In un calcio sempre più frenetico, più fisico e più veloce, l’aumento a dismisura delle partite e il calendario fitto hanno avuto evidenti effetti negativi sulla salute dei giocatori. Negli ultimi anni infatti l’ammontare di infortuni, sia muscolari che traumatici, è cresciuto notevolmente e molti professionisti ne hanno pagato le conseguenze. Ciò che fa scalpore tuttavia è il caso di Mike Maignan che, nonostante sia un portiere, si ritrova spesso in infermeria, più di tanti altri giocatori di movimento.
Il calcio è pericoloso
Parlando di discipline ad alto rischio o, per così dire, pericolose per l’incolumità degli atleti, le prime che vengono in mente sono sicuramente quelle che comprendono i motori o che fanno parte della vasta gamma di arti marziali e sport da combattimento. Nell’immaginario comune questo pensiero è più che comprensibile, ma se ci basiamo sullo studio fatto in occasione degli ultimi Giochi Olimpici, vediamo che la realtà è un’altra.
A partire da Pechino 2008, infatti, alcuni ricercatori hanno determinato gli sport con i fattori di rischio più alti e dati alla mano, risulta che la classifica degli sport più pericolosi è ben diversa da quella che ci si potrebbe aspettare. Il report sugli atleti partecipanti ai Giochi e quelli che hanno subito un infortunio tra il 2008 e il 2024 ha stabilito che il calcio è il terzo sport più “pericoloso”, addirittura il primo se si considerano solo le discipline di squadra.
Su 1508 partecipanti alle Olimpiadi infatti, oltre il 27% si è fermato a causa di una lesione. Questo probabilmente non basta a dare una giustificazione a quanto accade a Maignan ma può essere un punto di partenza che permette di capire quanto effettivamente i calciatori siano a rischio.
Portiere atipico e problemi al Milan
R9, Roberto Baggio, Bale, Pato, Bojan, Dybala. La lista di stelle martoriate dagli infortuni sarebbe ancora lunghissima e, come logico pensare, quasi tutti quelli che ne fanno parte sono giocatori di movimento.
Tra queste però rientra anche l’attuale portiere del Milan Mike Maignan che, nonostante le molte partite giocate e i trofei vinti in carriera, è tutt’altro che estraneo a infortuni di vario genere. Già nella stagione 2015-16, quando vestiva la maglia del Lille, il francese rimediò un trauma alla spalla che lo tenne lontano dai campi per ben 113 giorni, uno stop che gli costò 23 gare. Approdato a Milano le cose non sono migliorate: una lesione al polso lo ha costretto a stare fuori da ottobre 2021 a fine novembre 2021 e, l’anno successivo continui problemi al polpaccio lo hanno tartassato. Nella sua esperienza rossonera, il portiere francese è stato costretto a ben 31 partite complessive di stop, per un totale di 155 giorni in infermeria.
Tradotto in percentuale, dal suo arrivo in Italia il buon Mike ha guardato dagli spalti quasi il 30% delle gare, senza contare che a causa dei traumi muscolari si è perso il Mondiale di Qatar 2022. Una percentuale veramente preoccupante che, nonostante le grandi prestazioni, dovrebbe far riflettere la società in vista di un eventuale rinnovo. Maignan, grazie ai suoi interventi, è stato decisivo negli scudetti vinti da Lille e Milan, sui quali c’è l’impronta indelebile dei suoi guantoni, e lo stesso vale per la Nations League vinta dalla Francia nel 2021. Tuttavia le tante assenze iniziano a essere un peso. Di portieri spericolati ce ne sono stati, basti pensare a Oliver Kahn e Harald Schumacher, ma la “particolarità” di Maignan è che quasi sempre i suoi infortuni sono di natura muscolare, una rarità per chi ricopre il suo ruolo.
Il precedente di Peruzzi e la pressione psicologica
Considerato uno dei migliori portieri italiani, Angelo Peruzzi ha in comune con Maignan più di quanto si possa immaginare. Oltre al tricolore, anche se vinto con un’altra maglia, il portierone di Blera condivide con Magic Mike una propensione agli infortuni davvero singolare. Negli anni alla Juventus ha giocato meno di 30 partite sulle 34 totali in quattro stagioni. Negli anni seguenti ha addirittura ritoccato il record: tra il 1999 e il 2007, quindi dall’esordio con l’Inter al ritiro con la Lazio, il Cinghialone ha disputato meno di 30 partite in Serie A in cinque stagioni su otto.
Come Maignan, anche Peruzzi ha dovuto saltare un Mondiale per problemi fisici. Nel 1998 è stato tagliato fuori dalla spedizione della Nazionale poco prima della Coppa del Mondo: destinato a giocarsi il posto con Pagliuca – anzi, quasi certamente destinato a essere il titolare – Peruzzi si fa male in allenamento a Coverciano, un trauma muscolare che lo mette fuori gioco. A ridosso del forfait a Francia ’98, Sira Sebastianelli, psicologa e collaboratrice della cattedra di psicologia della personalità dell’Università la Sapienza di Roma, ha affermato ad Adnkronos:
L’infortunio di Angelo Peruzzi potrebbe essere stato causato non da uno sforzo fisico, ma psicologico. Peruzzi potrebbe aver risentito psicologicamente sia del peso dei mondiali che avrebbe dovuto affrontare da protagonista in Francia ma anche della sconfitta subita in occasione della finalissima di Champions League contro il Real Madrid ad Amsterdam. Si sentiva molto forte dal punto di vista fisico atletico, ma psicologicamente aveva dentro di sé qualcosa che lo rendeva vulnerabile e quindi è scattato l’infortunio mentre addirittura passeggiava in campo.
Non è chiaro se anche per Maignan incida la componente psicologica, ciò che è certo è che otto anni più tardi, nel 2006, Angelo Peruzzi avrebbe conosciuto la sua rivincita conquistando il Mondiale tedesco, seppur se con zero minuti giocati, sconfiggendo in finale la Francia. La stessa Francia il cui attuale titolare tra i pali – e probabilmente anche al Mondiale del 2026 – è proprio Maignan, chiamato al riscatto dopo l’assenza in Qatar.
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