Dalla voce stessa di Adam Silver, commissioner della NBA, è arrivata la conferma di un progetto che da tempo circolava tra le indiscrezioni: la creazione della NBA Europe League, una lega professionistica di basket in Europa, costruita con la collaborazione della FIBA. Il disegno non è più un sogno vago o una sparata da conferenza stampa, ma un percorso avviato, con contatti, discussioni e obiettivi concreti. Secondo quanto emerso, la nuova lega potrebbe vedere la luce nella stagione 2026-27, e si configurerebbe come una struttura autonoma, parallela all’Eurolega ma profondamente diversa nella visione, nel modello organizzativo e nell’approccio commerciale.
NBA Europe e club coinvolti
Adam Silver è stato chiaro: non si tratta di fondare una conference europea della NBA. L’idea è creare una lega separata, ispirata al modello nordamericano ma gestita localmente, con la supervisione della NBA e il sostegno tecnico-istituzionale della FIBA. Un’operazione simile, in scala minore, è già stata realizzata con la Basketball Africa League (BAL), attiva dal 2021 e considerata un banco di prova riuscito. Il format ipotizzato, secondo quanto riportato da ESPN e El País, prevederebbe 16 squadre, con 12 partecipanti fisse e 4 slot variabili accessibili tramite qualificazioni o promozione-retrocessione, in linea con la tradizione europea. Le regole di gioco sarebbero quelle FIBA, ma tutto il contorno – marketing, diritti TV, spettacolo, format – seguirebbe l’impostazione NBA, con eventi ad alto impatto mediatico, storytelling forte e partnership globali.
La NBA sta già sondando il terreno con diversi attori europei. Tra i nomi in cima alla lista ci sono club già attivi in Eurolega: Real Madrid, Barcellona, Fenerbahçe, ma anche l’ASVEL, società francese presieduta da Tony Parker. La loro presenza servirebbe a garantire subito visibilità e credibilità al progetto, oltre che un collegamento diretto con l’élite del basket europeo. Ma il disegno della NBA è più ampio: si guarda anche a piazze emergenti o oggi marginali nel panorama del basket, ma strategiche dal punto di vista economico. A Parigi, ad esempio, si parla di una franchigia potenzialmente legata al Paris Saint-Germain, con investimenti del Qatar Sports Investments.
Stesso discorso per Londra o Manchester, dove potrebbe entrare in gioco il City Football Group, già attivo nel mondo del calcio. Insomma, la nuova lega non vuole solo attirare tifosi di basket: vuole entrare nei grandi circuiti dell’intrattenimento sportivo europeo, portando un prodotto nuovo in mercati oggi poco sviluppati, ma con potenzialità enormi.
Integrazione con l’Eurolega
I riflessi sul panorama attuale del basket europeo sono evidenti. L’Eurolega, oggi torneo principale per club del Vecchio Continente, rischia di essere scavalcata sul piano dell’appeal commerciale. Il suo CEO, Paulius Motiejūnas, ha dichiarato di voler aprire un dialogo con la NBA, sottolineando l’importanza che squadre storiche come l’Olympiacos, il Maccabi Tel Aviv o il Panathinaikos restino centrali anche nei progetti futuri.
Ma è altrettanto chiaro che, se la NBA decidesse di procedere con un proprio campionato, con regolamenti e standard autonomi, molti club potrebbero essere tentati dal passaggio, attratti dalla maggiore solidità economica, dalla visibilità internazionale e da un’organizzazione più stabile. Un paradosso? Non proprio. La NBA non è mai entrata nel mercato europeo per sostituirsi, ma per creare qualcosa di nuovo. E ora che ci prova davvero, il rischio per l’Eurolega è trovarsi di fronte a un concorrente che gioca con un altro budget, altre regole e un altro linguaggio.
Al momento, non ci sono date ufficiali né club confermati, ma il progetto continua a prendere forma. La NBA ha avviato un dialogo con stakeholder, investitori, città e broadcaster, mentre la FIBA è pienamente coinvolta nella pianificazione. La stagione 2026-27 rimane lo scenario più realistico per il debutto, anche se restano aperti numerosi interrogativi.
Uno dei punti centrali riguarda l’integrazione con le federazioni nazionali: come verranno coinvolte nel nuovo sistema e quale sarà il loro ruolo all’interno della competizione? Un’altra questione chiave è la compatibilità tra la nuova lega e l’Eurolega: le squadre potranno partecipare a entrambe le competizioni o sarà necessario operare una scelta netta? C’è poi il tema del format: sebbene si parli di un meccanismo di promozione e retrocessione, resta da capire se sarà realmente implementato o se si opterà per un modello più chiuso. Infine, c’è il destino della stessa Eurolega, che dovrà ridefinire la propria posizione in un panorama che rischia di trasformarsi radicalmente.
Adam Silver sembra intenzionato a evitare l’errore commesso dal progetto della Superlega calcistica, che ha provocato un terremoto istituzionale e un’ondata di proteste da parte di tifosi e club. Il tono del commissioner NBA è infatti prudente, quasi diplomatico: il focus è sulla collaborazione, sulla creazione di sinergie e sulla valorizzazione dell’identità del basket europeo, piuttosto che su un’operazione di conquista.
Una cosa è certa: il basket europeo è a un bivio. Da un lato, c’è la possibilità di restare sulla strada attuale, con il rischio di essere gradualmente superati da una lega più solida economicamente e più attrattiva dal punto di vista mediatico. Dall’altro, c’è la sfida del cambiamento, che potrebbe rappresentare un’opportunità storica per elevare il basket di club europeo a un livello più moderno e globale. Ma per riuscirci servirà equilibrio, perché il basket in Europa non è solo business: è cultura sportiva, è rivalità cittadina, è storia. E in questa partita, non basterà vincere sul piano commerciale. Bisognerà convincere anche chi, da decenni, ha fatto del basket un rituale collettivo, riempiendo i palazzetti e coltivando sogni lunghi quarantotto minuti.
Immagini del match di Eurolega disputato a gennaio 2024 tra Stella Rossa e Partizan. Un’atmosfera che spiega bene cosa sia il basket in Europa
Strada verso la NBA Europe e possibile timeline
La strada verso la NBA Europe League è ancora lunga, ma alcuni passaggi chiave delineano un percorso ormai avviato. Già nel 2021 la NBA ha testato il terreno con la Basketball Africa League (BAL), primo esperimento fuori dal Nord America. Tra il 2023 e il 2024 sono iniziate le prime interlocuzioni con la FIBA per un progetto europeo, mentre a marzo 2025 Adam Silver e Andreas Zagklis hanno ufficializzato i contatti in corso.
Nel corso di questa primavera sono anche partiti i dialoghi informali con club di primo piano come Real Madrid, Barcellona, ASVEL e Fenerbahçe, cui dovrebbero far seguito in estate degli annunci ufficiali su format e squadre coinvolte. Se tutto procederà secondo i piani, la stagione 2026-27 potrebbe sancire il debutto della nuova lega europea targata NBA-FIBA, dando vita a uno dei cambiamenti più significativi nella storia recente del basket europeo.