Len Bias, l’inizio e la fine in due giorni

Len Bias - Puntero

Lo sguardo cade ancora sull’orologio. Mancano pochi minuti a mezzogiorno, il tempo sembra non trascorrere mai, come capita per ogni attesa snervante prima di un momento bello. E così ti senti prigioniero in questa dozzinale camera di hotel della Grande Mela, la tua famiglia non poteva permettersi di meglio. Ma non importa, oggi è un giorno storico, è il 17 giugno 1986. E dopo questo pomeriggio potrai farlo, potrai permetterti tutte le belle stanze di albergo che vorrai. Len Bias sarà un giocatore della NBA. Ti rendi conto Leonard? Stai per diventare ricco e famoso e lo farai esaudendo il tuo sogno, giocando a basket. Quel ragazzino nato nel Maryland il 18 novembre del 1963, a neanche 23 anni ce l’ha fatta.

Qualcuno spenderà un paragone con Michael Jordan ma non ha nessun senso: vi assomigliate solo esteticamente ma lui è una guardia, tu sei un’ala grande, siete giocatori diversi. E se sei fortunato, chissà, potresti essere la prima scelta assoluta o scendere di poco ma finire a Boston. I campioni NBA hanno ceduto due anni fa Gerald Henderson ai Seattle Supersonics in cambio della loro scelta. I Celtics sono il massimo, i più vincenti di sempre. Non vorranno sbagliare. Sono stati fortunati a prendere la seconda scelta assoluta e forse sarai fortunato anche tu. Potresti giocare con Larry Bird, ti immagini?

Il grande Tex Winter dice sempre “nel basket tutto si impara fuorché l’altezza”. Tu tecnicamente sei migliore di tutti, devi stare attento a quelli più grossi di te, come Chris Washburn e Brad Daugherty. Gli altri li metti dietro di sicuro. 23,2 punti e 7 rimbalzi a partita sono un biglietto da visita che non ammette repliche: sarai una delle prime tre scelte, Frosty. E magari un giorno diventerai campione NBA. Ma ora basta sognare ad occhi aperti, vai a farti la barba, metti il vestito buono e poi scendi, sono meno di due miglia dal Madison Square Garden. Una bella passeggiata ti aiuterà a scaricare la tensione, oggi tu e la tua famiglia avrete dei posti assegnati al Felt Forum. Non dimenticherai mai questa giornata.

 

L’ora del draft 1986

Guarda tutta questa gente intorno: si è messa il vestito elegante per te, Len. In una bella fila di poltrone della platea di un teatro, che ti ospita per il tuo primo grande giorno nella NBA. Ci sono giornalisti, addetti ai lavori, ragazzi che sognano come te. Tranquillo, è normale avere i brividi, oggi cambia la tua vita. Ecco, sta arrivando David Stern. Ci siamo.

Buon pomeriggio, signore e signori. Benvenuti al Draft NBA 1986.

Pochi applausi, molta tensione e curiosità. In tutta la platea, tra ragazzi come te che attendono di conoscere il loro destino, dirigenti di franchigie che non possono sbagliare e tifosi, di gente che vive impassibile un pomeriggio come questo ce n’è ben poca. Sarebbe quasi più bello si svolgesse tutto in prima serata, un giorno lo capiranno. Tra poco inizia il conto alla rovescia e ogni momento potrebbe essere quello buono per diventare ufficialmente un giocatore NBA. C’è movimento, hanno portato un foglio al commissioner, forse è il tuo Frosty.

Con la prima scelta del Draft NBA 1986, i Cleveland Cavaliers selezionano Brad Daugherty dell’Università della North Carolina.

L’ultima parte della formula di rito non si è sentita bene, appena è stato pronunciato il cognome si è sollevato un nugolo di fischi e urla di disapprovazione. Volevano te, Len. Volevano te al primo posto, sei tu il più forte e si aspettavano di sentire il tuo nome. Poco male, da un problema nasca un’opportunità, se riesci a bruciare Washburn puoi finire ai Celtics e giocare subito per il titolo, con grandi campioni. Più della metà degli americani firmerebbero per una cosa del genere, tu sei vicino a riuscirci. Ora stanno intervistando Brad, i giornalisti dicono la loro in tv, snocciolano le sue cifre e spiegano perché i Cavs hanno fatto bene a sceglierlo, mentre altri spiegheranno perché è stato un errore. È il gioco delle parti, forse un po’ al massacro, lo faranno anche con te perché appena arrivi in cima faranno di tutto per buttarti giù: non ascoltare nessuno, concentrato sul focus, su giocare a basket. Niente distrazioni. Ecco la seconda scelta.

Con la seconda scelta del Draft NBA 1986, i Boston Celtics selezionano Len Bias dell’Università del Maryland.

Alzati, Leonard. Goditi questi applausi, non ascoltare quei mugugni, tanto sono pochi . È il tuo momento. Saluta chi ti sta incitando e vai a prendere il cappellino verde. Jan Volk e quel vecchio volpone di Red Auerbach hanno scelto te e loro non sbagliano. Sarai grande, ricco e famoso. Tutti conoscono il tuo mix tra tecnica e atletismo, tutti sanno quanto sei forte. Sei già un idolo e sta per arrivare il momento della tua prima intervista.

I Celtics sono una grande squadra, un grande gruppo, che io parta dalla panchina o giochi potrò imparare molto da loro e sono disposto ad accettare un ruolo in panchina. Posso migliore il mio ball handling e lavorare sul mio impatto durante le partite.

Avrai tempo per allenarti e migliorare. Adesso goditi un po’ di relax. Qualche foto di rito con gli altri esordienti in NBA e poi partenza. Saranno 24 ore campali.

La notte del Draft 1986

 

Il giorno dopo

Giornate incredibili, le ultime. Ti sembra di essere in macchina con tuo padre da un’eternità: ieri sera, finito il draft, sei partito subito alla volta di Boston, dove Red Auerbach ti ha messo a disposizione una camera di albergo. Stamattina hai firmato il tuo primo contratto, sei ufficialmente un Celtic, non è pazzesco? E non solo, hai conosciuto la dirigenza e lo staff al completo, senza contare che in estate potrai addirittura allenarti con Larry Bird, il più grande di tutti. Lo ha detto proprio Auerbach ieri sera in diretta, poco dopo la tua scelta, pare sia un “affare di famiglia”, una sorta di tradizione nel segno del Celtic Pride: i giovani promettenti vengono accolti al rookie camp dal giocatore simbolo, era successo anche a lui con Dave Cowens.

E dopo la tappa nel Massachusetts sei ripartito, sono ore che siete seduti dentro questa macchina, inizia a farsi sera. Ma tra poco finalmente sarai al campus e potrai festeggiare un po’ con i tuoi amici. Non vedi l’ora, la burocrazia sarà pur necessaria ma non sei ancora riuscito a goderti ciò che sei diventato. Oh no, non i poliziotti. Un’altra perdita di tempo.

Signori, patente e documenti. James Bias, ok. Leonard Kevin Bias… Ehi, ma tu sei Len Bias, il nuovo giocatore dei Celtics! Ieri abbiamo guardato il draft in tv tifando per te! Scusate ma dobbiamo fare un controllo, arrivate da Montana Avenue e lì, sapete, ci sono traffici illeciti. Ok, tutto pulito, potete andare. In bocca al lupo, ragazzo!

Finalmente il campus, finalmente gli amici. “Len, stasera festa in tuo onore!”. Amici, ragazze, musica, qualche bevuta: la pacchia, quello che hai sempre desiderato. Giusto il tempo di tornare in camera, farsi una doccia, vestirsi a modo e sei pronto. Ed eccoli lì i tuoi amici, ti stanno aspettando, sarà un’altra serata memorabile.

La festa è iniziata, stai ballando sulle note di Rock Me Amadeus di Falco con quella ragazza del primo anno, la notte è destinata a durare a lungo. Sta andando tutto a meraviglia.

Ehi Lenny, vieni qua. Ho qualcosa per te, per divertirci. Guarda qua! Non fare quella faccia, quante volte ti capiterà una serata del genere in vita tua? Sei nella NBA, ti faranno un sacco di controlli, è la tua ultima serata di libertà! Cosa vuoi che sia? Solo una striscia di cocaina, roba buona, l’ho presa a Montana Avenue. E dai Frosty, non fare il bacchettone!

Già, Frosty. Ti ci chiamano perché sei freddo, un ragazzo serio che non va in escandescenze. Lascialo perdere, Len, non ne vale la pena. Non rovinare tutto, non rovinare quello che sei per una cavolata. Ti stai già divertendo, sei l’anima della festa, non hai bisogno di quella roba. Lascia stare, potresti pentirtene. Resisti alla tentazione.

 

Fine della storia

Guarda tutta questa gente intorno: si è messa il vestito elegante per te, Len. Ci sono tutti, molta più gente di due giorni fa: familiari, amici, perfino Red Auerbach. Ce l’hai fatta, ti sono bastati appena due giorni per entrare nella storia e non potrà togliertici mai nessuno. Sei il primo di sempre in qualcosa: il primo di sempre ad essere scelto in lottery e non esordire in NBA – l’unico altro sarà Fran Vázquez, che sarà draftato con la pick n. 11 tra 19 anni e non arriverà mai per scelta, a differenza tua – oltre a quello con l’ordine di scelta più alto. Sei morto, Len. Tutta questa gente è venuta per il tuo funerale.

Nessuno ci può credere: Frosty ucciso da un’overdose. Dev’esserci un errore, per forza. Ma non c’è, è tutto vero. Tutti sapranno chi sei, il Presidente farà una legge che porterà il tuo nome, usciranno film e documentari dedicati a te. In qualche modo aiuterai gli altri, anche i futuri giocatori NBA a diventare cittadini migliori, ad avere un rendimento scolastico migliore del tuo. Ma tu non lo saprai mai.

La tua famiglia ne uscirà distrutta, tuo fratellino Jay verrà assassinato nel 1990 a soli 16 anni. E quello del 1986 diventerà un draft maledetto: la tua morte, quella di Dražen Petrović, l’estromissione dalla NBA di Roy Tarpley – anche lui se ne andrà nel 2015 – e Washburn per problemi di droga. Ma a differenza degli altri, non riuscirai neanche a provarci: di te rimarranno solo una foto con un cappellino e tanti rimpianti.

 


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Di Manuel Fanciulli

Laureato in giurisprudenza e padre di due bambini, scrivo di sport, di coppe e racconto storie hipster. Cerco le risposte alle grandi domande della vita nei viaggi e nei giovedì di Conference League.