La prestazione nella prima partita con la maglia del Genoa (9’ giocati, giallo, 3 palloni toccati, 2 persi, come puntualizza con ironia un utente su X) è stata oggetto di numerosi meme e sembra indicarci che, alla fine, Mario Balotelli è rimasta l’inaffidabile mega-star di sempre. Ennesima mossa mediatica di un Genoa che, tra il fallimento della 777 Partners e il cambio repentino di allenatore, sembra aver puntato tutto sulla macchina del marketing piuttosto che sul calcio giocato, consegnandoci un reparto video incredibile e grandemente curato per cose come far presentare la terza maglia a The Undertaker.
Eppure, nonostante tutto, una larga fetta del pubblico, opposta agli irriducibili che lo criticano a prescindere, sembra voler ancora bene a Balotelli, continuando a dargli sempre e comunque una possibilità, nella speranza che riesca a concretizzare almeno un minimo di quel potenziale illimitato che si porta appresso da quasi 20 anni. Una carriera costellata di tanti successi la sua, che forse avrebbero potuto essere molti di più se avesse avuto vicino qualcuno pronto ad aiutarlo sia contro il razzismo che ha subito, sia in tema di salute mentale.
Balotelli, al netto di tutto ciò, è ancora oggi rilevante, comunque al centro dell’attenzione. Anche degli artisti hip hop, per cui è stato e continua ad essere un simbolo. Esiste infatti una serie sterminata di brani che citano Mario, in varie forme e contesti.
23 ottobre 2011: Balotelli apre la storica vittoria 6-1 della sua squadra, il Manchester City, contro i rivali cittadini dello United. È la stagione più importante della sua carriera, e non solo perché è quella in cui vincerà la Premier League. Per celebrare il primo gol allo United, infatti, Mario alza la propria maglia, svelandone un’altra con l’iconica scritta “Why Always Me?”. L’istantanea immortale della sua carriera, insieme a quella del petto nudo a Euro 2012 dopo il gol alla Germania.
Questi sono i due momenti che definiscono Mario nell’immaginario collettivo ed ecco che proprio in in quel periodo viene pubblicata la prima canzone dedicata al calciatore bresciano. È dei Ruff Sqwad, uno dei gruppi fondatori della scena grime. “Why Always Me (Mario Balotelli)” è il più classico dei pezzi in cui un gruppo si conferisce hype, raccontando dei propri successi e di come ce l’ha fatta nonostante le avversità, identificandosi nella frase ripetuta da Balotelli “Perché sempre io?”. Quattro membri della crew, cioè Prince Rapid, Dirty Danger, Slix e Tinchy Stryder rappano, una alla volta, dello status raggiunto e dell’essere visti dai media come violenti selvaggi nonostante stiano solo cercando di godere del proprio successo dopo una vita di miseria.
I membri della Ruff Sqwad sono figli di immigrati, ghanesi come lo erano i genitori biologici di Balotelli, e indubbiamente questo ha giocato un ruolo nell’identificazione. Anche se rappresentano un esempio di successo e duro lavoro, sono, loro come SuperMario, sempre attaccati dai media e costantemente sotto scrutinio. Ne parlerà Stryder in un’intervista:
Mario Balotelli è un ragazzo davvero in gamba […] è il tipo di personaggio che la Premier League non ha mai avuto. Ha un buon cuore e fa un sacco di cose buone.
Sempre nel 2012 viene pubblicata un’altra canzone che, seppur non dedicata a Balotelli, lo cita direttamente: si tratta di Enough Said, brano postumo della cantante Aaliyah, scomparsa tragicamente a inizio anni 2000 a soli ventidue anni in un incidente. Il brano vede la luce grazie a Drake.
Nella sua strofa il canadese menziona l’ex Milan quasi subito, “just swerving with Balotelli”. L’amicizia tra i due è pubblica, e Balotelli gli ha dedicato un gol suggerendo un’immagine eloquente: “partiti dal punto più basso, siamo arrivati in alto”. Ancora una volta, ritorna la narrazione di chi, pur partendo svantaggiato, per condizioni sociali e, in questo caso, colore della pelle, riesce comunque ad avere successo.
Forse non casualmente, Balotelli sarà menzionato in un’altra canzone a cui partecipa Drake, anni dopo: Only You Freestyle è un’incursione del rapper nel genere grime assieme a uno dei nomi più famosi della scena, Headie One. Quest’ultimo menziona SuperMario dicendo “Put a dark in the blue, then we put it in the red, Balotelli”. “Dark” è un termine gergale per indicare l’eroina. Headie paragona l’atto di spostare “dark” a Mario che cambia squadre di calcio, passando da squadre “blu” (Inter e Manchester City) a “rosse” (Milan e Liverpool). Una vita rischiosa, al limite, fuori da ogni regola.
Il ritorno di Balotelli al Milan, ancora una volta tra speranze e critiche preventive, ispirò nuove canzoni, come MB45 di Emis Killa, grande tifoso rossonero. Accompagnato da un incoraggiamento di Balotelli stesso a inizio canzone, (“Spacca tutto”), Emis Killa inizia a parlare dell’essere sulla cresta dell’onda dopo il grande successo del suo primo album L’erba cattiva, e torna sugli stessi temi di identificazione col calciatore dei pezzi citati in precedenza:
Dicono “Che peccato, un talento sprecato” / Combino sempre qualche cazzata ovunque vado.
In molti mi amano come Balotelli / In molti mi odiano come Balotelli / Da una parte mi acclamano come Balotelli / Dall’altra mi insultano come Balotelli.
Durante l’esperienza al Nizza prima e al Marsiglia poi, Balotelli entra a far parte anche dell’immaginario francese. Del resto, stando ai dati ufficiali, in Francia vivono undici milioni di “immigrati di seconda generazione”: chi meglio di loro può identificarsi in Super Mario?
Di certo la figura più importante per far entrare Balotelli nel discorso hip-hop della Francia è Booba, uno dei padri fondatori della scena hip hop, Le Duc de Boulogne. Il calciatore viene nominato in numerose canzoni del rapper di Boulogne-sur-Mer, a cominciare, in questo caso insieme a Kevin Prince Boateng, dal pezzo Turfu, del 2013. Siamo all’apice del genere: imprenditore, rapper, con un passato da ladro e spacciatore, Booba racconta di aver fatto di tutto per sopravvivere, fino a raggiungere il successo planetario. Nel testo dice di andare a trovare Balotelli e Boateng a Milanello. Pochi mesi dopo, nel bel mezzo di un dissing col rapper La Fouin, Booba pubblicherà una traccia intitolata A.C. Milan.
Tre anni dopo, però, la musica cambia, letteralmente. Balotelli rompe con Booba e promuove un rapper suo rivale, Rohff. All’interno di una canzone di Kalash, Rouge et bleu (due colori che ritornano), Booba lancia una frecciata all’ex amico: “voi non siete di strada, siete su una panchina come Balotelli”.
Durante gli anni francesi, SuperMario diventa iconico anche per altri artisti, come Prince Waly e il duo Le Club, formato dai rappers Tayz e La Kanaï. Waly, in particolare, in suo pezzo parla addirittura di Géneration Balotelli.
Talentuoso, focoso, personalità da vendere, sempre pronto a condannare il razzismo: Mario è un vero e proprio simbolo per molti rapper e trapper francesi, che gli dedicano versi o intere canzoni.
A fine 2024 Mario è tornato in Italia e puntuale ecco una nuova canzone, Balotelli, di Simba La Rue.
Volevo solo fare business, business, business, business / C’entro poco col fitness, in strada ho fatto il mister / Avevo cavallini in panchina a vendere hashish
Dell’ex ragazzino prodigio dell’Inter, insomma, cantano proprio tutti. In Europa e negli Stati Uniti. Se ne parla in tedesco, spagnolo, addirittura in croato. Il messaggio è sempre lo stesso: lui ce l’ha fatta e ce la farò anch’io.
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