set di pneumatici e mettendo dietro le due McLaren. La scuderia di Woking non ha voluto correre un simile rischio e si è dovuta accontentare del secondo e terzo posto.
Nel 2024 Leclerc è inoltre riuscito a scacciare quella che sembrava una vera e propria maledizione, vincendo a casa sua, a Montecarlo, con una qualifica eccezionale e una gestione della gara magistrale, seguendo un’andatura lenta per tenere il gruppo compatto alle sue spalle e non permettere a nessuno di beffarlo con la strategia. Un’ulteriore dimostrazione di come il monegasco abbia imparato a reggere la pressione, come ha sottolineato anche Vasseur. Prima dell’ultimo gran premio dell’anno, lo stesso Leclerc ha dichiarato che la stagione 2024 è stata per lui la prima priva di rimpianti: il monegasco ha infatti ottenuto il massimo dalla propria Ferrari, vincendo appunto due gran premi che possono valere da soli una stagione come quelli di Monaco e d’Italia, ai quali si è aggiunto poi anche il Gran Premio degli Stati Uniti a Austin. Questo perlomeno a livello personale, perché il dispiacere comunicato via radio al proprio ingegnere di pista dopo la mancata vittoria della Ferrari nel campionato costruttori è stato a dir poco palese:
Fa male. Questa fa tanto male. Grazie a tutti per gli sforzi profusi in questa stagione. Non sono bastati, ma il prossimo anno lo saranno, ne sono sicuro. Grazie ancora per non aver mai mollato, non aver vinto il titolo fa veramente male. Volevo tanto farcela anche per chiudere alla grande il periodo in squadra insieme a Sainz.
Il contributo del pilota spagnolo ‒ con le sue due vittorie in Australia e Messico ‒ è stato fondamentale per portare la Ferrari a giocarsi il titolo all’ultima gara. Sainz ha però vissuto una stagione difficile, in cui è spesso emersa con troppa foga la voglia di mettersi in mostra, in un paio di occasioni anche a discapito del suo compagno di squadra, con qualche piccolo episodio andato a sfavore della scuderia. Del resto si poteva immaginare un simile comportamento dopo essere stato scaricato dalla propria squadra già prima dell’inizio della stagione.
Magical moments at Monza ✨
Here's the moment Charles Leclerc added to his home win in Monaco, with another for Ferrari in Italy 👇#F1 #ItalianGP pic.twitter.com/d8lWa6o3h2
— Formula 1 (@F1) September 1, 2024
Hamilton in rosso
Già, perché dall’anno prossimo il suo sedile sarà preso da Lewis Hamilton. Il britannico, sette volte campione del mondo, ad Abu Dhabi ha concluso la sua lunga relazione con la Mercedes per provare a riportare il titolo a Maranello. Nel 2025 la Ferrari si troverà così con quella che ‒ almeno sulla carta ‒ sarà la formazione più forte di tutto la griglia, con potenzialità enormi da sfruttare: da una parte ci sarà il pilota più vincente della storia della Formula 1, alla ricerca di un ottavo titolo che lo proietterebbe definitivamente nella leggenda; dall’altra un ragazzo che ha dimostrato di essere sempre veloce e tra i pochi in grado di poter mettere in difficoltà il dominatore di queste ultime stagioni, Max Verstappen.
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Negli ultimi anni, sia Hamilton che Leclerc hanno dimostrato di saper essere dei veri “uomini squadra”, ma di certo ognuno dei due avrà interesse a mettere il proprio musetto davanti a quello del proprio compagno, sia in qualifica che in gara. Starà a Vasseur riuscire a far funzionare tutto in modo corretto, ma il team principal della Rossa di Maranello ha già le idee chiare, oltre a una grande ambizione, come dichiarato nel corso di una recente intervista con La Stampa:
Ho buone sensazioni. Si rispettano, collaboreranno. Charles è al corrente del progetto fin dall’inizio, lo sottoscrive, sa che è un’opportunità anche per lui. Se scommetterei su Hamilton campione del mondo 2025? Scommetterei sulla Ferrari.
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