Juventus e Roma hanno entrambe punti di forza su cui costruire, ma anche debolezze da correggere. È questa, in estrema sintesi, la morale dello 0-0 dell’Allianz Stadium, conclusione del prologo d’agosto della Serie A. Le prime tre giornate di campionato hanno dimostrato che Thiago Motta è riuscito in poche settimane di lavoro a rendere i bianconeri solidi in fase di non possesso, una base di partenza eccellente da cui ripartire dopo la sosta per le nazionali, quando avrà il compito di inserire gli acquisti degli ultimi giorni di mercato con l’obiettivo di trovare continuità in fase di costruzione.
Da parte sua, Daniele De Rossi a Torino ha ottenuto ciò che voleva dopo due prestazioni da allarme rosso: essere usciti indenni dalla tana della Juve è il primo passo per tentare di inserire Artem Dovbyk – ad oggi totalmente scollegato, e non solo tecnicamente, dal resto della squadra – e trovare quelle distanze tra i reparti perse spesso e volentieri contro Cagliari ed Empoli.
Juventus-Roma: le scelte di Thiago Motta e De Rossi
Thiago Motta ha optato per un modulo che prevedeva Cambiaso, Yildiz e Mbangula alle spalle di Vlahović, con l’obiettivo di sfruttare la velocità e la creatività dei tre trequartisti per supportare l’attaccante serbo. L’impostazione della Juventus si è rivelata però fin troppo prudente, con i bianconeri che hanno gestito il possesso palla senza riuscire a trasformarlo in occasioni pericolose. La prova sottotono di Mbangula, meno incisivo rispetto alle prime uscite stagionali, ha ridotto le opzioni offensive per la Juventus, lasciando a Vlahović il compito di cercare di sfondare da solo una difesa romanista ben organizzata. Yildiz ha mostrato spunti interessanti sulla fascia ed è stato l’unico a creare qualche difficoltà alla retroguardia giallorossa, sfiorando l’assist per Vlahović sul finire del primo tempo (attento Svilar a deviare la girata sporca del serbo).
De Rossi ha impostato la squadra con un 4-2-3-1 flessibile, puntando su Soulé e sul neo-acquisto Saelemaekers per supportare Dovbyk. Tuttavia, la Roma ha faticato a creare occasioni da gol nitide. L’occasione più significativa è arrivata al quarto d’ora del primo tempo, quando Soulé ha cercato il gol dell’ex con un’azione personale, conclusa però con un tiro impreciso. A parte questo lampo, la squadra di De Rossi non è riuscita a creare pericoli significativi, concentrandosi più sul mantenimento dell’equilibrio tattico e sulla gestione del gioco piuttosto che sulla spinta offensiva, con Cristante tornato perno affidabile della mediana e Pisilli – la mossa a sorpresa di DDR – ottimo scudiero.
Nonostante la mancanza di incisività, la Roma ha dimostrato grande compattezza e disciplina tattica, elementi che saranno fondamentali per il proseguimento della stagione. De Rossi, nel post-partita, ha elogiato i suoi giocatori per aver mantenuto la concentrazione e la solidità difensiva, sottolineando come questo pareggio permetta alla squadra di lavorare con maggiore serenità nelle settimane a venire. Il tecnico giallorosso ha inoltre riconosciuto che la squadra ha ancora margini di miglioramento, soprattutto in termini di coraggio e audacia nelle transizioni offensive. E in effetti, riavvolgendo il film del match, ciò che emerge chiara è la mancanza di imbucate da parte dei centrocampisti, Pellegrini su tutti, e di giocate incisive nell’uno contro uno sugli esterni, specie da parte di Soulé.
Il gioco delle sostituzioni
Uno degli aspetti più interessanti della partita è stato il gioco delle sostituzioni, con entrambi gli allenatori che hanno cercato di cambiare il volto del match attraverso i cambi. Thiago Motta ha deciso di inserire Koopmeiners e Conceição all’inizio del secondo tempo. L’olandese, entrato al posto di Cabal, ha tentato di prendere in mano le redini del gioco, agendo da centrocampista puro prima e da regista avanzato nell’ultimo scorcio di gara. Conceição, invece, ha dato qualche segnale positivo sulla fascia destra, ma senza trovare l’intesa giusta con Vlahović.
Anche De Rossi ha risposto con cambi significativi, inserendo Dybala al posto di Soulé intorno all’ora di gioco. L’argentino ha cercato di dare maggiore imprevedibilità all’attacco romanista in un momento in cui entrambe le formazioni, complice la serata tropicale, hanno iniziato a pagare la stanchezza. Gli ingressi di Koné e Baldanzi hanno dato freschezza e gamba alla Roma, ma non è bastato per creare occasioni nitide, sebbene i giallorossi abbiano chiuso in crescendo.
Alla fine, i cambiamenti tattici apportati dai due allenatori non hanno alterato l’inerzia della partita, che è rimasta bloccata fino al triplice fischio. La scelta di non rischiare troppo, preferendo mantenere l’equilibrio tattico, ha prevalso su qualsiasi tentativo di forzare la partita. Questo atteggiamento, se da un lato ha garantito un punto prezioso a entrambe le squadre, dall’altro ha privato il match di quella scintilla necessaria per trasformarlo in uno spettacolo intrattenente.
Gli highlights di un match tutt’altro che spettacolare
Interrogativi senza risposta
Il pareggio tra Juventus e Roma lascia aperti diversi interrogativi su entrambe le squadre. La Juventus, pur confermando la bontà della propria attitudine difensiva, ha mostrato limiti preoccupanti in fase di costruzione. Si tratta di una pecca totalmente giustificata dal fatto che gli ultimi acquisti di Giuntoli non sono ancora entrati nel motore bianconero. Dopo la sosta l’ex tecnico del Bologna dovrà inserire gradualmente la qualità di Koopmeiners e Douglas Luiz e capire cosa potranno dare Conceição e Nico González. In definitiva, la Juve balneare dei Savona e Mbangula – che diventeranno ottime alternative – dovrà man mano cedere il passo alla squadra che più spesso partirà dal primo minuto. Impossibile ad oggi dire se la versione potenziata dei bianconeri basterà per contendere lo Scudetto all’Inter, che contro l’Atalanta ha confermato di mandare a memoria il calcio efficace e spesso straripante di Simone Inzaghi.
Dall’altra parte, la Roma può ritenersi soddisfatta del punto ottenuto in trasferta, ma De Rossi sa che la sua squadra deve crescere ancora molto se vuole competere per i vertici della classifica. La mancanza di fiducia in alcuni momenti della partita e l’incapacità di sfruttare le poche occasioni create sono aspetti su cui il tecnico dovrà lavorare nelle prossime settimane. Tuttavia, la compattezza difensiva e la capacità di soffrire mostrata contro la Juventus sono segnali positivi che lasciano sperare in un miglioramento progressivo. Le note liete sono arrivate dalla mediana: Pisilli ha dimostrato di poter dare il suo contributo alla causa e i primi minuti giallorossi di Koné restituiscono l’idea di un centrocampista solido e maturo tatticamente, in grado di leggere le situazioni di gioco in un momento caldo della sfida dell’Allianz.
I singoli
Nelle fila della Juventus, le prestazioni dei singoli sono state per lo più incolori. Gatti è stato probabilmente il migliore in campo per i bianconeri, riuscendo ad annullare Dovbyk, mentre Bremer è uscito spesso e volentieri su Soulé vincendo praticamente sempre il duello sull’argentino. Nel mezzo, Fagioli e Locatelli hanno avuto una serata difficile, incapaci di imprimere ritmo alla manovra e spesso sopraffatti dalla fisicità del centrocampo romanista. Douglas Luiz, entrato nella ripresa, ha mostrato qualche lampo, ma è apparso ancora lontano dalla condizione ottimale.
Vlahović, l’uomo più atteso, ha vissuto una serata da dimenticare: isolato e poco servito, ha faticato a rendersi pericoloso, finendo anche per irritare il pubblico che lo ha beccato in un paio di occasioni. Il centravanti bianconero ha pagato il canovaccio del match: è stato costretto a una prestazione molto dispendiosa, attaccando quasi sempre su campo lungo e raramente ha ricevuto rifornimenti accettabili nei pressi dell’area.
Passando alla Roma, Mancini e N’Dicka sono stati impeccabili, limitando al minimo le occasioni per gli attaccanti juventini. Cristante ha svolto un ottimo lavoro di interdizione, mentre Pisilli ha sorpreso per maturità e capacità di adattamento. Dybala, accolto da una standing ovation allo Stadium, ha mostrato solo sprazzi del suo talento, senza riuscire a incidere sul risultato. Tra i nuovi arrivati, Saelemaekers ha fatto vedere qualche buona giocata ma ha bisogno di tempo per integrarsi completamente nei meccanismi di squadra. Ennesima prova incolore per Çelik, totalmente inadatto a dare ampiezza sulla destra nel 3-2-5 in costruzione di De Rossi.
Puntero è gratis e lo sarà sempre. Vive grazie al sostegno dei suoi lettori. Se vuoi supportare un progetto editoriale libero e indipendente, puoi fare una piccola donazione sulla piattaforma Gofundme cliccando sulla foto qui sotto. Grazie!