Per la Ferrari è iniziata l’era Hamilton

Hamilton ha iniziato la sua avventura in Ferrari, alla caccia dell'ottavo titolo mondiale.

L’attesa iniziata quasi un anno fa è ormai finita. Era infatti l’1 febbraio 2024 quando la Ferrari annunciava ufficialmente di avere ingaggiato Lewis Hamilton a partire dalla stagione 2025, in quello che è stato definito uno dei più grandi shock della storia della Formula 1: il pilota più vincente della storia in procinto di guidare l’auto più titolata, alla ricerca di un ottavo titolo mondiale che lo lancerebbe definitivamente nella leggenda, lasciando a sorpresa la Mercedes.

L’ingaggio di Hamilton da parte della Ferrari va però oltre i limiti della Formula 1 ed entra nell’ambito di un affare molto più grande. Perché la scuderia non ha assunto solo un pilota, ma ha piuttosto messo sotto contratto un vero e proprio brand. O una “miniera d’oro”, come l’ha definito il quotidiano sportivo spagnolo AS, capace di attirare sponsor e di saper valorizzare la propria figura anche al di fuori del Circus, nel ruolo di modello alle sfilate di moda, di ambasciatore per Save the Children, di simbolo nella lotta al razzismo o di benefattore attraverso la fondazione Mission 44, creata nel 2021 per sostenere le ambizioni in ambito scolastico e lavorativo dei giovani appartenenti alle minoranze.

Per mesi, così, giornalisti e tifosi hanno fantasticato su questo matrimonio, attendendo con impazienza l’arrivo a Maranello del sette volte campione del mondo inglese, da pochi giorni diventato quarantenne. Un’attesa che è diventata sempre di più spasmodica, tanto da spingere Ferrari a tenere nascosto fino all’ultimo la data esatta dell’arrivo del pilota in fabbrica per prendere conoscenza con il nuovo team, in modo da evitare di generare confusione per le strade della città e della vicina Fiorano, dove si terranno i primi test in pista.

 

Nel segno di Senna

Un luogo comune nel mondo dei motori sostiene che guidare la Ferrari sia il sogno di ogni pilota. E, come in tutti i luoghi comuni, c’è anche in questo caso un fondo di verità. Del resto, le vetture della Scuderia del Cavallino Rampante sono state guidate da quasi tutti i più grandi piloti della storia, da Juan Manuel Fangio a Michael Schumacher, passando per Niki Lauda, Alain Prost, Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Tra le poche eccezioni figura il nome di Ayrton Senna, che però in varie occasioni era stato vicino a stringere un accordo con la Ferrari e che forse, se non fosse morto in maniera prematura, su quel sedile prima o poi ci si sarebbe seduto.

Per Hamilton, Senna è sempre stato più che un idolo: un vero e proprio punto di riferimento, dentro e fuori dalla pista. Come lui, il pilota britannico ha scelto di diventare un simbolo forte e carismatico per la propria gente, con un ruolo da leader all’interno dell’ambiente della Formula 1. Non ci sono molti altri piloti in circolazione con queste caratteristiche: si tratta di un qualcosa che per esempio all’attuale dominatore del Circus, Max Verstappen, non interessa essere ‒ e forse nemmeno gli riuscirebbe. Tanto che proprio di recente un altro ex campione del mondo, Jacques Villeneuve, ha sottolineato che, se “togliete Verstappen dalla Formula 1, non importerà a nessuno. Togliete Hamilton e alla gente importerà”.

A tanti vecchi appassionati verrà così forse più di un brivido, nel vedere il casco di Lewis Hamilton dalle sfumature gialle ‒ in onore proprio di Senna ‒ spuntare fuori dall’abitacolo di una Ferrari, pensando a quello che sarebbe potuto accadere trent’anni fa e che invece non successe, per motivi indipendenti dalla volontà delle due parti.

 

Hamilton-Ferrari: una (bella) scommessa

La mossa di Hamilton non ha convinto però tutti. C’è infatti chi ha criticato la scuderia per aver messo da parte un pilota come Carlos Sainz Jr., che negli anni da ferrarista ha dimostrato grande solidità e scaltrezza in pista.

Tra gli scettici più feroci c’è Flavio Briatore ‒ uno che alla Ferrari non ha mai risparmiato critiche e parole al veleno ‒ di recente ritornato nell’ambiente della Formula 1 in maniera attiva, alla guida della scuderia Alpine. Il team principal ha semplicemente definito la scelta del Cavallino Rampante “senza senso”, visto che ha comportato lo smembramento di una coppia di piloti, quella composta da Charles Leclerc e dal già citato Sainz, che secondo lui funzionava molto bene.

Altri non sono invece convinti che la scelta sia stata ideale per Leclerc, che soltanto un anno fa sembrava essere al centro del progetto di rilancio della scuderia operato dal team principal Frédéric Vasseur. La pressione potrebbe essere proprio tutta sulle spalle del monegasco: se quest’ultimo dovesse finire con regolarità alle spalle di Hamilton, la sua autostima potrebbe certamente risentirne.

A vantaggio del monegasco c’è da dire, però, che lo stile di guida di Hamilton è molto più simile al suo di quanto non lo fosse quello di Sainz, e questo potrebbe avere benefici sullo sviluppo della vettura. Christian Horner, team principal della Red Bull, ha invece sottolineato come l’aspetto negativo di avere due piloti forti stia nel fatto che potrebbero togliersi punti a vicenda nella corsa al titolo:

Se Maranello ritiene sia la strategia giusta, dovrà fare i conti con l’inevitabile sottrazione di punti reciproci. In una scuderia, di solito bisogna sostenere entrambi i piloti ma, quando sono entrambi fuoriclasse, possono crearsi tensioni interne che rischiano di dividere il box. La nostra filosofia in Red Bull è diversa. Siamo affascinati dal fatto che altre scuderie scelgano approcci che noi non adotteremmo. Vedremo chi avrà ragione, ma sappiamo che allineare due campioni può trasformarsi in una lama a doppio taglio. È una mossa intrigante, ma anche irta di pericoli.

A parere di tutti, in ogni caso, il matrimonio fra il pilota inglese e la Ferrari comporterà grossi benefici economici, non solo per le due parti coinvolte ma per tutta la Formula 1, come hanno sottolineato anche molti ex piloti, tra i quali i campioni del mondo Jacques Villeneuve e Jenson Button.

 

Che Hamilton troverà la Ferrari?

Un po’ di timori senza dubbio li avrà anche la stessa Ferrari. Per Hamilton si tratterà dopotutto di una situazione di vantaggio: ha già vinto tanto e non ha necessità di farlo ancora per migliorare una reputazione nella storia del motorsport che è già di altissimo livello. Se dovesse riportare il titolo in Ferrari ‒ a 18 anni dal campionato del mondo vinto nel 2007 da Kimi Raikkonen ‒ sarebbe visto come un eroe; se non dovesse riuscirci, in pochi potrebbero prendersela con lui.

Tutt’altro discorso per la scuderia, che invece con questa scelta si sta giocando tanto, non solo in termini economici. Un ulteriore fallimento porterebbe forse a una nuova rifondazione, a poco tempo di distanza dall’ultima, che ha visto la sostituzione di Mattia Binotto con Frédéric Vasseur alla guida del team.

Le doti di Hamilton in ogni caso non si discutono. Anche tra il 2022 e il 2023, due stagioni in cui la sua Mercedes non era più la macchina degli anni d’oro, l’inglese ci ha messo tanto di suo per cercare di tenere la scuderia a galla, nonostante l’assenza di primi posti. Nel 2024, poi, sono arrivate per lui due vittorie, in particolare quella nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone, a casa sua, ancora una volta su una pista bagnata.

L’abilità al volante non è però l’unica cosa da tenere in conto nel valutare il valore di un pilota, come ha sottolineato Vasseur nel corso di un’intervista con Auto Sprint:

Per quel che concerne Lewis, non è solo una questione di velocità, di sola pura performance. Porterà l’esperienza di un sette volte iridato che ha lavorato in squadre top. È molto positivo per un team avere qualcuno che porta esperienze diverse, soprattutto se del livello di Lewis. Dobbiamo avere il giusto approccio e trarre vantaggio dalle sue esperienze. È sempre importante provare a imparare da chi viene da fuori, non importa se sia Hamilton o qualcun altro. Conosco Hamilton decisamente bene, conosco le sue motivazioni, il suo modo di lavorare. Non voglio fare paragoni con altri piloti, ma sono convinto che si inserirà perfettamente nel nostro sistema.

A tal proposito, pare che già da tempo Hamilton stia studiando il volante della Ferrari, diverso da quello della Mercedes ‒ d’altra parte ogni scuderia ha le proprie caratteristiche specifiche, per quanto riguarda questo elemento. Secondo alcune voci, inoltre, il pilota starebbe anche imparando l’italiano, per riuscire a comunicare al meglio con i meccanici e gli altri membri dello staff. Dopotutto, anche questi particolari aiutano a diventare un campione.

 Il trionfo a Silverstone nell’ultimo Mondiale vinto da Hamilton

 

Che Ferrari troverà Hamilton?

Nella seconda parte del 2024, dalla sosta estiva in poi, la Ferrari è stata la scuderia capace di conquistare più punti nella classifica costruttori, più della McLaren ‒ che alla fine ha però vinto il titolo ‒ e persino più della Red Bull, che sembrava invece dover dominare la stagione, dopo i primi gran premi. Della Rossa ha impressionato soprattutto la capacità di reazione avuta dopo i problemi con gli aggiornamenti meccanici di metà stagione, che avevano fatto scivolare la scuderia indietro nelle gerarchie. Una qualità che la squadra negli ultimi anni non aveva quasi mai dimostrato ‒ e che in varie situazioni era costata cara ad Alonso, Vettel e Leclerc nella corsa al titolo mondiale.

La Ferrari è in ogni caso al lavoro su due fronti. La stagione 2024, caratterizzazione da un grande equilibrio fra le varie vetture di vertice, ha dimostrato che in questo momento le porte sono aperte per tutti. Il 2025 rappresenta insomma un’occasione importante per tornare alla vittoria, che va sfruttata in tutto i modi. D’altra parte, però, la stagione che sta per iniziare porterà alla conclusione di un ciclo tecnico: dal 2026 entrerà in vigore un nuovo regolamento che potrebbe portare a un ulteriore rimescolamento delle forze in campo. Bisognerà, insomma, arrivare a quel momento molto preparati.

A beneficio di Hamilton c’è il fatto che di recente Vasseur ha arruolato una figura chiave nei recenti successi della Mercedes, l’ingegnere francese Loïc Serra, che è andato a occupare il ruolo di Technical Director Chassis lasciato libero da Enrico Cardile, volato in Aston Martin. Serra è arrivato a Maranello solo lo scorso autunno, quando il progetto per la vettura 2025 era già stato avviato, ma di sicuro la sua mano sarà fondamentale per quanto riguarda gli aggiornamenti da apportare a stagione in corso e ancora di più per il 2026.

Con il passaggio in Ferrari, Hamilton dovrà separarsi dal suo storico ingegnere di pista in Mercedes, Peter “Bono” Bonnington ‒ celebre il suo motto “It’s Hammer Time”, rivolto al pilota per incitarlo a spingere la vettura a modo suo. L’inglese troverà in ogni caso a Maranello una figura di riferimento molto affidabile, Riccardo Adami, che negli ultimi anni ha lavorato con Carlos Sainz e in precedenza con Sebastian Vettel. Secondo alcune voci, Hamilton avrebbe chiesto proprio al pilota tedesco un giudizio sul suo nuovo “angelo custode”, ricevendo in cambio un parere entusiastico.

Il team radio più famoso di questi anni

 

“The Hammer” è già pronto

Forse Hamilton ha scelto la Ferrari anche per avere nuovi stimoli da una carriera che gli ha già dato moltissimo, per ritrovare le sensazioni degli esordi ma con molta più consapevolezza. Di certo, non si può dire che gli stia mancando l’entusiasmo. Dopo essersi presentato a una delle ultime corse del 2024 con un completo totally red, già il 1° gennaio il pilota ha cambiato l’avatar del proprio profilo Instagram, mettendo un’immagine di se stesso da bambino, alla guida di un kart, con un grosso casco rosso sulla testa.

Le prime parole ufficiali da ferrarista le ha invece affidate qualche giorno dopo a LinkedIn, con un tono che rifletteva tanto del suo modo di essere anche e soprattutto un punto di riferimento e di ispirazione:

Non potrei essere più entusiasta di così per la prossima stagione. Nel passare alla Scuderia Ferrari c’è molto su cui riflettere. A tutti coloro che stanno valutando la loro prossima mossa nel 2025, abbracciate il cambiamento. Che stiate cambiando settore, imparando una nuova abilità o semplicemente affrontando nuove sfide, ricordate che reinventarsi è potente. La vostra prossima opportunità è sempre a portata di mano. Ecco il 2025: un anno in cui abbracciare nuove opportunità, rimanere affamati e andare avanti con uno scopo. Facciamo in modo che sia un anno da ricordare.

Il breve messaggio, scritto in inglese, si concludeva poi con un “Andiamo” in italiano, seguito dalle emoji di una macchina da corsa e di un cuore. Entrambe rosse, ovviamente. Ora ad aspettare Hamilton ci sono le prime ore spese ‒ in modo ufficiale ‒ fra Maranello e Fiorano, fra la fabbrica e la pista. Poi il 18 febbraio a Londra ci sarà la presentazione ufficiale delle livree di tutte le vetture 2025, in un evento organizzato dalla Formula 1 per celebrare i suoi primi 75 anni. Il giorno dopo a Maranello sarà svelata invece la vettura che proverà a riportare finalmente i titoli mondiali in Ferrari, nome in codice 677. Quella con cui Hamilton cercherà di fare la storia.

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Di Andrea Antonazzo

Giornalista dal 2008, scrivo di sport, fumetti e cultura pop. Nel tempo libero mi dedico a calcio, Formula 1, ciclismo, tennis e nuoto... tutto rigorosamente dal divano di casa.