Moser, Meneghin, Nibali: le leggende raccontano cos’è davvero lo sport

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Le Olimpiadi di Parigi sono alle porte. Poi sarà tempo di Paralimpiadi. Donne e uomini capaci di gettare il cuore oltre l’ostacolo, di trasformare un problema in un’opportunità e di andare a mordere la vita, per conquistare il proprio momento di gloria. Ed è esattamente quanto ci racconta il libro Adele e Oliver di Paul Sterling (AEDE Books, 2024), una fiaba moderna che ripercorre dall’infanzia all’età adulta, la vita, le paure, i sacrifici e anche i grandi successi di Adele, con il supporto di un amico a quattro zampe, il suo cane Oliver.

Per spiegare cosa si cela lungo le pagine del romanzo, alcune leggende di varie discipline hanno deciso di mettere per iscritto le emozioni che lo sport è capace di trasmettere. Ecco quindi di seguito i pensieri di campioni come Deborah Compagnoni, i fratelli Abbagnale, Vincenzo Nibali, Giacomo Agostini, Igor Cassina, Carolina Kostner, Francesco Moser e molti altleti leggendari.

 

Che cos’è davvero lo sport

“Nella vita sono caduto mille volte ma ho lottato con tutte le mie forze per rialzarmi e per tornare ad inseguire i miei sogni. Pas­sione, dedizione e rispetto sono i valori che mi accompagnano e che trasmetto ai miei figli e ai ragazzi a cui insegno il pugilato. Il lavoro ed il sacrificio prima o poi ti ripagano, la conquista del titolo europeo ne è stato l’esempio”.

Stefano Abatangelo, campione nazionale e internazionale – pugilato

 

“Quando si sale su una barca da canottaggio, per diletto o per agonismo, si percepisce la libertà di remare immersi nella natura rimanendo liberi di vivere emozioni uniche che solo lo sport re­miero sa trasmettere. Per gareggiare e raggiungere traguardi stra­ordinari, nel canottaggio è importante l’impegno e saper lavorare in squadra, poiché è il gruppo che comanda e non il singolo in­dividuo, che da solo può dare il suo contributo ma per vincere ha bisogno di impegno e costanza in quello che fa insieme all’equi­paggio. Per questo invito tutti alla lettura del piacevole romanzo Adele e Oliver dove la resilienza è protagonista in ogni pagina sfogliata in cui i protagonisti superano gli ostacoli che la vita gli para davanti”.

Giuseppe Abbagnale, plurititolato campione mondiale e olimpico – canottaggio

 

“Leggere Adele e Oliver è come ripercorrere, per certi versi, an­che la mia vita vissuta nel canottaggio. Una vita piena di difficoltà che, grazie all’arte del remo, sono riuscito a superare fino ad arri­vare a traguardi impensabili. Il canottaggio è un po’ il paradigma della vita, perché si voga con il traguardo alle spalle ma con gli occhi fissi al “passato”, per cui remare rende armonici con l’equi­librio della barca che deve essere lasciata scorrere verso un punto definito come il traguardo. Questo è quello che il lettore può vi­vere leggendo questo straordinario romanzo fiabesco”.

Carmine Abbagnale, plurititolato campione mondiale e olimpico – canottaggio

L’indimenticato Gian Piero Galeazzi ci racconta l’impresa degli Abbagnale a Seul 1988

 

“Credo che ci sia un po’ di Adele in ognuno di noi, dall’istinto primordiale della sopravvivenza al coraggio ritrovato di valicare gli ostacoli che la vita inevitabilmente ci pone innanzi, confron­tarci con i propri limiti superandoci ci consente di sognare, di credere in quei sogni e di impegnarci alla loro realizzazione. An­ch’io come Adele ad un certo punto della mia vita ho avvertito che non avrei potuto fare tutto. Ma sperimentando, anche attra­verso lo sport, ho maturato la certezza che quel tutto lo avrei fatto nonostante tutto! Libera di sognare e di esprimermi nella mia diversità ed unicità insieme, con il coraggio di trasformare la “diversabilità” in opportuni­tà, con il cuore e le mente oltre i limiti che il corpo ti impone. Perché se puoi pensarlo puoi farlo”.

Katia Aere, campionessa mondiale e paralimpica – paraciclismo

 

“Nella vita vorresti avere sempre qualcosa di più, ma devo dire che io ho avuto tutto, forse più di quello che sognavo. Non sarei onesto, prima di tutto con me stesso, nel dire che avrei voluto di più. Ho avuto salute, successo, felicità, una bella famiglia. Devo ringraziare molte persone e ammettere di essere stato fortunato, anche se parlare di fortuna, forse, è un po’ azzardato.

A proposito di questo mi viene in mente una storia che mi raccontava mio padre: abitavamo in un paese dove c’era un ponte e c’era un tipo che faceva lo spiritoso e tutte le sere lo attraversava camminando sul parapetto. Una sera è caduto dal ponte e ha detto: sono sta­to sfortunato. “No!” diceva mio padre, “Se avesse camminato sul ponte non sarebbe caduto nel fiume.” Perché la fortuna e i tuoi sogni devi andarteli a prendere con l’impegno, con metodo, con costanza, coraggio, serietà e tanta passione.

Non devi mollare mai, soprattutto quando il gioco si fa duro, e devi continuare a lottare sino all’ultima goccia di energia. Devi spingerti al limite, anche oltre i tuoi limiti in qualsiasi sport quan­do lotti per la vittoria, altrimenti non riuscirai mai a ottenere il successo”.

Giacomo Agostini, plurititolato campione mondiale – motociclismo

 

“Lo sport di alto livello si può riassumere così: passione, impe­gno, fatica, resilienza, costanza e ambizione. Sono tutti elementi imprescindibili al fine di raggiungere i propri obiettivi. Qualcuno direbbe che sono necessari anche dei sacrifici per ottenere tutto questo, ma personalmente non sono d’accordo.

Per me è più giusto dire che prendiamo delle scelte, guidati dai nostri sogni. Il sacrificio è sinonimo di privazione e, molto spesso, mancanza di alternative; nulla a che vedere con lo sport e, conce­detemi, con la vita in generale, nella loro versione migliore, a cui tutti dobbiamo ambire.”

Luigi Beggiato, plurititolato campione mondiale e paralimpico – nuoto

 

“Non si perde mai: o si vince o si impara. Lo sport è un laborato­rio sicuro in cui possiamo sperimentare il fallimento, la frustra­zione e la bellezza della fatica per raggiungere i risultati. La determinazione nel volersi migliorare e nell’affrontare le sconfitte aiuta a superare le sfide che la vita quotidiana e le persone intorno a noi ci lanciano. Essere consapevole di chi sei e di cosa sai fare bene ti rende forte.”

Alessia Berra, plurititolata campionessa mondiale e paralimpica – nuoto

 

“Nello sport l’importante non è solo partecipare, ma vincere; come nella vita non conta sopravvivere, ma conta vivere. Con “vincere” non intendo certo mettersi una medaglia al collo, ma vincere con sé stessi dando sempre il massimo senza ac­contentarsi; così come nella vita, bisogna cercare di vivere ap­pieno ogni giorno, essendone sempre i veri protagonisti facendo scelte che possono migliorarci. Lo sport, in particolare lo sport paralimpico, è un ottimo stru­mento che permette ogni giorno di sfidarsi con se stessi e imparare a vedere la disabilità non come un limite ma come un enorme bacino di abilità da riscoprire.”

Monica Boggioni, plurititolata campionessa mondiale e paralimpica – nuoto

 

“Adele è una campionessa e spero possa ispirare tutti ad apprez­zare quanto ognuno di noi sia unico, speciale, diverso ma pron­to a condividere con tutti l’amore e la passione per lo sport. La passione per lo sport ci unisce perché ci insegna a superare ogni ostacolo e a dare sempre il massimo. Siate determinati proprio come la nostra Adele!”

Federica Brignone, campionessa mondiale e olimpica – sci

 

“I bambini sono gli adulti del domani, sono delle piccole person­cine che hanno ancora tutto da imparare. Insegnare loro il miglior modo che conosciamo per approcciarci al mondo è il compito di noi adulti. Noi stessi dobbiamo continuare ad informarci e non possiamo sederci troppo sulle nostre convinzioni. Spero che que­sto libro possa aprire le menti di chi ancora ha bisogno di una chiave di volta per capire la disabilità e soprattutto le persone che la indossano ogni giorno”.

Martina Caironi, plurititolata campionessa mondiale e paralimpica – atletica

 

“Ho una discreta esperienza nello sport paralimpico, avendo se­guito nei primi anni ‘80 la squadra di basket in carrozzina di To­rino. Organizzai delle esibizioni in alcune città piemontesi per promuovere questo sport, ai tempi quasi sconosciuto. Ho seguito anche un progetto di basket integrato overlimits che prevede l’in­clusione con persone di disabilità intellettiva e normodotati.

Ovviamente, sono assolutamente favorevole all’attività sporti­va, ancor di più per le persone con disabilità intellettive e fisiche per tutti i benefici, fisici e psicologici ormai evidenti e certificati. Felice e ottimista per la visibilità che ormai tutti i media danno alle manifestazioni. Colgo l’occasione per complimentarmi con la Nazionale di basket con sindrome di Down che nell’ultima manifestazione mondiale ha vinto la medaglia d’oro”.

Carlo Caglieris, plurititolato campione internazionale – basket

 

“Lo sport come strumento educativo, supporto costante per la cre­scita dell’individuo: valori, impegno, costanza e dedizione, con lo scopo di imparare a gestire e superare le sfide verso la nostra realizzazione. La fatica di oggi è il risultato di domani”.

Igor Cassina, plurititolato campione mondiale e olimpico – ginnastica

 

“Sogno una montagna che sia per tutti: tutti noi meritiamo di vivere, giocare e fare sport nella neve senza avere impedimenti, in piena accessibilità. Adele e Oliver per ora è una fiaba ma insieme, impegnandoci, riusciremo presto a renderla una realtà bellissima per lasciare alle generazioni future un’eredità positiva”.

Deborah Compagnoni, plurititolata campionessa mondiale e olimpica – sci

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Una sorridente Deborah Compagnoni dopo l’oro nello slalom gigante a Nagano 1998, terzo alloro olimpico in carriera

 

“Non ci sono cose facili o difficili ma cose da decidere di ottenere. E ogni nostra vittoria nasce prima nel nostro cuore e poi nella nostra mente”.

Alberto Cova, plurititolato campione mondiale e olimpico – atletica

 

“Le difficoltà sono stimoli a trovare soluzioni, e la vera abilità di ciascuno di noi è trovare la strada giusta per raggiungere gli obiet­tivi. La vita è una miniera di possibilità, sempre, ma bisogna guardare avanti con fiducia ed avere la capacità di saper adeguare gli obiettivi alle proprie possibilità. Solo così ciò che sembrava impossibile, col tempo, diventerà “magicamente” possibile”.

Sandro Cuomo, plurititolato campione mondiale e olimpico – scherma

 

“Marco Aurelio scriveva: “Quando ti alzi al mattino, pensa a quale prezioso privilegio è essere vivi: respirare, pensare, provare gioia e amare.” Questo messaggio, profondo e importante per tutti, lo si ritrova in Adele e Oliver, perché nello sport, come nella vita, se crederai sempre in te stesso e nei tuoi sogni, e vivrai ogni giorno con grande passione, determinazione e coraggio riuscirai a supe­rare qualunque ostacolo che ti potrai trovare di fronte”.

Gianni De Magistris, plurititolato campione mondiale e olimpico – nuoto

 

“Quando non puoi più camminare, l’unica alternativa è volare sulle ali della forza d’animo, circondarsi di persone che ti voglio­no bene davvero e che non ti fanno arrendere mai. Un giorno leggerò Adele ed Oliver alla mia bimba, Nina, per spiegarle che il suo papà ha conquistato ogni medaglia per lei, per lei che rap­presenta la mia nuova “normalità” e tutto l’amore che serve per ricominciare”.

Renè De Silvestro, plurititolato campione mondiale e paralimpico – sci e atletica.

 

“Gareggiando per 29 anni nei tuffi e conquistando ben 5 meda­glie olimpiche, ho visto che nello sport ci vuole passione, dedizio­ne, sacrificio e perseveranza ma soprattutto la cosa fondamentale non è tanto il risultato ma la gioia e la soddisfazione in quello che fai, che alimenta la tua motivazione. Il mio motto: “per vincere bisogna saper anche perdere”.

Il mio primo allenatore federale di tuffi in Italia è stato Horst Görlitz, che in guerra aveva perso una gamba ma che poi aveva ancora gareggiato con una gamba sola dal trampolino per la passione che coltivava per il suo sport. Ho allenato e portato al 6° posto alle Olimpiadi di Los Angeles Piero Italiani, che è sordo dalla nascita ma aveva una motivazione di riuscire più forte di tanti altri.

Leggendo questo libro vi renderete conto delle sofferenze e del­le difficoltà che una persona diversamente abile possa incontrare nella vita, ma anche di come lo sport possa aiutarla a ritrovare l’autosti­ma e la gioia di socializzare, nonché la motivazione per affrontare tutte le difficoltà. Queste persone che non hanno avuto la nostra fortuna nella vita ma combattono più di noi per essere felici ed apprezzate, vanno certamente capite e stimate nel loro essere”.

Klaus Dibiasi, plurititolato campione mondiale e olimpico – tuffi

 

“Nel mondo dello sport e nella vita, gli ostacoli possono sem­brare invalicabili, ma affrontarli ci aiuta a superare i nostri limiti, mostrando la nostra reale forza interiore. Non arrendersi significa accogliere le sfide come occasioni di crescita. Con costanza, fidu­cia e impegno, possiamo coltivare i nostri sogni e superare ogni difficoltà, raggiungendo obiettivi impensabili”.

Carlotta Gilli, plurititolata campionessa mondiale e paralimpica – nuoto

 

“Lo sport, a qualunque livello, per quanto ognuno voglia arrivare in cima, deve rimanere un gioco. E ognuno, per onorare se stesso e gli altri, deve fare il gioco migliore che può e dare il suo meglio. Lo sport ti insegna a relazionarti con gli altri, a non perdere mai la speranza, a contare sulle tue forze e a dare il massimo. Una volta vinci tu, una volta vinco io, ma la cosa più importante è che deve trasmettere i valori importanti nella vita: la fedeltà, la lealtà, l’or­goglio e il rispetto. Lo sport deve rimanere una cosa bella, pulita, divertente e deve portare gioia e amicizia. Amicizie, che dureran­no tutta la vita, con persone che terrai sempre nel tuo cuore”.

Piero Gros, plurititolato campione mondiale e olimpico – sci

 

“Lo sport ti insegna a trovare dentro di te la forza che credi non avere, ti insegna a seguire le regole del gioco e t’insegna che cosa vuol dire vincere ma soprattutto ad accettare la sconfitta, insom­ma ti insegna che cos’è la vita”.

Carolina Kostner, plurititolata campionessa mondiale e olimpica – pattinaggio di figura

 

“Ogni ostacolo superato è una vittoria che va oltre il traguardo, perché nello sport, come nella vita, la vera disabilità è non avere il coraggio di provarci”.

Assunta Legnante, plurititolata campionessa mondiale e paralimpica – lancio del peso e del disco

 

“Parto dalla mia frase, “il rugby è la poesia del sacrificio”, che coglie perfettamente l’essenza di questo sport. Il rugby, come il vivere in una società civile, richiede non solo abilità fisica ma anche dedi­zione, disciplina e spirito di squadra. Ogni partita della vita è una prova di resistenza e determinazione, in cui tutti mettono in gioco il proprio corpo e il proprio impegno personale. La metafora della poesia sottolinea la bellezza nascosta nel duro lavoro e nel sacri­ficio che caratterizzano ogni gesto sul campo e nella vita sociale trasformando l’impegno fisico in un’esperienza quasi artistica.”

Andrea Lo Cicero, campione nazionale – rugby

 

“Questo bellissimo pianeta, che ha bisogno di molta più considera­zione da parte nostra, è un luogo che offre grandi opportunità, op­portunità che di solito non si colgono quando le cose vanno bene, nei momenti gioiosi. Anzi, il più delle volte, le opportunità più grandi si hanno quando si inciampa nella vita. È proprio in quelle situazioni difficili che dalle difficoltà nascono luci luminose, segre­te, immense. E dalle difficoltà nascono i nuovi orizzonti, le nuove esperienze. Le percepiamo, ma per coglierle vanno cercate dentro di noi, perché tutto dipende da noi, perché il mondo esterno e quello che abbiamo dentro si fondono in un tutt’uno, e il tutto dipende dal nostro spirito, dal nostro modo di leggere le cose. E come vanno le cose intorno a noi ci coinvolge tutti, tutti insieme, in questo gran­de meraviglioso piccolo-grande pianeta chiamato Terra”.

Maestro Mauro Meloni, caposcuola kung fu Vang Dao Duong

 

“Ho imparato dallo sport che per avere dei risultati devi applicarti ogni giorno per migliorare le tue prestazioni ed essere utile alla squadra. Morale: senza passione e sacrificio non si va da nessuna parte”.

Dino Meneghin, plurititolato campione internazionale e olimpico – basket.

 

“La vita è un libro da leggere con attenzione e se ci metti la giusta determinazione non sentirai la fatica. Proprio così. Vale su una bicicletta come davanti ad un buon libro. Io l’ho fatto pedalando in lungo e in largo, non solo per vincere ma anche per partecipare. Per capire, per arrivare con le mie forze. Quello che conta davvero è fare esperienza e un buon modo per iniziare con l’esperienza è partire da un libro. Poi c’è anche la bicicletta”.

Francesco Moser, plurititolato campione mondiale – ciclismo

 

“Non è mai facile gestire lo sforzo, le fatiche, la sofferenza, la stan­chezza, il dolore. Ma lo sport ti insegna a combattere, ogni gior­no, ogni allenamento, ogni gara e tira fuori quello che hai dentro: il tuo coraggio, la tua determinazione, la tua voglia di non smet­tere mai di migliorare e di vincere la gara più dura, quella con te stesso. Adele e Oliver parla proprio di come, nella vita, non devi mai avere rimpianti e devi sempre lottare per andare a prendere i tuoi traguardi, i tuoi successi, i tuoi sogni.

Anche quando qualcuno pensa che tu non possa farcela, non devi ascoltare. Devi concentrarti su ciò che puoi fare, su ciò che puoi raggiungere. Il messaggio importante per tutti di Adele e Oliver è che anche quando la vita ti butta a terra e i giorni sono difficili, devi continuare a combattere e devi credere in te stesso. Una corsa, una gara vanno onorate, così come la vita e vanno vis­sute sino alla fine, intensamente e senza mollare mai”.

Vincenzo Nibali, plurititolato campione internazionale e mondiale – ciclismo

 

“Lo sport ti dà modo di conoscere veramente te stesso, capire che la riuscita o il successo stanno al di là delle tue paure e che in te risiede un altro/a te con una forza che non immaginavi. Ti insegna il valore del sacrificio e ti fa provare inoltre emozioni tali che sa­ranno la benzina a cui attingere nei momenti no. Nei momenti in cui ti verrebbe voglia di lasciare non lo farai, perché sei affamato di vita e sai che avrai altro per cui gioire è solo questione di esser paziente e tenace. Lo sport è anche un modo per dirsi ci sono ancora, nonostante la malattia o grazie ad essa mi sono riscoperta”.

Cristina Nuti, prima donna con la sclerosi multipla a completare un Ironman

 

“Una persona con una disabilità non è un “supereroe”, ma non è neanche una persona “meno fortunata”. È solo una persona che cerca, come chiunque, di vivere la propria vita al meglio e questo comprende anche sogni e aspirazioni che, per poter realizzare è necessario trovare la via e le persone giuste. Senza gli altri non siamo nulla, tutti insieme possiamo smuovere le montagne”.

Lucia Sabrina Papa, prima allieva pilota d’aereo italiana cieca.

 

Lo sport è palestra di vita, una frase semplice che racchiude in sé un’infinità di significati. Impegnarsi quotidianamente per ottenere risultati migliori così come imparare a non demoraliz­zarsi o perdere fiducia in sé stessi dopo le sconfitte, sono solo al­cuni degli insegnamenti a me cari che la pallacanestro ha lasciato nella mia vita. Anche avere la consapevolezza del proprio ruolo importante per raggiungere un obiettivo comune all’interno di un gruppo è meraviglioso, si instaurano grandissime amicizie e si vivono momenti unici. Potrei elencarne molti altri, ma penso che tutto questo sia fondamentale nella vita di ognuno di noi per migliorarci e farci vivere sempre esperienze positive”.

Antonello Riva, plurititolato campione internazionale e olimpico – basket

 

“Lo sport è una scuola di vita. Nello sport ti scontri spesso con la sconfitta e, per esperienza personale, posso affermare che si impara molto di più dalle sconfitte che dalle vittorie. Quando perdi devi fare un’analisi profonda di quello che è successo, degli errori commessi, delle aspettative iniziali; devi avere voglia di lavorare su tutto ciò che è migliorabile, ciò che si può fare in più ma soprattutto devi decidere se vuoi rialzarti dopo la caduta. Tutto questo è assolutamente paragonabile a quanto succede nella vita, quando qualcosa intralcia il nostro percorso, dobbiamo darci il tempo di capire e accettare l’acca­duto per poi lavorare su noi stessi e migliorarci.

Io credo forte­mente che laddove qualcuno vede un limite noi vediamo una possibilità, laddove qualcuno vede una diversità noi vediamo l’unicità, ne facciamo il nostro punto di forza e ci adoperiamo per fare della nostra vita il miglior capolavoro. Proprio come fa Adele, la protagonista del romanzo-fiaba Adele e Oliver, e come cita una frase di un famoso libro: “Se hai un sogno devi proteggerlo. Quando le persone non riescono a fare qualcosa dicono che non puoi farla nemmeno tu. Se vuoi qualcosa vai e prenditela. Punto.””.

Arjola Trimi, plurititolata campionessa mondiale e paralimpica – nuoto

 

“Reputo lo sport un grande ministero dello star bene”.

Leonardo Tumiotto, plurititolato campione nazionale ed europeo – nuoto

 


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