Il Nottingham Forest è la sorpresa della Premier: Espírito Santo is on fire

Il Nottingham Forest di Espirito Santo è la sorpresa della Premier League.

Nottingham Forest sorpresa della Premier. Mentre il Liverpool di un Salah in versione Re Mida ormai non fa più notizia, c’è un’altra squadra che è balzata agli onori di cronaca per un rendimento ben al di sopra delle aspettative. Il Nottingham Forest, una delle tante squadre a cui gli inglesi piace affibbiare il termine di sleeping giant, sembra essersi risvegliato dal torpore degli ultimi anni, infiltrandosi nelle posizioni di vertice della Premier League in maniera del tutto inaspettata. L’attuale terza posizione in classifica è frutto di un lavoro che parte da molto lontano.

 

Il grande salto

Prima di tornare a calcare i campi della Premier, i Tricky Trees brancolavano nelle zone di metà classifica della Championship. Nel tentativo di interrompere quella che era diventata ormai una consuetudine fastidiosa, nel 2012 la famiglia Al-Hasawi prese il controllo del Nottingham Forest, stilando sin dal loro arrivo un piano quinquennale per la ricostruzione del club, indicando come obiettivo ultimo la promozione in Premier League.

Le cose, però, non andarono esattamente così: il Nottingham continuò ad occupare la metà classifica, provando più di qualche volta il brivido della retrocessione in League One. I risultati faticarono ad arrivare e gli allenatori in panchina si succedettero in continuazione, nella vana speranza di trovare finalmente un assetto stabile. L’era degli Al-Hasawi si concluse nel 2017, con la cessione della totalità delle quote del club al magnate greco Evangelos Marinakis – già presidente dell’Olympiacos – e il Nottingham salvo solamente all’ultima giornata.

Nonostante il cambio societario, il trend negativo non venne invertito, anzi. Nel 2021 il Nottingham Forest si trovò addirittura all’ultimo posto dopo otto giornate, con il triste presagio della retrocessione sempre più insistente.

 

La svolta: l’effetto Cooper

Il cambio di rotta coincise con l’arrivo di Steve Cooper, chiamato a centrare quantomeno la salvezza, date le condizioni critiche in cui versava la squadra. Cooper fece molto di più: il Nottingham si risollevò e, a fine campionato, agguantò la zona playoff, sfiorando addirittura la promozione diretta, persa nel match point contro il Bournemouth.

La squadra di Cooper, però, non si arrese e trovò la forza di prevalere nella finale playoff contro l’Huddersfield Town – l’altra grande sorpresa di quella stagione. Con quella vittoria, il Nottingham Forest tornò in Premier League dopo 23 anni di assenza.

 

Cash is king

Serviva una rivoluzione per preparare il ritorno nella massima serie e fornire a Cooper una squadra che sin da subito potesse rivelarsi all’altezza dell’impegno. Nella sessione di mercato estiva, il Nottingham Forest non badò a spese: il club mise sotto contratto 21 nuovi giocatori, per una spesa complessiva superiore ai 160 milioni di euro. Oltre a diventare il club neopromosso ad aver speso di più nella storia, il Nottingham stabilì un altro record: fu la squadra con il maggior numero di acquisti in una singola sessione di calciomercato, superando di poco il primato del Dundee United, che nel 2000 aveva ingaggiato 19 nuovi giocatori.

Il mercato da record del Nottingham alzò notevolmente le aspettative per la nuova stagione, ma era evidente che gli inizi sarebbero stati complicati. La squadra doveva trovare la giusta amalgama, soprattutto dopo una rivoluzione così massiccia, e doveva fare i conti con una pressione del tutto diversa rispetto a quella affrontata in Championship. Nonostante le difficoltà, il Nottingham Forest riuscì a salvarsi con una giornata d’anticipo, grazie alla vittoria contro l’Arsenal che, tra l’altro, compromise le speranze dei Gunners nella lotta per il titolo contro il Manchester City. La stagione si concluse con il 16° posto in classifica.

 

Il cambio di rotta

L’anno successivo seguì un copione simile: la squadra non fu mai realmente fuori dalla lotta per la salvezza. Tuttavia, il tempo delle scusanti era finito: il Nottingham doveva puntare a qualcosa di più. Un preoccupante 17° posto in classifica a dicembre spinse la società a prendere una decisione drastica: salutare Cooper e accogliere al City Ground Nuno EspíritoSanto.

Il tecnico portoghese, già noto in Inghilterra per gli anni sulla panchina del Wolverhampton – con cui aveva raggiunto i quarti di finale di Europa League – e per una breve e deludente parentesi al Tottenham, era reduce dall’esperienza in Arabia Saudita con l’Al-Ittihad, che aveva condotto alla vittoria del campionato. Con un profilo internazionale e un bagaglio di esperienze significativo, Espirito Santo sembrava avere le carte in regola per risollevare il Nottingham.

 

Una salvezza all’ultimo respiro

Il tempo per correre ai ripari era davvero poco, soprattutto per un allenatore subentrato a stagione in corso. Nonostante tutto, Espírito Santo riuscì a invertire la rotta e garantire al Nottingham Forest la salvezza. La stagione si concluse con un sofferto 17° posto, con la certezza della permanenza in Premier League arrivata solo all’ultima giornata.

A rendere l’impresa ancora più straordinaria fu la penalizzazione di quattro punti inflitta al club per violazione delle regole del fair play finanziario inglese: il Nottingham aveva superato di oltre 30 milioni di sterline il limite di spesa fissato a 61 milioni. Nonostante ciò, le basi per il futuro erano state gettate, e dalla stagione successiva Espirito Santo avrebbe potuto lavorare con il gruppo sin dall’inizio.

 

Nottingham Forest sorpresa della Premier

Se il Nottingham Forest è partito alla grande in campionato, gran parte del merito va al lavoro svolto finora da Nuno Espírito Santo. Il suo arrivo ha fornito al club una mentalità completamente diversa. A cominciare dalla gestione della rosa, finalmente alleggerita dopo le pesanti e confusionarie sessioni di mercato degli anni precedenti. Il portoghese ha messo al centro del progetto giocatori motivati e coinvolti, lavorando in primo luogo sulla componente psicologica del gruppo e creando quella coesione che era mancata nelle stagioni passate.

Lo stesso allenatore ha sottolineato l’importanza del cambio di mentalità rispetto alla scorsa stagione:

“Quando l’ultima partita della stagione [contro il Burnley] è finita, abbiamo avuto una conversazione. Anche se abbiamo dovuto affrontare così tanti problemi, lo abbiamo fatto senza conflitti, rendendoci conto che tutti dovrebbero e devono aiutare. Quello è stato l’inizio di qualcosa che ora vogliamo migliorare e far crescere. I giocatori sono diversi ora.”

 

Rigenerazione e protagonisti

Da questa nuova impostazione derivano le prestazioni sorprendenti di giocatori rigenerati, come Anthony Elanga e Morgan Gibbs-White. Entrambi, dopo periodi difficili in cui sembravano aver perso fiducia nei propri mezzi, stanno trovando nel sistema di Espirito Santo il terreno fertile per esprimersi al meglio delle loro possibilità.

Un altro elemento chiave della rinascita è Chris Wood, che con 12 gol in campionato si piazza dietro solo a Salah, Haaland, Palmer e Mbeumo nella classifica marcatori. Nonostante i suoi 33 anni, Wood ha ritrovato una continuità impressionante, dimostrandosi un riferimento imprescindibile per l’attacco del Nottingham.

Non meno importante è il contributo di Elliot Anderson, centrocampista arrivato quest’estate dal Newcastle. Considerato uno dei prospetti più interessanti del campionato, Anderson si è imposto come una pedina fondamentale nel centrocampo dei Tricky Trees, rivelandosi uno dei volti più brillanti di questa stagione.

Tutti i gol del Nottingham Forest nel 2024

 

Una difesa di ferro

I risultati ottenuti finora in stagione passano anche da una difesa di altissimo livello: solo 19 gol subiti, che fanno del Nottingham Forest la seconda miglior difesa del campionato, dietro al Liverpool capolista e all’Arsenal. Gran parte del merito va alla coppia difensiva composta dall’ex Fiorentina Nikola Milenković e dal brasiliano Murillo, che sembrano aver trovato la giusta affinità per rendere al meglio.

A completare il reparto arretrato è il portiere belga Matz Sels, arrivato in sordina dallo Strasburgo ma che si è rapidamente guadagnato il posto da titolare. Sels si sta rivelando una vera e propria garanzia: ad oggi è il portiere con il maggior numero di clean sheet (nove) in campionato, davanti a Pickford e Raya, fermi a sette.

 

Girone d’andata da record

Chiudendo il girone di andata con un bilancio di 11 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte e avendo vinto il primo incontro del girone di ritorno, il Nottingham Forest occupa attualmente la seconda posizione in Premier League, a pari punti con l’Arsenal. Inoltre, rimane l’unica squadra ad aver battuto il Liverpool di Slot in questa stagione.

La conferma del momento di forma straordinario è arrivata con le vittorie esterne per 0-2 contro l’Everton e per 0-3 contro il Wolverhampton, successi che hanno permesso di aumentare il distacco dal Chelsea, segnando anche il raggiungimento di un traguardo storico: sei vittorie consecutive in Premier League, un nuovo record per il club dal 1995.

 

Il Nottingham Forest vuole l’Europa

È ancora troppo presto per dire se il Nottingham Forest,sorpresa della Premier, riuscirà a mantenere questo ritmo, soprattutto ora che si entra nel vivo della stagione. Le competizioni europee mancano dal 1980, troppi anni per una squadra che ha scritto la storia vincendo due volte la Coppa dei Campioni. Quello che è certo è che, al City Ground, la musica è cambiata: la squadra di Nuno Espírito Santo non si nasconde più e sembra intenzionata a restituire ai tifosi quella gloria che aspettano da troppo tempo.

Di Marco De Gaspari

Totalmente dipendente da calcio e musica. Tutto si basa sulla più grande massima mai espressa: chi sa fare sa capire.