Storie

10 sport assurdi che forse non conosci

In un mondo sportivo frenetico, in cui ogni giorno si disputa un incontro importantissimo per determinare campioni di ogni disciplina, in un universo fatto di performance, sconfitte propositive e costruzioni dal basso, abbiamo pensato che, probabilmente, serva un sano ritorno alla “normalità” – e le virgolette, vedrete, non sono casuali – oltre che di un approccio inclusivo a quello che oggi chiamiamo sport. Ecco perché ci siamo presi la briga di raccontarvi i dieci sport più assurdi di cui probabilmente non avete mai sentito parlare. 

 

Eukonkanto

Nell’anno delle Olimpiadi abbiamo potuto ammirare i più grandi atleti del pianeta sfidarsi nelle corse più massacranti e impegnative, superando ostacoli di qualunque genere. In Finlandia credono che la vera sfida sia completare un percorso impervio, nel più breve tempo possibile, con in spalle la propria moglie. A Sonkajärvi, nei primi giorni di luglio, si tiene questa straordinaria manifestazione in cui gli uomini devono trasportare lungo un percorso di 253,5 metri la propria compagna superando due frazioni su terra e una in acqua profonda un metro.

Come ogni competizione che si rispetti ci sono delle regole ben precise: 

  • la donna deve essere maggiorenne e, per essere più inclusivi possibile, non è necessario che sia la moglie del partecipante. A patto che superi il peso minimo di 49 chilogrammi. Nel caso fosse meno pesante, dovrà portare sulle spalle uno zainetto contenente il peso necessario a raggiungere il limite minimo richiesto
  • per garantire la sicurezza – i finlandesi, in fin dei conti, non sono barbari – la consorte potrà essere legata con una cinghia al marito
  • se durante il percorso la donna scivola o cade verranno aggiunti 15 secondi di penalità al tempo finale.

Il premio per il vincitore è l’equivalente in birra del peso della propria partner. Un’esperienza che non può che rafforzare i legami affettivi.

 

Ferret-legging

Nel 1987, lo scrittore e co-fondatore di Audible, Don Katz scrisse un articolo umoristico denominato Il re dei furetti. Nel testo si faceva menzione per la prima volta pubblicamente del campionato di Ferret-legging, ossia la manifestazione che consiste nell’infilarsi un furetto nei pantaloni e resistere più tempo possibile alle angherie del simpatico animaletto. Se vi state chiedendo se non si tratti di un gioco preso direttamente da Mai dire Banzai, sappiate che la disciplina è originaria nientemeno che dello Yorkshire, in Inghilterra e, benché l’ideatore sia avvolto nel mistero, non sono certo misteriose le regole del gioco:

  • i concorrenti devono inizialmente disporsi davanti ai giudici e legarsi i pantaloni alle caviglie e allacciare le cinture, al fine di evitare la fuga del furetto;
  • i concorrenti devono essere lucidi, non è ammesso alcun genere di sostanza “dopante”, sia essa alcool, droga o sedativi;
  • è vietato indossare biancheria intima;
  • il furetto deve avere una serie completa di denti non smussati.

L’organizzazione ci tiene a far sapere che nessun animale è mai stato maltrattato durante lo svolgimento della manifestazione.

 

Bürostuhlfahren

Restiamo in Europa, vera culla degli sport assurdi, per parlare di una corsa che non ha niente da invidiare alle più veloci gare automobilistiche del mondo. Stiamo parlando della corsa delle sedie da ufficioChi nella propria vita non ha mai sognato di sfrecciare per i corridoi di un’azienda o per strada a bordo di una sedia da ufficio e di sfidare amici e colleghi? Se la vostra passione è la velocità, allora recatevi a Olten, in Svizzera, dove si svolge il campionato ufficiale. 

Naturalmente occorre munirsi di casco e protezioni, pena l’esclusione dalla competizione. Il regolamento è abbastanza semplice: nel singolo abbiamo una serie di sfide uno contro uno, alle quali possono partecipare sia uomini che donne, secondo un ordine di partenza determinato dal comitato organizzatore. È stato di recente istituito anche il campionato a squadre, dove equipaggi composti da un numero che varia dai due ai cinque elementi si sfidano sullo stesso percorso del singolo. Il numero dei partecipanti non deve essere maggiore di 64, così da poter stilare una sorta di tabellone tennistico fino alla finale.

Viene inoltre assegnato un punteggio per lo stile e l’allestimento della propria sedia da corsa che sarà quindi oggetto di una speciale classifica e di un premio. Il costo dell’iscrizione è poco più di 5 euro e nella quota è prevista l’assicurazione. Nel caso dovesse rompersi la sedia durante una delle gare, è possibile fare un pit stop e provvedere alle riparazioni del caso. Come in tutti gli sport che si rispettino, il comportamento anti sportivo è punito con l’esclusione dalla competizione.

 

Yukigassen

Ormai prossimi all’inverno, dovremmo dedicarci a una qualche attività che coniughi perfettamente il clima con la nostra voglia di divertimento. Quindi perché non partire per il Giappone e partecipare allo Yukigassen, letteralmente “battaglia di neve”? Questa manifestazione è attiva già dal 1988, quando fu riconosciuta ufficialmente come sport appena un anno dopo la sua ideazione. Inutile dire che la manifestazione ha da subito ottenuto un successo clamoroso e ciò ha consentito la creazione di una federazione, la International Alliance of Sports Yukigassen (o “IAY/ Yukigassen International”) nel 2013.

Le regole del gioco sono perfettamente codificate e il terreno di scontro deve essere preparato con una cura maniacale. Si scavano trincee per ripararsi, si edificano postazioni per nascondersi, si preparano 90 palle di neve – 45 per squadra – che devono essere compatte e perfettamente sferiche. Una partita dura 3 minuti e si gioca tra due squadre di 7 componenti ciascuna. L’obiettivo è colpire i rivali con le palle di neve e andare alla conquista della bandiera avversaria, mossa che determina la vittoria dello scontro. Ogni giocatore colpito da una palla di neve viene estromesso dal gioco. Oltre alla conquista della bandiera nemica, una squadra può vincere anche nel caso in cui, al termine dei 3 minuti, abbia sul campo più giocatori dell’avversario. Come nei precedenti, anche in questo sport la sicurezza viene prima di tutto: i partecipanti devono essere muniti di caschetti, pena l’esclusione dalla competizione.

 

Cheese Rolling

Tutti sappiamo quanto siano diffuse le competizioni basate sulla corsa. Ad ostacoli, di resistenza, di velocità, corse con le mogli – come abbiamo già visto – ma quello che manca è una corsa con il formaggio. O forse no? Secondo gli inglesi – bravissimi a inventare nuovi sport ma, come vedremo tra poco, meno a risultarne vincenti – sì. E così, in quel di Gloucester viene organizzata annualmente la famosa Cheese Rolling, che consente a tutti i partecipanti di lanciarsi in una corsa forsennata dalla Cooper’s Hill inseguendo una forma di formaggio. Le origini della competizione sembrano risalire al XV secolo, sebbene le prime testimonianze di questo splendido sport risalgano al 1826.

Il Cheese Rolling è un evento alla portata di tutti, a condizione che non siate deboli di cuore e che mettiate in conto qualche gita al pronto soccorso. Il caso più noto di incidente di gara è quello di un concorrente colpito da un fulmine durante la discesa.

A differenza di altre competizioni di cui abbiamo parlato e parleremo in questo articolo, il Cheese Rolling non ha un comitato organizzatore ufficiale, quindi chi partecipa lo fa a proprio rischio e pericolo. Se siete maggiorenni, uomini o donne, potete lanciarvi in discesa. Mentre se siete minorenni/bambini la corsa dovrete affrontarla in salita. Non è necessaria alcuna registrazione, basta presentarsi il giorno dell’evento. Come accennato, gli inglesi inventano gli sport ma difficilmente poi sono capaci di portare a casa l’alloro. Nel 2024 le due gare maschili sono state vinte dal tedesco Tom Kopke – che ha promesso di tornare nel 2025 a difendere il titolo – e dall’australiano Dylan Twiss, mentre le gare femminili sono state vinte dalla statunitense Abby Lampe.

 

Pillow Fight Championship

Quanti di voi – da bambini e, perché no, anche da adulti – si sono sfidati a cuscinate nel letto dei genitori con i propri fratelli o sorelle? Probabilmente è ripensando alla propria infanzia che l’imprenditore Steve Williams ha creato un campionato di cuscinate. Tutto nasce negli Stati Uniti nel 2021 e oggi i combattimenti con i cuscini vengono addirittura trasmessi in pay- per-view con tanto di telecronache appassionate e merchandising. Il regolamento prevede che l’incontro si svolga su un ring delle stesse dimensioni di quello utilizzato nei match di boxe, con una durata di 90 secondi. Si ricorre all’utilizzo di cuscini speciali, dotati di maniglie antistrappo e del peso di un chilogrammo. Si fa un largo uso di elementi commutati dalle arti marziali e dal pugilato, rendendolo di fatto uno sport altamente competitivo.

Il 29 gennaio 2022 si è svolto in Florida il primo Pillow Fight Championship. L’evento ha visto la partecipazione di 24 concorrenti, 16 uomini e 8 donne. Il torneo ha seguito un formato a tabellone ed era visibile agli spettatori come evento pay-per-view su un canale che è maestro di sport altamente edificanti e per tutti: ESPN 8 – The Ocho (qualcuno ricorda il film Dodgeball?). La brasiliana Istela Nunes – attiva anche in MMA – ha vinto il titolo femminile sconfiggendo in finale Kendahl Voelker, mentre Hauley Tillman è risultato campione tra gli uomini dopo aver sconfitto Marcus Brimage.

 

Chess-boxing

Il what if è uno dei temi più ricorrenti nell’esistenza umana: “Cosa avrei potuto fare se…?”, “Cosa sarebbe successo se…?”, “Avrei potuto essere un grande sportivo se oltre al cervello avessi avuto i muscoli?”, o ancora: “Sarei visto come un intellettuale se oltre ad alzare 100 chili alla panca piana giocassi a scacchi?”. Il Chess-boxing cerca di porre rimedio almeno alle ultime due di queste domande esistenziali. Si tratta di uno sport che coniuga la forza e la resistenza fisica della boxe con la capacità di ragionamento e di strategia degli scacchi. La nascita della disciplina si deve a Iepe Rubingh, artista olandese che si ispirò a quanto letto in un fumetto di Enki Bilal.

Le regole, ad onor del vero, sono leggermente diverse e sono state codificate dal World Chess Boxing Organisation (WCBO). In particolare gli incontri si svolgono su una distanza di undici riprese in cui si alternano un round di scacchi e uno di pugilato. Naturalmente anche in questo sport possono partecipare uomini, donne e ragazzi e, a seconda della categoria, cambia la durata dei round. Si inizia sempre con gli scacchi, per quattro minuti di partita, un minuto di pausa e poi si passa al pugilato con un round di tre minuti e così via alternati fino al termine delle undici riprese. L’incontro può terminare per knock-out, per scacco matto, per decisione del giudice, se all’avversario scade il tempo per compiere la mossa a scacchi, oppure per abbandono, che può avvenire sia nella ripresa di pugilato sia in quella di scacchi. 

 

Il campionato mondiale di lancio delle uova

Esistono diversi sport in cui è il lancio di un oggetto a marcare la linea tra successo e oblio. È questo il caso del campionato mondiale di lancio delle uova. Nemmeno a dirlo, il lancio delle uova vede i suoi natali in Inghilterra e precisamente a Swaton, cittadina del Lincolnshire. Qui ha attualmente sede la federazione mondiale della disciplina.

Le prime testimonianze sul gioco risalgono addirittura al 1300, quando pare che l’allora nuovo abate del paese fosse l’unico residente a possedere le galline. Così, grazie ad un’ottima strategia di marketing, distribuiva uova ai parrocchiani per incoraggiarli a frequentare la chiesa. Quando il fiume straripò, impedendo ai credenti di raggiungere l’edificio sacro, i monaci decisero di gettare le uova oltre il corso d’acqua per invogliare comunque i cittadini a partecipare alla messa. Da quel momento inizia l’epopea del lancio delle uova, un gioco al quale gli abitanti della città partecipano da 700 anni.

Il regolamento è piuttosto semplice ma il gioco non lo è altrettanto: si partecipa in coppia, uno lancia l’uovo, l’altro deve prenderlo al volo. Non ci si può aiutare con alcuno strumento: niente catapulte, fionde o guanti, si gioca esclusivamente a mani nude. Ogni volta che il ricevitore salva l’uovo diventa a sua volta il lanciatore e i due concorrenti devono fare un passo indietro prima del nuovo tiro. Lo scopo del gioco è non far cadere l’uovo e la vittoria spetta alla coppia che raggiunge la distanza maggiore di lancio. Nel 2013 una coppia è riuscita a lanciare l’uovo senza romperlo per una distanza totale di 58 metri.

Tra le attività promosse dalla federazione, che ci tiene a scoraggiare il lancio a scopo vandalico, anche la roulette russa delle uova, la staffetta da fermi, il tiro al bersaglio e l’egg trebuchet. Tutto molto divertente, ma attenzione agli sprechi alimentari. Anche se, per fare una frittata, le uova bisogna comunque romperle.

 

Keep-up Balloon

Tutti nella nostra vita abbiamo avuto per le mani un palloncino colorato. Gerard Piqué – ormai avvezzo a organizzare eventi di ogni tipo – nel 2021, in coppia con la star di internet Ibai Llanos, ha deciso di organizzare i primi Mondiali di palloncino.

Va detto che il torneo, formalmente, non esiste. Non ha una federazione alle spalle e non ha un regolamento ufficiale. Nasce dall’idea di una coppia di fratelli dell’Oregon che, durante il lockdown, si sfidavano a lanciare nel salotto di casa un palloncino senza farlo cadere a terra. Ecco quindi che il 14 ottobre 2021, in diretta su Twitch, è stato trasmesso l’intero evento che ha avuto luogo al PortAventura World di Tarragona, in Spagna. Al campionato hanno partecipato trentadue sfidanti da altrettanti Paesi. Anche l’Italia aveva un suo rappresentante, l’influencer italo-argentino Gerónimo Momo Benavides, che ha sostituito all’ultimo il “palloncinista” azzurro designato Marco Fiorillo, risultato positivo al coronavirus.

Le sfide della Balloon World Cup si svolgono in un campo da gioco da 8 metri per 8 metri ingombro di mobili e oggetti e durano due minuti. Le regole sono tanto semplici: ogni giocatore deve colpire il palloncino in modo da tenerlo in aria, rendendo il più possibile complesso per l’avversario arrivare a colpirlo a sua volta. Se un giocatore lascia che il palloncino tocchi terra, l’altro fa un punto. I giocatori non devono intralciarsi a vicenda e il tutto viene seguito da arbitri che scrupolosamente fanno rispettare il “regolamento”. Il premio finale, un palloncino d’oro e diecimila euro, sono andati al peruviano Francesco de la Cruz che in finale ha battuto il tedesco Jan Spiess per 6 a 2.

In questo caso la partita è durata cinque minuti anziché due e nel terreno di gioco è stato aggiunto un ostacolo extra: un’auto. L’evento si è poi ripetuto nel 2022, sempre in Spagna, ma da allora ha subito una brusca frenata – le malelingue diranno a causa della separazione tra Piqué e Shakira – che ne ha impedito la diffusione e, soprattutto, l’ingresso alle Olimpiadi del 2024.

 

Shin-Kickin

Avete un amico – o forse in questo caso sarebbe meglio dire un nemico – che non sopportate? Siete rimasti folgorati dal capolavoro di David Fincher Fight Club ma vorreste evitare di farvi sfasciare il viso? Allora abbiamo lo sport che fa per voi: il campionato di calcio negli stinchi (Shin-Kickin).

Questa nobile disciplina, ideata dall’avvocato inglese Robert Dover, è inserita nel più ampio panorama dei Cotswold Olimpick Games e nel tempo ne è diventata la punta di diamante. Già Re James I, nel XVII secolo, accolse con grande entusiasmo la creazione di un così innovativo svago per i propri sudditi. Il regolamento è facile e intuitivo, a dimostrazione di quanto questa disciplina possa abbracciare chiunque: ci si sfida uno contro uno a suon di calci negli stinchi finché uno dei due contendenti non cade a terra o si arrende.

Si intuisce che i contendenti a fine gara non siano proprio freschissimi. Può quindi essere richiesta l’assistenza medica anche se gli organizzatori, nel corso dei secoli, hanno deciso di diventare più magnanimi e di cercare di ridurre gli infortuni gravi. Ad oggi è infatti permesso usare della paglia come parastinchi e i partecipanti devono usare scarpe morbide. Un grande passo in avanti per uno sport per tutti. Non c’è nemmeno da preoccuparsi per le proprie tasche: per farsi prendere a calci, l’iscrizione è gratuita.

 


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Dario Tagliaferri

Informatico di professione, allenatore di calcio per bambini per diletto. 40 anni ma ne dimostro meno. Dicono che odio tutti, ma solo quando piove.

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Dario Tagliaferri

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