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La bromance tra Sinner e Berrettini è meravigliosa

Negli ultimi anni, Matteo Berrettini e Jannik Sinner hanno portato il tennis italiano a un nuovo livello, già toccato in passato ma solo in maniera fugace. Questo non solo da un punto di vista sportivo: il tennis è infatti ormai diventato un argomento di dibattito comune al pari del calcio, persino in ambienti che fino a pochi mesi fa sembravano impensabili. E il merito va soprattutto proprio a quei due, con buona pace dei vari Musetti, Sonego e Arnaldi, che comunque stanno contribuendo all’elevazione del movimento tutto.

Del resto, Berrettini è stato il primo italiano a giocare una finale sull’erba londinese di Wimbledon, nel 2021, e ad avere un’eco mediatica importante, mentre Sinner nel corso del 2024 ha superato ogni record nazionale, arrivando fino al primo posto della classifica ATP. I due però non potrebbero sembrare più diversi tra loro: scultoreo, guascone, glamour il primo; dinoccolato, timido, riservato il secondo. Berrettini è stato ospite al Festival di Sanremo, mentre Sinner ha rifiutato l’invito dicendo di avere di meglio da fare. Eppure riescono a completarsi a vicenda, a dare l’idea di un’alchimia unica come solo le coppie più solide sanno fare: ci troviamo di fronte a una vera e propria bromance, insomma. A unirli sono soprattutto l’amore per il tennis e il fatto di aver dovuto superare delle difficoltà, ognuno dei due a modo suo, per arrivare al top, come ha spiegato lo stesso Berrettini:

Io e Jannik siamo due ragazzi profondi. Siamo nati in due posti molto diversi, cresciuti con un background diverso, ma siamo simili. Due ragazzi che amano quello che fanno e hanno superato momenti difficili.

 

Sinner e Berrettini, in campo e fuori

L’intesa fra i due si è vista innanzitutto in campo: sono passati solo pochi giorni da quando Sinner e Berrettini hanno trascinato l’Italia alla vittoria della nostra seconda Coppa Davis consecutiva, la terza della storia. In coppia, Jannik e Matteo hanno vinto il doppio decisivo contro l’Argentina nei quarti, aiutandosi a vicenda, con il veterano a trascinare il compagno più giovane. Il tutto senza avere mai giocato insieme prima di allora a questi livelli (in precedenza era capitato solo due volte, alla ATP Cup del 2022). Nei giorni successivi i due hanno poi sbrigato la pratica vincendo i loro singolari e senza necessità di ricorrere al doppio, prima contro l’Australia in semifinale e poi contro i Paesi Bassi in finale.

La dimostrazione dell’affiatamento però è proseguita anche fuori dal campo, nelle interviste immediatamente successive alla vittoria. In conferenza stampa, parlando della sua incredibile stagione, forse anche un po’ stanco dopo mesi faticosi e stressanti, Jannik si è lasciato andare a una rara nota di commozione: “Le emozioni ci sono sempre, nessuno è una macchina”. Ad alleggerire il momento ci ha pensato allora Matteo, scherzandoci su: “Ha dimostrato che è umano anche lui, è emozionato”.

Tempi perfetti da duo comico, che sono stati rodati ulteriormente il 5 dicembre in occasione della consegna dei premi di fine anno della FITP, la Federazione Italiana Tennis e Padel. Matteo e Jannik hanno letteralmente rubato la scena, in particolare quando il conduttore della serata, Piero Chiambretti, ha chiesto ai due tennisti se gli piacerebbe rinascere l’uno nei panni dell’altro. Il numero uno al mondo ha risposto con un secco e malizioso “sì”, senza offrire ulteriori motivazioni ma lasciando intendere un apprezzamento all’aspetto fisico dell’amico. Quest’ultimo invece si è dilungato un po’ di più, mantenendo comunque un tono ironico:

Vorrei essere come lui per sapere cosa si prova a non sbagliare mai.

Nel corso della stessa serata, Chiambretti ha domandato a Sinner se gli dispiace battere un amico, indicando Berrettini. Quando l’altoatesino ha risposto con un diplomatico “sempre”, al romano non è rimasto altro che ribattere con un tono decisamente più colorito, suscitando un’ovazione da parte del pubblico: “Ma che ca**o dici!”. In queste settimane così tese per Sinner, tra la voglia di arrivare sempre più in alto e la spada di Damocle del ricorso della Wada ‒ l’agenzia mondiale antidoping ‒ per l’assunzione involontaria di Clostebol, Berrettini è stato insomma fra i pochi a riuscire a far rilassare il numero 1 della classifica ATP e a farlo anche sciogliere ogni tanto in una risata spontanea.

 

Le origini di un’amicizia grazie alla Coppa Davis

Difficile riuscire a capire il momento esatto in cui è scoccata la scintilla fra due personalità così differenti fra loro. Di sicuro il cuore del romano si sarà un po’ riscaldato quando, dopo l’infortunio agli addominali subito alle ATP Finals del 2021 a Torino, fu sostituito proprio da Jannik, che lo elogiò pubblicamente:

Matteo, sei un idolo, questo torneo lo giochiamo per te, perché sei un grandissimo tennista e una persona incredibile.

All’epoca, Berrettini veniva da una finale persa a Wimbledon contro Novak Djokovic, mentre il ventenne Sinner iniziava ad affermarsi in tornei di rango più basso, mentre scalava rapidamente la classifica. Il “colpo di fulmine” vero e proprio sembra però essere scoppiato a novembre del 2023, quando Sinner trascinò l’Italia alla vittoria della Coppa Davis. Berrettini, ancora una volta infortunato, decise comunque di essere presente, tifando e incitando la squadra da bordo campo. In quella occasione, Jannik promise a Matteo che la coppa l’avrebbero vinta di nuovo, questa volta insieme sul campo ‒ impresa riuscita al primo tentativo, come già raccontato. Da allora, pare che i due si siano scambiati diversi messaggi, di complimenti e di incoraggiamento, come confermato proprio dal romano alcuni mesi fa:

Ci scriviamo spesso, siamo in contatto e in questo momento il fatto di essere più uniti che mai dal punto di vista sportivo mi dà una grandissima mano. Il fatto di stare vicino a lui durante la Coppa Davis mi ha fatto da effetto molla.

Dal canto suo, subito dopo la vittoria degli Australian Open, Sinner ha suggerito ulteriormente la nascita di un vero e proprio rapporto di amicizia:

Matteo mi ha sempre aiutato e gli sono grato. Adesso, se dovesse servire, se lui mi dovesse chiedere qualcosa come già successo in alcune occasioni, io sono molto aperto ad aiutarlo, perché ci tengo molto a lui.

 

Da amici a rivali e ritorno

Poco dopo, i due si sono anche ritrovati in campo l’uno contro l’altro, al secondo turno di Wimbledon, dove Sinner ha vinto in quattro set in una delle partite più belle del torneo. Il giorno dopo l’altoatesino ha postato una foto di un suo abbraccio con l’amico, che quest’ultimo ha commentato incitandolo a vincere il torneo. Purtroppo, però, in quei giorni Jannik era sotto pressione per una possibile squalifica di doping ‒ quando la vicenda non era ancora stata resa nota ai media ‒ e la sua corsa si è fermata solo ai quarti di finale, contro il russo Daniil Medvedev.

Berrettini ha poi dichiarato di essere stato all’oscuro di tutto, ma di avere capito che c’era qualche problema perché lo sguardo di Sinner era diverso dal solito. In seguito, ha affermato di non avere avuto bisogno di dirgli nulla, ma di avere capito quanto fosse stato difficile per lui gestire quella situazione solo guardandolo in faccia. In varie interviste, ha comunque difeso Sinner dalle pubbliche accuse, cosa che a quanto pare il tennista di Sesto Pusteria ha apprezzato molto. D’altra parte, non è facile essere amici quando si è anche rivali, come sottolineato anche da Vincenzo Santopadre, ex coach di Berrettini:

Tra loro c’è un legame forte, vero e particolare. Ed è curioso, perché è rarissimo che tra due tennisti, che in teoria sono due competitor, ci sia questo rapporto. Loro hanno dimostrato che effettivamente hanno dei valori e sono dei bravi ragazzi, comprendono in tutto e per tutto il significato del tennis all’interno di una vita.

Nel 2025, Sinner sarà chiamato a confermare quanto di buono fatto quest’anno, alzando ulteriormente la posta: il suo grande obiettivo dichiarato è infatti quello di vincere per la prima volta sull’erba di Wimbledon. Sulla sua strada, però, potrebbe incontrare nuovamente Berrettini, che, dopo un paio di stagioni tormentate da infortuni, sembra essere quasi tornato ai livelli che nel 2021 lo portarono fino al sesto posto della classifica ATP. La speranza di tutti i tifosi italiani è, ovviamente, che tale scontro possa eventualmente avvenire quanto più in là possibile nel corso del torneo.

 


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Andrea Antonazzo

Giornalista dal 2008, scrivo di sport, fumetti e cultura pop. Nel tempo libero mi dedico a calcio, Formula 1, ciclismo, tennis e nuoto... tutto rigorosamente dal divano di casa.

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