Faker ha trasformato gli eSports in un affare miliardario

Faker - Puntero

Quando misuriamo un atleta, valutiamo l’impatto che ha sul campo. Poi però esistono i fenomeni, che ridisegnano il modo in cui viene inteso il gioco stesso. Michael Jordan o Tiger Woods, ad esempio, hanno attirato l’attenzione del mondo su di loro, portando prestigio e notorietà alla loro disciplina a livelli prima impensabili. Il fuoriclasse che risalta nel mondo degli eSports è Faker, il miglior giocatore di League of Legends. La sua notorietà e la sua figura hanno riscritto la narrativa di tutti gli atleti digitali, elevando l’intera categoria a celebrità planetarie, attirando attenzione e investimenti nel gioco digitale competitivo. La figura del pro-gamer, infatti, negli ultimi anni si è trasformata radicalmente, e buona parte di questo cambiamento deriva dai valori e dalla passione che Faker ha portato dentro e fuori il “campo da gioco”.

 

Faker, leggenda a 17 anni

Nato il 7 maggio 1996 a Seul, in Corea del Sud, Faker – al secolo Lee Sang-hyeok – cresce in una famiglia umile. Vive con suo padre, carpentiere, e i suoi nonni nel distretto di Gangseo. La loro vita è semplice e spesso Faker passa molto tempo da solo, trovando rifugio nei videogiochi. Fin da bambino dimostra di possedere una mente acuta, dedicandosi a puzzle e giochi che richiedono concentrazione e strategia. Nel 2011 scopre League of Legends, un videogioco che sta guadagnando rapidamente popolarità in Corea del Sud e nel resto del mondo. Richiede riflessi rapidi e una profonda comprensione strategica, lo affascina subito. Nonostante la giovane età e la mancanza di risorse per accedere alle migliori attrezzature, il ragazzo si immerge completamente nel gioco, sviluppando abilità che lo avrebbero presto distinto da tutti gli altri.

Nel 2013, a soli 17 anni, Faker fa il suo debutto ufficiale nel mondo degli eSports, firmando con la squadra SK Telecom T1. Parliamo di un’epoca in cui gli eSports stanno crescendo rapidamente – generando 130 milioni di dollari di entrate annue – ma sono ancora lontani dal fenomeno globale odierno. Nel 2013 il campionato mondiale di League of Legends vede la partecipazione di 14 squadre, selezionate tra centinaia di team regionali provenienti da tutto il mondo. Questo torneo sarà seguito da oltre 8,5 milioni di spettatori in diretta. In questo contesto, Faker si fa subito notare per le sue capacità eccezionali. La sua performance contro Kang Chan-yong nome di battaglia Ambition in cui esegue una delle giocate più iconiche nella storia del gioco, lo catapulta immediatamente sotto i riflettori, facendolo diventare una star emergente.

Il debutto di Faker, il ragazzino che ha cambiato per sempre gli eSports

 

Il 2013 segna l’inizio della straordinaria carriera di Faker. Quell’anno guida la sua squadra alla vittoria del campionato mondiale di League of Legends, diventando rapidamente una leggenda. La sua capacità di giocare con una precisione quasi inumana gli vale il soprannome di The Unkillable Demon King (Re Demone Invincibile), un titolo che riflette sia la sua abilità sia l’aura mitica che lo circonda. Negli anni successivi, Faker continua a dominare la scena degli eSports e vince altri due titoli mondiali nel 2015 e 2016, diventando il primo giocatore a conquistare tre campionati del mondo, un record ancora oggi imbattuto.

 

La sfida: mantenere il successo

La carriera di Faker non è priva di difficoltà. Dopo anni di successi, nel 2017, lui e la sua squadra subiscono una pesante sconfitta al campionato mondiale, un duro colpo per chi era abituato a vincere sempre e comunque. Per la prima volta, il “Re Demone Invincibile” si dimostra vulnerabile. Una sconfitta che solleva dubbi tra i fan e i media riguardo la capacità di rimanere al vertice. Faker deve quindi fronteggiare una pressione non indifferente, con milioni di fan che aspettano la sua prossima mossa.

Una pressione che porta il ragazzo a momenti di riflessione, in cui questi arriva a considerare anche il ritiro. Faker trova però la forza interiore per superare il periodo difficile, reinventandosi e tornando più forte di prima. Dovrà infatti aspettare sei anni per riuscire ad alzare di nuovo la Coppa del Mondo, un lasso di tempo nel quale impara a dare priorità alla squadra e non più a se stesso.

 

Lo streaming e l’impatto di Faker negli eSports

Faker non è solo un grande giocatore di League of Legends; è diventato un simbolo degli eSports, contribuendo a legittimare questa forma di competizione a livello globale. Grazie ai suoi successi, gli eSports da passatempo di nicchia sono diventati un movimento che smuove milioni di persone e dollari. La stessa Riot Games, la casa sviluppatrice di League of Legends, ha incluso Faker nei suoi video promozionali e creato eventi tematici in suo onore, rendendolo non solo un giocatore, ma una parte essenziale della storia del gioco.

Faker è anche riconosciuto al di fuori del mondo degli eSports. Nel 2019, è stato inserito da Forbes nell’elenco “30 Under 30 Asia, più nello specifico nella categoria “Intrattenimento e Sport”, confermando il suo status di icona culturale e simbolo della disciplina su scala globale. Inoltre, è spesso citato nei media tradizionali e partecipa a eventi e conferenze internazionali, consolidando la sua reputazione come una delle figure più influenti nel mondo digitale.

Il 6 febbraio 2017 ha fatto il suo debutto come streamer su Twitch, circostanza che ha segnato un momento cruciale per gli eSports. La sua prima trasmissione in diretta ha attirato più di 245.000 spettatori, stabilendo un record per il maggior numero di visualizzazioni ottenute da un singolo streamer fino a quel momento.

 

Undici anni di carriera

Oggi Faker non è più il giovane prodigio che stupiva il mondo con la sua rapidità e il suo talento grezzo. Con il passare degli anni, l’esperienza è diventata la sua dote principale e si è dimostrato un ottimo leader per il suo team, tanto da arrivare a rifiutare un contratto da 20 milioni di dollari pur di restare con i T1.

Un documentario di 38 minuti dedicato al fuoriclasse di League of Legends

 

In 11 anni da professionista, l’ex ragazzino prodigio ha ammassato in bacheca una serie incredibile di primati. Ad esempio è stato il primo a ottenere tre e poi quattro titoli mondiali (2013, 2015, 2016, 2023) e a raggiungere prima le 1.000, le 2.000 e le 3.000 eliminazioni in torneo (2016, 2020, 2024). Nessuno è paragonabile a lui. Con un valore di mercato che supera i 385 miliardi di euro, quello degli eSports è ormai da tempo un settore fondamentale dell’industria dell’intrattenimento e Faker è indubbiamente la sua punta di diamante.

 


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Di Alberto La Rosa

Appassionato di scrittura, di narrativa e di nuove tecnologie, operatore della Salute Mentale. Ho sempre fatto sport nella consapevolezza del benessere fisico e mentale che promuove. Adoro raccontare storie che possano offrire al lettore un punto di vista alternativo, che portino concetti che facciano crescere, scritti con parole che valga la pena ricordare.