Il suo nome non sarà di certo nuovo ai più. Ed anche l’etichetta che si porta sulle spalle, mentre sta per approdare in Europa, sembra qualcosa di già sentito. Claudio Echeverri, nato a Resistencia, Argentina, il 2 gennaio 2006, però, non è il solito talento argentino in erba definito il Nuovo Messi solo per qualche somiglianza tattica o fisica con la Pulce. Al Diablito, così è soprannominato, non piace scherzare col fuoco. Anzi, come lo stesso soprannome fa intendere, lui col fuoco ci convive, riuscendo ad essere fiamma ed esplosione allo stesso tempo. Lo dimostra un video che ha fatto immediatamente il giro del web, non appena il suo nome ha iniziato ad avere un peso al di fuori dei confini del Sudamerica.
Nasce una stella
Siamo nel 2017 e per il Champions Trophy, competizione dedicata ai migliori settori giovanili al mondo, si gioca River Plate-Juventus. La Juventus indossa l’allora terza maglia, bianca con le maniche a righe. Il River Plate una maglia nera, con tre bande verticali bianche e rosse che riprendono i colori sociali dei Los Millionaros. In campo c’è un Echeverri appena undicenne che fa il bello e il cattivo tempo. Giocate di una classe indiscutibilmente superiore e ben quattro gol nel 6-1 che premia gli argentini. È la prima volta che il “fenomeno” Echeverri infiamma il web. Prima di lui lo avevano fatto tanti altri talenti. Ed in epoca social è francamente difficile tirarsene fuori, specie se la qualità tecnica è quella vista in campo. È anche la prima volta che la Juventus fa la conoscenza del Diablito. Un giocatore che resterà nei radar della dirigenza bianconera, nonostante i tanti cambiamenti degli uomini mercato nelle ultime stagioni.
Un Echeverri undicenne al Champions Trophy
L’insostenibile leggerezza della 10 albiceleste
Facciamo un salto in avanti di sei anni e atterriamo nell’estate 2023. Claudio Echeverri è ormai un astro nascente del panorama calcistico mondiale. Trequartista di tecnica sopraffina, capace di svariare su tutto il fronte d’attacco e con l’innata tendenza a trovare sempre la giocata giusta e l’assist illuminante per i compagni di squadra. Giocare nel River Plate, inoltre, è una pubblicità non da poco. Los Millionaros lo centellinano, il tecnico Martin Demichelis gli concede spezzoni più o meno lunghi nei finali di gara. Lui, per non farsi mancare niente, confeziona un assist all’esordio in campionato, contro l’Istituto Cordoba. Il minutaggio scarso, comprensibile per un calciatore di soli 17 anni, non aiuta ad arricchire la casella statistiche. Ma nel frattempo si apre il sipario sul palcoscenico che gli permette di salire definitivamente alla ribalta: il Mondiale Under 17.
Dal 10 novembre al 2 dicembre 2023, in Indonesia, le migliori nazionali al mondo di categoria si danno battaglia. L’Argentina, con Echeverri sugli scudi e la maglia numero 10 sulle spalle, non può mancare. Alla fine è la Germania a trionfare, superando proprio l’Argentina in semifinale, prima di piegare la Francia in finale. L’Albiceleste, colpita forte dalla sconfitta contro i tedeschi, cede anche nella finale per il terzo posto contro il Mali. Ma Claudio Echeverri disputa un mondiale da incorniciare, pattina sul prato verde come se fosse la cosa più naturale del mondo. Forse lo è per davvero, per lui. Con 5 gol e 2 assist è terzo nella classifica dei giocatori che hanno preso parte a più gol nella competizione. E dimostra una maturità e una tecnica nella lettura delle situazioni e nella scelta delle giocate che non si addice ad un ragazzo di 17 anni. Quel numero 10, che in Argentina ha un valore molto diverso rispetto a quello, comunque enorme, che ha in tutto il resto del mondo, sembra non pesargli per niente. Come se ce l’avesse cucito sulla pelle. Se fino ad allora potevano ancora esserci dei dubbi, ora i riflettori del calcio mondiale si sono accesi definitivamente su di lui.
Un’esultanza del Diablito al Mondiale Under 17
Diavolo contro i Diavoli
Come di consueto, sul calciatore si apre un’asta di mercato che include le migliori società al mondo. Il trasferimento in Europa ci sarà, serve solo capire quando. Tutte le big si fiondano sul Diablito, una gemma rara da trovare e custodire gelosamente. Tra le italiane, la Juventus è quella più avanti sul giocatore ma la concorrenza di Barcellona e Real Madrid è una minaccia incombente. Alla fine la spunta il Manchester City, che si assicura il giocatore e lo lascia in patria almeno fino a giugno 2024. Probabilmente la lontananza dall’Etihad Stadium proseguirà con una serie di prestiti in altre squadre: il Girona, di proprietà dello stesso fondo che detiene anche Manchester City, Palermo e Troyes, sembra l’ipotesi più concreta.
Ma quando l’approdo al club di Guardiola sarà concreto, El Diablito indosserà i colori azzurro cielo e si immergerà nell’universo dei Citizens. Ben lontano sia da quello dell’Antonio Vespucio Liberti, casa del River Plate conosciuta come El Monumental e notoriamente dal clima infuocato, sia dal rosso fiammante del Manchester United, altro club della nuova città di Echeverri e connotato da un soprannome che ricorda qualcosa, a casa Echeverri: Red Devils.
Gol nel “suo” Monumental: Echeverri sa cosa vuol dire fronteggiare la pressione
La rivincita dei teenagers
Grazie a questo colpo di mercato, anche il Manchester City ha la sua stellina da mettere in vetrina per i prossimi anni. Infatti, tra chi costruisce talento in casa e chi, invece, lo esporta dall’estero, in questo momento alcune tra le società più importanti in Europa stanno mettendo in mostra talenti adolescenti come fiore all’occhiello.
In origine è stato il PSG a lanciare Zaire-Emery, probabilmente il più pronto tra tutti in questo momento. Il centrocampista francese è riuscito a guadagnarsi la fiducia di Luis Enrique e a superare la concorrenza di giocatori anche molto esperti. Ne sa qualcosa Verratti, classe 1992 che dopo la cessione ha visto il suo posto essere occupato da un calciatore di 14 anni più giovane. Il Real Madrid ha un feeling molto particolare con il Brasile e ha scelto Endrick, classe 2006, per completare il terzetto di attaccanti brasiliani con Rodrygo e Vinícius Júnior, che potrebbe costituire l’attacco verdeoro ai Mondiali 2026. Il Barcellona ha pescato dalla Masìa i due classe 2007 Lamine Yamal e Pau Cubarsí, che stanno facendo faville e sono il fulcro sul quale il Barcellona del futuro sta tentando di rinascere. E in questo scenario, il club campione di tutto in carica non poteva certo mancare.
Zaire-Emery, giovane star del PSG
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