Nella seconda estate di calciomercato dell’era RedBird al Milan, il termine “algoritmo” è ormai entrato nel vocabolario di moltissimi tifosi. Il concetto estremizzato di Moneyball fa capolino in qualunque discorso inerente gli acquisti e le cessioni che il club tratta, fa trapelare, insinua.
Gli acquisti del Milan
Una campagna acquisti significativa e che potremmo definire funzionale, quella fin qui portata avanti dal Milan. Era necessario infatti sostituire il centravanti titolare Olivier Giroud, acquistare un difensore centrale giovane ma con un minimo di esperienza a livello europeo e trovare un terzino destro titolare, anche alla luce del brutto infortunio patito da Alessandro Florenzi. Gli identikit hanno portato all’acquisizione di Álvaro Morata, pagando interamente la clausola rescissoria di 13 milioni dall’Atlético Madrid, di Strahinja Pavlović per 18 milioni più 2 di bonus dal Red Bull Salisburgo e di Emerson Royal per 15 milioni più 2 di bonus dal Tottenham. Se dovessimo guardare soltanto alle necessità del Milan si potrebbe affermare che ciò che serviva è stato acquistato. Tutto bene quindi? Non proprio.
Se è vero che Morata ha esordito con un gol alla prima in campionato e rappresenta una sorta di usato sicuro su cui poter fare affidamento, viste anche le due esperienze nel nostro campionato in maglia Juventus, preoccupa il suo immediato infortunio dopo aver giocato appena 30′ all’esordio. Diversamente dal capitano spagnolo, invece, Pavlović ed Emerson Royal somigliano vagamente a due scommesse.
Nel caso del centrale serbo i dubbi sono legati al fatto che, a 22 anni, è alla prima esperienza in un campionato molto tattico e potrebbe patire non poco il salto da una realtà tutto sommato tranquilla come quella di Salisburgo. Certo, Zlatan Ibrahimović garantisce per lui, ma la Serie A e il calcio italiano sono infidi clienti anche per il più granitico dei difensori. Nel caso del laterale brasiliano, invece, la preoccupazione più grande deriva dalla regressione tecnica che ha patito nelle ultime stagioni: Royal sembra il lontano parente del promettente fluidificante che il Tottenham strappò per 25 milioni al Barcellona solo tre estati fa. In aggiunta ai tre colpi necessari, la ciliegina sulla torta del mercato è rappresentata dall’arrivo di Youssouf Fofana dal Monaco per 20 milioni più 5 di bonus, al fine di dare al centrocampo quei muscoli che mancano dalla partenza di Kessié.
Se le necessità principali sono state coperte, anche i movimenti minori paiono essere stati correttamente portati a termine: il riscatto di Álex Jiménez dal Real Madrid per 5 milioni e il rientro dal prestito al Bologna di Alexis Saelemaekers contribuiscono a completare l’organico con i giusti rincalzi sulle fasce, un vero problema per il Milan la scorsa stagione. Certo, manca il colpo che fa sognare i tifosi, il giocatore che fa “vendere magliette e abbonamenti”. Ma probabilmente quel tipo di calciatore al Milan non lo si vedrà ancora per parecchio tempo.
L’acquisto più difficoltoso per tempistiche e cifre è stato quello di Emerson Royal, terzino del Tottenham
Le cessioni e gli addii
Le cessioni in casa Milan sono state limitate a quei giocatori ormai fuori dal progetto tecnico. Dai riscatti da parte dell’Atalanta di Charles De Ketelaere e del Fenerbahçe di Rade Krunić alle cessioni di Jan-Carlo Simić, giovanissimo difensore che aveva ben figurato nel periodo di moria di centrali difensivi dello scorso campionato e che è stato ceduto all’Anderlecht per 3 milioni, e soprattutto di Pierre Kalulu. Il centrale francese non rientrava più nei piani del club e, a fronte della richiesta della Juventus, ha deciso di andare a giocarsi le proprie carte in bianconero.
Una sorta di favore a una squadra rivale che parte della tifoseria ha mal digerito, soprattutto perché non garantisce un incasso da reinvestire: si è trattato, infatti, di un prestito oneroso – 3,3 milioni nelle casse meneghine – ma senza obbligo di riscatto. Solo un diritto, che potrà essere esercitato dalla Juventus versando 14 milioni più 3 di bonus in favore del Milan.
Ci sono poi i prestiti di Devis Vásquez e Lorenzo Colombo all’Empoli, Luka Romero all’Alavés e di Marko Lazetić – oggetto fin qui misterioso – al TSC Bačka Topola.
In più sono stati salutati Giroud, partito in direzione MLS, Mattia Caldara, che a contratto scaduto ha firmato con il Modena, e soprattutto Daniel Maldini che, sempre a titolo gratuito, si è accasato al Monza, dove aveva trascorso in prestito la seconda parte della scorsa stagione. La pattuglia di trequartisti e ali offensive rossonere è fin troppo nutrita e il figlio d’arte rischiava seriamente di non vedere mai il campo.
I grandi nomi della rosa rossonera sembrano destinati a rimanere almeno un’altra stagione. La società ha blindato i vari Rafael Leão, Mike Maignan e Theo Hernández perché non c’è la necessità di fare cassa per far quadrare i conti. Una cosa che, coi tempi che corrono, è già una notizia. Al contrario, potrebbe essere possibile la cessione di almeno un giocatore “di rotazione”: inizialmente il principale indiziato pareva essere Malick Thiaw, che ha estimatori in Inghilterra ma la cui uscita è divenuta più complicata dopo la partenza in prestito di Kalulu.
Allo stato attuale, anche a fronte dell’acquisto di Fofana, un’eventuale cessione potrebbe riguardare la mediana, dove uno tra Yunus Musah e Ismaël Bennacer rischia seriamente di rimanere fuori dalla lista Champions e, come tale, di trovare spazio con il contagocce. L’incasso derivante da un’eventuale partenza a titolo definitivo di uno dei due potrebbe permettere un colpo last minute, dato che Ibrahimović ha lasciato aperto uno spiraglio a nuovi acquisti, dichiarando “il mercato è chiuso quando lo dico io”.
L’affaire Fonseca
Se fin qui abbiamo discusso delle mosse di calciomercato, non si può certo ignorare quanto è successo alla guida tecnica. Terminata non senza polemiche l’era Pioli, sulla panchina dei rossoneri si è seduto Paulo Fonseca. L’ex allenatore della Roma ha raccolto un’eredità piuttosto pesante ma, soprattutto, non ha incontrato l’incondizionato favore del popolo milanista. I profili graditi alla piazza erano altri ma, vuoi per motivi di budget, vuoi perché l’algoritmo così aveva parlato, l’ex tecnico del Lille si è insediato accompagnato da un certo scetticismo.
La carriera dell’ex tecnico della Roma parla per lui: non è certo un allenatore che va spesso allo scontro con la proprietà o la dirigenza ma è un buon gestore di calciatori. Il suo schema di riferimento è un 4-3-3 con molta fisicità che potrebbe rivitalizzare alcuni dei più “scontenti” della passata stagione, come Tijjani Reijnders. Ad onor del vero, il precampionato del Milan è stato scintillante, con tre vittorie su tre incontri contro Manchester City, Real Madrid e Barcellona durante la tournée negli Stati Uniti.
All’esordio in campionato in casa contro il Torino le cose sono andate meno bene ma la reazione d’orgoglio della squadra ha portato a una rimonta non banale, passando dallo 0-2 all’89’ al 2-2 finale. Non il risultato sperato da tecnico e tifosi ma sicuramente un segnale incoraggiante a livello caratteriale. Certo, al momento parliamo di calcio d’agosto, ma se il buongiorno si vede dal mattino allora ci sono le premesse per una buona stagione.
In particolare Fonseca pare aver riacceso Samuel Chukwueze, il grande colpo del mercato estivo rossonero della passata stagione che però ha affrontato un’annata piuttosto travagliata alle dipendenze di Pioli. A questo si è unita la capacità di valorizzare un giovanissimo portiere come Lorenzo Torriani e farne il titolare per l’intera tournée americana. Ne ha tessuto le lodi e lo ha responsabilizzato quando ce n’era necessità: chissà che il Milan non abbia trovato in casa il nuovo Donnarumma.
Milan Futuro
Da quest’anno il Milan avrà la sua squadra Under 23 che disputerà il campionato di Serie C sulla scia di Juventus e Atalanta. Se il nome in parte può non esaltare, il concetto che sta alla base del progetto non è per niente peregrino. Il Milan si assicura la possibilità di far giocare i propri giovani in un contesto decisamente più competitivo e allenante rispetto al campionato Primavera. Dividere il campo con giocatori d’esperienza può permettere ai talenti di compiere quel salto di qualità mentale e fisico che potrà consentire loro di essere utili alla prima squadra o, come nel caso della Juventus, alle casse della società.
Nella rosa del Milan Futuro ci saranno molti dei giovani che bene – talvolta benissimo – hanno fatto durante la passata stagione nel settore giovanile. Tra questi ovviamente Francesco Camarda. Insieme a lui anche Kevin Zeroli, capitano del Milan Primavera della passata stagione, e il già citato Torriani. Con loro un gruppo di giocatori più esperti che potranno essere d’aiuto nel far crescere le nuove speranze rossonere: tra questi, oltre a Samuele Longo, ex enfant prodige con un passato dall’altra parte dei Navigli ma mai realmente esploso, fa sicuramente rumore la presenza di Divock Origi, preso a parametro zero due estati fa dopo anni di rilievo nel Liverpool, e di Fodé Ballo-Touré, terzino sinistro mai del tutto compreso dalle parti di Milanello.
Entrambi sono oggetto del desiderio di società estere – si parla di non meglio precisati club turchi per l’attaccante e del Saint-Etienne per l’ex terzino del Monaco – ma gli ingaggi elevati stanno frenando le trattative con le varie pretendenti e, in quanto esuberi non ritenuti utili alla causa della prima squadra, potremmo vederli sui campi della nostra Serie C. E non sono esclusi colpi dell’ultima ora per rinforzare il centrocampo: oltre ad aver definito l’arrivo del bosniaco-svedese Demirel Hodzic dal Bologna, pare vicino l’acquisto di Silvano Vos, promettente gioiello del vivaio dell’Ajax con già 13 presenze in Eredivisie. Un ottimo volante davanti alla difesa che potrebbe presto raggiungere i compagni allenati da Fonseca in prima squadra.
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