Gli abusi subiti da Elena Rybakina, vittima inconsapevole

La vicenda che ha coinvolto Elena Rybakina è ai limiti dello sconcertante.

Gli anglosassoni lo chiamano “balance”. In italiano, invece, è “equilibrio” un ideale a cui aspirare ma tutt’altro che semplice da raggiungere, specialmente nello sport e sul piano umano. Non è facile avere un rapporto sano – equilibrato, appunto – con il proprio allenatore. Chiedere a Elena Rybakina, che sta passando un momento complesso a causa di un legame morboso e segnato da abusi con il suo coach. Una storia che ricorda il caso delle Farfalle della ginnastica ritmica italiana.

Rybakina e le prime voci sugli abusi

Il confine tra l’incoraggiare, lo spronare e l’abuso psicologico su un’atleta è spesso labile. Elena Rybakina è una vittima inconsapevole, esempio lampante di chi è intrappolato in una dinamica tossica e forse non è in grado di accettare di essere la parte lesa dalla storia. Ma andiamo con ordine. La tennista inizia a lavorare con Stefano Vukov, coach, oggi 37enne, alla fine del 2018. Dopo essere nata e cresciuta a Mosca, ha scelto di rappresentare il Kazakhstan ed è numero 175 al mondo del ranking WTA. Il rapporto, all’apparenza, è lineare: Rybakina pian piano scala la classifica e conquista Wimbledon nel 2022. Tuttavia già nel corso di quell’anno iniziano a serpeggiare voci di presunti maltrattamenti verbali e abusi psicologici, con Rybakina sottoposta a stress e che inizia a soffrire di insonnia. Arrivano varie segnalazioni, da tennisti e coach, ma questo si saprà solo dopo.

A gennaio 2023, dopo la finale persa all’Australian Open, iniziano a rincorrersi voci su presunti comportamenti non proprio corretti da parte del suo coach. A lanciare il campanello d’allarme è Pam Shriver. L’ex tennista americana, che è stata vittima di abusi psicologici da parte del suo allenatore, nota qualcosa che non va. Su X scrive: “Mentre guardo la Rybakina provare a vincere il suo secondo Slam in sette mesi, spero che trovi un allenatore che le parli e la tratti con rispetto in ogni momento, e non accetti niente di meno”.

La replica via social, con tanto di foto con Vukov, da parte dell’ex numero 3 al mondo non tarda ad arrivare:

Dopo un grande Australian Open ho visto alcuni commenti preoccupanti sui social media riguardo al comportamento del mio allenatore Stefano Vukov. Voglio chiarire qualsiasi malinteso. Stefano ha creduto in me per molti anni, prima ancora che lo facesse chiunque altro. Insieme abbiamo elaborato una strategia per permettermi di raggiungere grandi risultati, e il suo metodo si riflette nel mio successo nei tornei del Grande Slam fino ad oggi. È un allenatore appassionato, con una profonda conoscenza del tennis.

A differenza di chi sta facendo questi commenti, lui mi conosce molto bene sia come persona che come atleta. Chi mi conosce davvero sa che non accetterei mai un allenatore che non mi rispettasse e che non valorizzasse tutto il nostro duro lavoro.

Potrò sembrare una persona tranquilla in campo e in generale, ma dentro di me c’è un’atleta competitiva che vuole raggiungere grandi traguardi, e Stefano mi ha aiutato molto in questo percorso.

Vi chiedo quindi di ignorare qualsiasi fake news al riguardo.

Il rapporto con Vukov

Ad agosto 2024, a pochi giorni dagli US Open, sempre sui social, la kazaka informa di aver chiuso il rapporto lavorativo con Vukov.

Ciao a tutti, dopo 5 anni io e Stefano non lavoriamo più insieme. Lo ringrazio per il suo lavoro in campo e gli auguro tutto il meglio per il futuro. Grazie a tutti per il vostro supporto.

A posteriori sorprende il tempismo. Il sorteggio degli US Open è già avvenuto e il nome di Vukov scompare improvvisamente dalla lista ufficiale dei coach del circuito WTA: qualcuno prova a interpellare l’associazione ma non si hanno risposte precise.

Inizia un periodo complesso, con una penuria di risultati e vari ritiri, ben otto nel corso dell’anno.  Si scoprirà solo dopo che Vukov, anche durante gli US Open, ha continuato a minacciare e perseguitare la sua ex allieva, che ha deciso di allontanarlo quando è iniziata l’indagine del circuito WTA. Mesi dopo Rybakina, cerca di ripartire e annuncia che a seguirla sarà l’ex campione e coach di Novak Djokovic, Goran Ivanišević. Questo non le impedisce di richiamare Vukov. La separazione è solo un’illusione, tanto che a gennaio 2025 Vukov è di nuovo nello staff di Rybakina:

Ciao a tutti. Sono entusiasta di annunciare che Stefano si unirà al team per la stagione 2025. Grazie a tutti per il sostegno e vi auguro uno splendido anno.

Non finisce qui, secondo alcuni, Vukov alloggerebbe nella stessa stanza di Rybakina, alimentando le voci su una relazione sentimentale tra i due.

La sospensione e l’allontanamento

Il reintegro di Vukov dura un battito di un ciglio. Sul suo capo pende infatti una sospensione preventiva, annunciata da The Athletic. Una decisione provvisoria, il cui esito definitivo si avrà solo dopo un’indagine che spiega come mai il nome del tecnico sia stato cancellato dalla famigerata lista WTA. Gli Australian Open 2025 non iniziano di certo al meglio, con il croato privo di accredito e indagato per aver violato il codice di condotta del tour. Il 3 gennaio un comunicato della WTA fa chiarezza.

Stefano Vukov è attualmente sospeso in via provvisoria in attesa di un’indagine indipendente su una potenziale violazione del Codice di Condotta WTA. Come conseguenza della sanzione provvisoria, in questo momento il signor Vukov non è idoneo a ottenere una credenziale WTA. In genere la WTA non commenta le indagini in corso, ma riteniamo che sia necessario chiarire questa faccenda a causa di recenti dichiarazioni pubbliche che travisano la situazione. Non forniremo ulteriori dettagli.

Secondo The Athletic, Rybakina starebbe cercando da mesi di smentire le accuse contro il suo coach e proprio per questo lo avrebbe reintegrato:

Beh, sto lavorando con Goran e sono usciti questi articoli. Voglio dire, posso solo dire, e l’ho già detto prima, che non mi ha mai maltrattata (Vukov, ndr) e che non è mai accaduto nulla del genere.

Mentre la nave affonda, qualcuno l’abbandona. Ivanišević lascia Rybakina: non può lavorare in queste condizioni. Il problema non è sportivo, ma la presenza ingombrante di Vukov:

Dopo il nostro periodo di prova che si è concluso con gli Australian Open, auguro a Elena e al suo team la migliore fortuna per il futuro.

La squalifica e la posizione di Rybakina

L’11 febbraio arriva un nuovo comunicato da parte della WTA:

La WTA conferma che l’indagine indipendente su una potenziale violazione del Codice di Condotta della WTA da parte di Stefano Vukov si è conclusa. A seguito di questo processo, la sospensione rimane in vigore. Per proteggere la riservatezza e l’integrità dell’indagine e dei suoi risultati, la WTA non fornirà ulteriori dettagli. Rimaniamo impegnati a garantire che tutte le questioni siano gestite in modo equo e obiettivo, in conformità con il Codice di Condotta della WTA.

Secondo quanto riportato dal NY Times, a carico di Vukov ci sarebbero una serie di accuse gravissime. Tanti gli abusi verbali e psicologici a cui avrebbe sottoposto la giocatrice, chiamandola stupida o dicendole che senza di lui “sarebbe ancora a raccogliere patate in Russia”. I genitori avrebbero chiesto al coach di lasciarla stare, ma non ci sarebbe stato verso, per un rapporto che pian piano isola e imprigiona la tennista, tanto che si arriva a parlare anche di una probabile relazione amorosa. Nei giorni successivi, Rybakina è impegnata nel torneo 500 di Abu Dhabi e fa sapere di aver iniziato a farsi seguire da Davide Sanguinetti, non un nuovo coach ma un tecnico che aiuti Vukov.

La situazione non è stata gestita bene. Non so molto, non sono felice di questa situazione. Penso che tutelare le giocatrici sia importante, ma quello che è successo a noi non è stato gestito bene. Penso che la cosa più importante sia ascoltare la giocatrice: ho letto e sentito molti commenti da parte di persone del nostro ambiente, che però non conoscono né me, né Stefano, e questo porta a fare una brutta figura a tutti.

A Doha, la settimana dopo, a seguito del successo con Rebecca Šramková aggiunge:

Posso solo dire che sono delusa dalla situazione e dal modo in cui si è svolto l’intero processo. Non ho intenzione di fare ulteriori commenti al riguardo.

Gli abusi psicologici

In una lunga intervista concessa a Kicker.at, l’ex tennista Barbara Schett ha parlato delle relazioni tossiche nel tennis con un precedente illustre, ovvero l’arresto del padre e allenatore di Jelena Dokić per abusi e violenze.

Forse con Dokić è stato un po’ diverso che con Rybakina, ma quando hai 25 anni magari non sai cosa sta succedendo davvero. Forse non è già così grave come lo diventerà in seguito. Ma credo che alcune giocatrici abbiano già parlato con la WTA di Rybakina e Vukov. Molte giocatrici hanno paura di esporsi e preferiscono restare anonime. Sono anche curiosa di vedere cosa succederà al padre di Leylah Fernandez, perché è assurdo il modo in cui tratta la figlia. È assurdo che nel 2025 ci siano ancora situazioni del genere: ne sono stata testimone anche quando ero una tennista professionista e già allora si sapeva che queste relazioni erano sbagliate. Ma al giorno d’oggi, quando si parla molto più apertamente di queste cose e la società è molto più ricettiva, è ancora più inaccettabile.

Inoltre, l’austriaca senza mezzi termini spiega come la kazaka abbia subito un lavaggio del cervello.

Credo che l’abbia sottoposta a un completo lavaggio del cervello. Si può vedere come la tratta e come le parla. La situazione si è poi aggravata agli US Open 2024 e il team e la famiglia hanno cercato di allontanarlo. Sappiamo che ha molti alti e bassi, probabilmente anche a causa sua. Ha sicuramente abusato mentalmente di lei e per questo credo sia giusto che sia stato bandito dalla WTA. Lei lo difende perché le è stato fatto il lavaggio del cervello!

Ho parlato a lungo della questione con Goran Ivanišević. Secondo lui, il problema è la loro relazione personale, che complica tutto. Vukov vuole intrufolarsi e riprendersi il suo posto in squadra. È un disastro, ovviamente. Deve uscire dalla sua vita dopo tutto quello che ha fatto. Ho assistito di persona in Australia a ciò che ha gridato dal box dei giocatori. Non è una cosa da fare. Per questo ritengo che sia fantastico che la WTA stia proteggendo le sue giocatrici e abbia preso provvedimenti.

Resta da capire cosa accadrà ora. Ma finché Rybakina non prenderà coscienza della situazione, sarà impossibile aiutarla.

Vukov non permette a Rybakina di parlare mentre tenta di darle indicazioni

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