Dov’è finita la Vero Volley Monza?

La Vero Volley Monza è in grande crisi, ultima in campionato e eliminata in Coppa Italia.

A.A.A cercasi la vera Mint Vero Volley Monza. Vivere nei ricordi non fa bene, un certo Julio Velasco ha predicato per mesi la filosofia del “qui e ora”, ma pensando a dove era un anno fa la squadra di coach Massimo Eccheli è normale provare un po’ di nostalgia.

 

Il tracollo della Vero Volley Monza in un anno

Riavvolgiamo il nastro. A inizio gennaio 2024 – era il 3 – i brianzoli scendevano in campo contro Lube Civitanova per provare a qualificarsi per le Final Four della Del Monte Coppa Italia, a cui accedono le migliori otto al termine del girone d’andata. L’impresa venne portata a termine grazie a un bel successo per 3-1 che proiettava la formazione del Consorzio Vero Volley, per la prima volta nella propria storia, all’ultimo atto della competizione. Grazie a 20 punti e a un girone d’andata ben condotto, i lombardi erano inoltre quarti in Superlega.

Nella stagione in corso, invece, dopo il girone la Mint non si è nemmeno qualificata per i quarti, relegata all’ultimo posto della classifica a quota 10 punti. Quasi 365 giorni fa, a gennaio, la formazione di Monza faceva la storia eliminando in semifinale di Coppa Italia Trento e perdendo poi in finale contro Perugia. La stessa Itas Trentino fatta fuori pure dalla corsa scudetto, in semifinale dei playoff, con coach Eccheli in grado di fare un’altra volta la storia e portare i suoi in finale per giocarsi il tricolore, sfida poi persa, in quattro gare e con grande onore, per meriti di una Perugia semplicemente più forte.

Sembra quasi impossibile si parli della stessa squadra, una realtà che milita nel campionato maggiore dalla stagione 2014-15. La formazione ha iniziato il proprio percorso in Serie A2 nel 2010-11 con il diritto sportivo dell’allora US Pro Victoria, società dello stesso Consorzio, neopromossa dalla B1. L’anno dopo venne cambiata città d’iscrizione e si passò a giocare all’attuale Opiquad Arena di Monza, ritenuta la città del volley e comune denominatore negli anni anche per la squadra femminile (che nel frattempo è stata “spostata” a Milano).

E invece, ora, proprio la città del volley, orfana della femminile che in Brianza si allena e gioca solo qualche match, sta vivendo un momento no. I protagonisti di una annata vittoriosa e che probabilmente rimarrà unica, sono andati quasi tutti via. Qui arrivano le prime note dolenti. Il grande merito del Consorzio Vero Volley e della sua presidente, Alessandra Marzari, una che non si è mai risparmiata e che mette testa, anima e cuore in quello che fa, è quello di avere e di gestire due realtà di livello, due squadre nei massimi campionati.

Gara 4 della finale scudetto: il punto più alto della parabola della Vero Volley Monza

 

Il trasferimento a Milano, l’inizio della fine

I nodi, però, pian piano, sono venuti al pettine e l’hanno fatto, per ironia della sorte, quando c’è stata una crescita esponenziale di uno dei due roster. Nel momento in cui la formazione femminile è diventata “di Milano” e da quando sono arrivati risultati (con due finali scudetto assolute e consecutive) si è deciso, forse, di puntare solo su una delle due. A livello economico, in uno sport come il volley in cui ci sono pochi soldi che girano – nonostante l’alto numero di tesserati – è difficile pensare di poter creare due corazzate che siano alla pari.

Per la squadra femminile sono stati compiuti, nell’ultimo biennio, grandi investimenti, con l’arrivo di Paola Egonu su tutte, ma anche di Brenda Castillo (la passata stagione) o Héléna Cazaute. Come per gli uomini, anche la squadra femminile si è fatta valere nel campionato 2023-24, conquistando la finale di Cev Champions League – persa con l’Imoco Conegliano – ma mancando l’ultimo atto dei playoff scudetto, a causa di una Scandicci superiore.

Ed ecco servito il colpo di scena: Milano femminile out e la maschile con un sogno a un passo. Il tutto con il mercato che nel volley che non sta mai fermo e con la squadra già smantellata e impegnata nelle finali di Superlega. Quest’anno, così, l’intenzione, mai dichiarata ma alquanto conclamata guardando la differenza di valore nei roster, era quella di puntare solo sulla femminile. È cambiato l’allenatore, il libero, sono arrivate Elena Pietrini (seppur ancora acciaccata) e Anna Danesi, oltre alla giovane centrale Hena Kurtagić.

Decisamente diversa la situazione al maschile, con la squadra privata della propria identità. Sono rimasti solo il regista, Fernando Kreling, il libero Marco Gaggini, il centrale e storico capitano Thomas Beretta e l’altro centro Gabriele Di Martino. Hanno lasciato Monza i protagonisti della cavalcata vincente di un anno fa: Takahashi che ha preferito tornare in Giappone, Galassi e Maar finiti a Piacenza e Loeppky alla Lube. Tra i nuovi arrivi si contano cinque schiacciatori, tra cui Osmany Juantorena, che alle spalle ha grande esperienza ma ha pur sempre 39 anni ed è in una fase calante della carriera.

Ivan Zaytsev, arrivato in extremis dopo una stagione di beach volley e già ripartito per altri lidi (aveva un contratto a termine e a fine dicembre è volato verso la Turchia), il giovane finlandese Luka Marttila, il tedesco Erik Röhrs e il giovanissimo coreano Woo-jin Lee. Al centro due giocatori di spessore, come Taylor Averill, bloccato per metà stagione dai problemi fisici e spesso costretto comunque alla panchina dalla regola degli italiani in campo e Leandro Mosca, nel giro nazionale, ma che si è dovuto operare e non ha ancora giocato un incontro.

È rimasto Arthur Szwarc (il suo vice è Ibrahim Lawani, alle prese con problemi alla spalla), sono arrivati Filippo Mancini in regia e Matteo Picchio dalla A2 come secondo di Gaggini. La panchina corta e fermata dai tanti, troppi problemi fisici non ha aiutato Eccheli, che si è scontrato con le poche possibilità di operare cambi tattici. Gli infortuni non potevano essere previsti, ma di certo gli Juantorena e Zaytsev di oggi non potevano costituire una garanzia per una squadra con giovani e poco collante. La classe del brasiliano Kreling può poco se gli schiacciatori hanno poca esperienza e sono ancora un po’ acerbi. Al centro Di Martino e Beretta hanno fatto e fanno il loro, ma non è sufficiente.

 

Risollevarsi è possibile?

Pure al netto dell’abilità e della grande conoscenza del gioco che ha Eccheli, è difficile incidere senza delle degne seconde linee, soprattutto in un campionato come quello italiano in cui il livello è altissimo e nessuna partita ha un pronostico già scritto. Basti pensare che la stessa Monza è stata in grado di battere la Lube terza (seppur al tie break) e Verona quinta. I 10 punti del club però fanno scattare l’allarme quando al termine della regular season mancano sei giornate e davanti ci sono due squadre nella lotta salvezza. Taranto ha 13 punti e Grottazzolina, neopromossa a quota 15, sta recuperando il terreno perso durante l’andata. Eccheli, alla vigilia della gara contro Perugia di questo campionato, aveva ammesso:

La Finale Scudetto disputata contro Perugia rimane un ricordo meraviglioso, ma oggi la realtà è un po’ diversa. Siamo impegnati a risollevarci da una posizione difficile in classifica, affrontando non solo le sfide legate al rinnovamento della squadra, ma anche le assenze di alcuni giocatori chiave.

Proprio per questo sono circolate voci, smentite categoricamente, che vorrebbero Mint Vero Volley Monza e Allianz Milano, l’altra squadra lombarda di serie A, vicine alla fusione. Sui social Marzari ha voluto chiarire la propria posizione e l’ha fatto in maniera piuttosto netta.

In merito all’ipotesi di “fusione” con Powervolley Milano pubblicata oggi da alcune testate: non succederà mai. Non posso non ravvisare una precisa volontà in malafede (e un po’ maschilista) di nuocere in questo momento particolarmente impegnativo per squadra.

Adesso la formazione brianzola si trova davanti ad una sfida mai affrontata: resistere in zona salvezza. Il tutto mentre è prima nel girone di Champions League.

Una cosa è certa: in campionato non si può più commettere un passo falso. Domenica 19 gennaio i brianzoli hanno perso, seppur al quinto set, lo scontro salvezza con Taranto: dal prossimo match contro Padova non c’è più margine d’errore. Dopo arriveranno in fila: Verona, Trento e Perugia e infine Cisterna. Il calendario non sorride, ma bisognerà raccogliere più punti possibili per evitare un finale molto più amaro di una mancata finale scudetto. Se – e il periodo ipotetico è d’obbligo – la Vero Volley Monza riuscirà nell’impresa di salvarsi, la proprietà e la dirigenza dovranno, con onestà fare una riflessione. Bisognerà capire se sia il caso di proseguire ad alti livelli con due realtà o se sia meglio dirigere energie e fondi nei confronti solo di una.

Di Giuliana Lorenzo

Messinese di nascita, milanese d’adozione, occasionalmente veneta. Giornalista sportiva. Scrivo su Il Giorno, Il Foglio, Supervolley, Ultimo Uomo e Rivista Undici