La Frecciarossa Final Eight 2025, ossia la Coppa Italia di basket svoltasi all’Inalpi Arena di Torino dal 12 al 16 febbraio, ha regalato emozioni e sorprese, culminando con il trionfo storico della Dolomiti Energia Trentino. Un successo che ha suggellato un torneo vissuto su un’altalena di colpi di scena, consacrando Trento come la diciannovesima squadra a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro della competizione, grazie alla vittoria per 79-63 contro l’EA7 Emporio Armani Milano.
Crescita dell’evento e boom digitale
A pochi minuti dalla finale, il presidente della Lega Basket, Umberto Gandini, ha sottolineato l’importanza di questa edizione, evidenziando come il torneo abbia continuato a crescere sotto ogni aspetto:
Essere venuti a Torino è stata un’intuizione straordinaria. È stata un crescendo continuo in queste tre edizioni. Anche quest’anno c’è una crescita a livello di pubblico, seppur marginale. Quest’anno registriamo 46.420 ingressi nei cinque giorni, contro i 45.631 dell’anno scorso. Abbiamo registrato il record di biglietti venduti il mercoledì e nel venerdì delle semifinali femminili. La maggior parte dei tagliandi sono stati acquistati prima ancora di conoscere le otto squadre qualificate, segnale di una grande fame di basket, indipendentemente dalle squadre.
Non solo presenze fisiche, ma anche un notevole impatto digitale:
Sono stati pubblicati 751 contenuti social, il 13% in più rispetto al 2024, generando 14 milioni di visualizzazioni (+27%). Nella settimana delle Final Eight, il sito Legabasket.it e l’app ufficiale hanno totalizzato 200.000 visite con 950.000 visualizzazioni dei contenuti.
La favola Trento e la gioia di Galbiati
Se Gandini può sorridere per il successo organizzativo, chi è ancora più felice è coach Paolo Galbiati, l’artefice della sorprendente cavalcata di Trento. Nel post-partita della finale, il tecnico non ha nascosto la sua emozione:
Sono felicissimo. Abbiamo giocato rispettando il nostro piano partita, sia in attacco che in difesa. Siamo riusciti a imporre il nostro ritmo, tranne nel primo quarto, quando la girandola di cambi ci ha un po’ rallentati. Se cammini contro Milano, loro ti strozzano. Noi, invece, dovevamo correre e per farlo era fondamentale difendere.
Un successo costruito sulle fondamenta di una squadra coesa, affamata e pronta al sacrificio, come sottolineato dallo stesso allenatore:
Abbiamo fatto un lavoro eccellente. Shavon Shields ha chiuso con 3/13 dal campo, Zach LeDay non è mai riuscito ad accendersi. Ogni giocatore ha dato il massimo. Lo dico dal primo giorno: questo è un gruppo umanamente speciale. Quando abbiamo costruito la squadra, cercavamo giocatori con margine di crescita, voglia di lavorare e fame. Oggi, guardando i miei ragazzi in campo, ero felice.
Il primo trofeo nazionale della sua storia è nelle mani di Trento. Una vittoria che profuma di impresa, che scrive una pagina indelebile per il club e che conferma ancora una volta come, nella Final Eight di Coppa Italia, nulla sia mai davvero scontato.
L’edizione 2025 della Coppa Italia di basket ha ribadito una certezza: in questa competizione l’imprevedibilità regna sovrana. Nelle ultime sette edizioni, ben sei squadre diverse hanno sollevato il trofeo, dimostrando come il format della partita secca esalti l’equilibrio e lasci spazio alle outsider. Trento, con la sua cavalcata trionfale, è solo l’ultima dimostrazione di quanto sia difficile stabilire gerarchie in un torneo dove il margine d’errore è inesistente.
Il percorso di Milano: una finale amara
Quarti di Finale: Milano vs. Virtus Bologna (91-77)
L’EA7 Emporio Armani Milano ha esordito nel torneo con un successo autorevole sulla Virtus Segafredo Bologna, in un classico del basket italiano. Dopo un avvio equilibrato, la squadra di Ettore Messina ha alzato l’intensità difensiva e trovato in Shavon Shields e Nikola Mirotić i terminali offensivi decisivi. Con un secondo tempo di grande solidità, Milano ha chiuso la pratica con un netto 91-77, confermandosi tra le favorite al titolo.
Semifinale: Milano vs. Brescia (74-69)
Se il primo turno aveva mostrato una Milano dominante, la semifinale contro la Germani Brescia è stata tutt’altra storia. La squadra di Giuseppe Poeta, prima in classifica al termine del girone d’andata, ha reso la vita difficile all’Olimpia, costringendola a una partita giocata sui dettagli. A decidere l’incontro è stata la maggiore esperienza dell’EA7, che nei minuti finali ha trovato canestri pesanti da Mirotić (14 punti) e Shields (19 punti), portando a casa la vittoria per 74-69 e il pass per la finale.
Una vittoria sofferta per arrivare alla finalissima
Il percorso di Trento: un capolavoro sportivo
Quarti di Finale: Trento vs. Reggio Emilia (85-80)
Il cammino della Dolomiti Energia Trentino è iniziato con un’autentica battaglia contro la UNAHOTELS Reggio Emilia. Sotto di 15 punti nel primo tempo, la squadra di Paolo Galbiati ha trovato energia e lucidità con le giocate di Myles Cale (22 punti) e del giovane Saliou Niang (18 punti), ribaltando l’inerzia del match e chiudendo con un prezioso 85-80.
Semifinale: Trento vs. Trieste (82-79)
La semifinale ha visto Trento opposta alla rivelazione Pallacanestro Trieste, capace di eliminare Trapani Shark con un canestro all’ultimo secondo. Anche stavolta, l’Aquila ha dovuto soffrire fino alla sirena finale, trovando in Anthony Lamb e Jordan Ellis i leader tecnici ed emotivi per conquistare la vittoria per 82-79 e volare in una finale storica.
Finale: Trento si prende la storia, Milano crolla
Alla vigilia, sembrava una sfida senza storia: da un lato Milano, il colosso abituato a giocare per i trofei, dall’altro Trento, ancora a digiuno di successi nazionali. Ma il campo ha raccontato una realtà ben diversa. A fare la differenza è stata l’energia difensiva di Trento, capace di soffocare gli attacchi milanesi e imporre il proprio ritmo alla partita. Dall’altra parte del campo, è salito in cattedra Jordan Ford, eletto MVP della finale con 23 punti e una prestazione da leader.
Milano, priva della sua consueta fluidità offensiva, è crollata sotto i colpi dell’Aquila, che ha progressivamente allungato il divario fino al definitivo 79-63. Trento scrive la storia e si prende il primo trofeo nazionale della sua storia. Un’impresa che resterà impressa nella memoria della pallacanestro italiana.
Trento parte fortissimo, aprendo la finale con un parziale di 13-4. Milano, però, non si fa sorprendere e risponde immediatamente con un break di 9-0, firmato dai soliti Shields e Mirotić. Il primo quarto si chiude sul 15-14 per i trentini, lasciando intuire che sarà una battaglia equilibrata. La sfida rimane in bilico fino all’intervallo, quando Trento trova un’accelerazione improvvisa: un parziale di 10-0, con le firme di Zukauskas, Lamb e Ford, manda l’Aquila negli spogliatoi con un vantaggio di 38-31.
Nel secondo tempo, Anthony Lamb e Jordan Ellis aumentano i giri del motore trentino, mentre Milano prova a restare aggrappata alla partita con LeDay e Shields. Ma Trento continua a martellare: nel terzo quarto tocca il +10 (54-44), chiudendo la frazione avanti 59-48. Milano tenta un disperato assalto nell’ultima frazione, affidandosi ancora a Mirotić, che prova a ricucire lo strappo. Ma Trento non si scompone: l’energia difensiva e la lucidità offensiva dell’Aquila sigillano il successo, trasformando gli ultimi minuti in una cavalcata trionfale verso la prima Coppa Italia della sua storia.
Nel post-partita, Ettore Messina non cerca alibi:
Complimenti a Paolo Galbiati e alla sua squadra, hanno strameritato questa vittoria. Non è un caso, visto che sono primi in campionato. La nostra partita è stata di una povertà preoccupante. I numeri parlano chiaro: siamo stati surclassati in ogni aspetto del gioco. In attacco abbiamo mosso pochissimo la palla per la seconda serata di fila, mentre in difesa ci siamo fatti sorprendere troppe volte sui pick and roll e abbiamo subito tantissimo nell’uno contro uno.
Parole che lasciano poco spazio alle interpretazioni: Trento ha dominato, Milano ha steccato nel momento più importante.
Gli highlights della finalissima
Coppa Italia 2025 da record e nuove protagoniste del basket italiano
Con questo trionfo, Dolomiti Energia Trentino scrive una pagina indelebile nella storia del basket italiano, conquistando il primo trofeo nazionale della sua storia. Un successo che certifica il livello sempre più competitivo della Coppa Italia, capace di regalare ogni anno una nuova narrativa.
Anche il pubblico ha risposto presente: oltre 46.000 spettatori hanno assistito alla Frecciarossa Final Eight 2025 nei cinque giorni di gara, confermando la crescita dell’interesse per il torneo.
Se per Milano questa sconfitta lascia rammarico e interrogativi sul futuro, per Trento è la consacrazione di un progetto vincente. Il basket italiano, ancora una volta, dimostra di poter accogliere nuove protagoniste: quella del 2025 è una Coppa Italia da ricordare, con Trento che alza il trofeo e Milano che si lecca le ferite. Ma la stagione è ancora lunga. E l’Eurolega chiama.