Siamo ormai vicinissimi al semaforo verde sulla stagione 2024 della MotoGP. Tutti ancora una volta cercheranno di mettere la propria ruota davanti a quella del due volte campione del mondo Pecco Bagnaia per riuscire a strappare alla Ducati numero 1 lo scettro di regina.
Ma Pecco come si presenta ai nastri di partenza di questa nuova stagione? E a che punto sono i suoi più immediati inseguitori? Cerchiamo di scoprirlo insieme passando in rassegna ogni team e provando a capire lo stato di salute dei rispettivi piloti.
Ducati Lenovo Factory
La Ducati GP24 a disposizione di Bagnaia ed Enea Bastianini sembra essere il solito missile che ha dominato le due passate stagioni. I tempi fatti registrare dal campione del mondo negli ultimi test in Qatar sono stati spaziali. Nel time attack, addirittura, Pecco è riuscito ad abbassare il giro veloce della pole position dello scorso anno di 8 decimi. Un’eternità.
Lo stesso Bastianini, seppure meno performante del compagno di squadra, si è lasciato sfuggire diversi sorrisi al box nel commentare la nuova creatura di Gigi Dall’Igna. L’impressione è che anche quest’anno sarà dura per le giapponesi e le altre.
All’aspetto puramente tecnico occorre poi aggiungere un particolare non di poco conto: Pecco ha rinnovato il proprio contratto con Ducati fino al 2026 rendendo ben saldo il proprio sedile e permettendo al team di guardare alla stagione e al prossimo futuro con un discreto grado di tranquillità. Tranquillità che non avranno molti dei suoi rivali in pista, dal momento che soltanto lo stesso Bagnaia, Marini, Binder e Zarco sono certi di un posto in griglia nel Mondiale 2025.
Ducati Prima Pramac
Al primo rivale per la corsa al titolo di Pecco Bagnaia, Jorge Martin, si è unito per quest’anno (scadenza 2024) Franco Morbidelli. Il pilota romano però rischia di non poter prendere parte al debutto in Qatar a causa dell’incidente patito a gennaio.
Martin è probabilmente ancora il principale antagonista per la lotta al titolo. La sua Ducati GP24, identica a quella del campione del mondo, dà sufficienti garanzie di competitività. Vedremo se lo spagnolo sarà in grado di bissare l’ottima annata 2023. Di sicuro nei test di Losail non è apparso completamente a suo agio sulla nuova moto come lo era sulla GP23. Se però ricordiamo la scorsa stagione, Martin impiegò cinque gare prima di trovare il successo e il giusto feeling: robabilmente ha solo bisogno di conoscere al meglio il nuovo bolide per poter spremere cavalli da ogni vite e bullone.
Gresini Racing Ducati
Inutile nascondersi: la grande attesa per questo mondiale di MotoGP è per il debutto di Marc Marquez sulla Desmosedici GP23. L’otto volte campione del mondo nei test è sembrato un po’ sulle uova in sella al prodotto di Borgo Panigale. Probabilmente avrà bisogno di un periodo di apprendistato per capire al meglio le caratteristiche, i pregi e i difetti della moto che lo scorso anno ha portato in trionfo Bagnaia.
Di certo gli infortuni che lo hanno tenuto a lungo fuori dalle corse potranno essere difficili da mettere alle spalle, tuttavia qualche podio e una o due vittorie sono nelle corde del fenomeno spagnolo, soprattutto in considerazione del fatto che anche il suo contratto scade al termine di questa stagione: l’ex campione del mondo vuole mettersi in mostra il più possibile per assicurarsi uno dei prestigiosi sellini ancora disponibili (Ducati Lenovo o KTM su tutte).
Con Marc farà squadra il fratello Alex, al suo secondo anno in Ducati e decisamente cresciuto nel corso della scorsa stagione, al punto da riuscire a vincere anche due Sprint Race. I due potrebbero serenamente diventare la principale sorpresa della stagione.
Pertamina Enduro VR46 Ducati
Marco Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio sono gli ultimi due piloti Ducati in corsa per il mondiale. Entrambi in scadenza alla fine della stagione, dovranno cercare di stare al passo con i più titolati compagni di marca per riuscire a strappare un sedile anche per il prossimo campionato. In particolare Bezzecchi, che viene dal terzo posto nel mondiale 2023, nei primi test è sembrato sempre costante e particolarmente motivato a replicare, se non a migliorare, il risultato dello scorso anno.
La moto che avrà a disposizione sarà quella dell’anno precedente (che è comunque un bel prendere…). I progressi visti dal primo al secondo anno, nonostante l’uso di moto clienti vecchie di un anno, sono stati incoraggianti e, anche se questo si prospetta come l’ultimo anno insieme a Ducati in vista di un possibile accordo con Yamaha dal 2025, il 2024 potrebbe permettere ad uno tra Bezzecchi e Di Giannantonio di lanciare in maniera ancora più concreta la sfida ai big. Non ci stupiremmo se alla fine dell’anno Bez in particolare riuscisse ad avvicinarsi sensibilmente ai primissimi, magari portando a casa anche più delle 3 gare vinte nel 2023.
Aprilia Factory
Chi vive una situazione piuttosto positiva è sicuramente Aleix Espargaro sulla nuova Aprilia Rs-GP24. Il pilota spagnolo ha dichiarato:
È solo un test ma quest’anno mi sto divertendo molto, mi piace tanto la moto del 2024. Sepang e Losail sono due piste completamente diverse, con grip differenti. Sono veloce, mi piace molto questa moto e mi diverto soprattutto in termini di ritmo. Nel time attack penso di dover e poter migliorare un po’, ma sul passo, con gomme usate, sono molto forte. Quindi sono contento.
Parole al miele per gli ingegneri di Noale e che sicuramente faranno suonare più di un campanello d’allarme nei box Ducati, dal momento che Espargaro e Vinales (l’anno scorso rispettivamente quinto e sesto della classifica finale) hanno dimostrato di saper guidare il missile nero. I due piloti spagnoli anche nei test di Losail sono sembrati piuttosto veloci sia nel tempo sul giro (Espargaro è finito a soli 3 decimi da Bagnaia) che sul passo gara lasciando intendere che, se ci sarà l’occasione, saranno prontissimi ad approfittarne.
Red Bull KTM Factory
Sono risultate un po’ balbettanti le KTM, con Binder e Miller che comunque sembrano aver fiducia nei progressi fatti dal team. Le KTM sono tra le moto più ambite dai piloti in scadenza per la prossima stagione, visti gli investimenti di Red Bull nel tentativo di avvicinarsi alla dominatrice Ducati.
Binder in particolare, è risultato il primo delle “non Ducati” nella classifica mondiale del 2023, portando a casa due vittorie e svariati podi. Il pilota sudafricano è chiamato a migliorare il risultato ottenuto lo scorso anno e le premesse sono tutt’altro che fosche.
Per quanto riguarda Miller, si tratta a tutti gli effetti di una sorta di “seconda guida”: i risultati maturati nel 2023, paragonati a quelli del compagno di squadra, lasciano intendere che il parco ingegneri di Munderfing concentrerà su Binder buona parte dello sviluppo della moto nel corso della stagione. Per questo motivo, quest’ultimo deve necessariamente essere considerato nel novero dei pretendenti al titolo.
Yamaha Factory
Disperse le Yamaha, con un Quartararo non troppo entusiasta:
C’è bisogno di tempo, c’è ancora molto da fare.
L’ex campione del mondo è corteggiato da Aprilia per il 2025 e non le manda certo a dire.
Il team di Iwata attraversa ormai da tempo un periodo di regressione tecnica e sono sempre più sporadiche le apparizioni sul podio (solo 3 volte terzo nel 2023 con Quartararo). Insieme al francese farà coppia Alex Rins, direttamente dalla Honda e sotto contratto solo per questa stagione.
Per entrambi le speranze di vittoria sono ridotte al lumicino. Magari qualche gara bagnata potrebbe portare a un piazzamento sul podio ma difficilmente le moto blu sapranno essere al livello delle Ducati e delle immediate inseguitrici.
Repsol Honda
Tanto lavoro in agenda anche per Honda, come ha spiegato laconicamente Mir al termine dei test a Losail:
Abbiamo gli stessi problemi dello scorso anno, con tempi sul giro migliori.
Gli fa da controcanto il suo nuovo compagno di squadra Luca Marini che, dopo tre anni in Ducati, ha deciso di abbracciare (uno dei pochi piloti non a scadenza nel 2024) il progetto della casa del Sol Levante:
Abbiamo del lavoro da fare, ci sono tanti piccoli dettagli da limare per capire meglio dove ci troviamo.
Probabilmente la nuova moto sarà in grado di dare qualche soddisfazione in più rispetto al trattore che girava sui circuiti lo scorso anno. Ma per essere realmente competitivi in un weekend (anche solo per la Sprint race) occorre ancora molto lavoro.
…e le altre?
Naturalmente i partenti per la stagione 2024 non sono soltanto questi. Completano il lotto dei partecipanti le due Aprilia Trackhouse Racing di Miguel Oliveira e Raul Fernandez, le due LCR Honda di Johann Zarco e Takaaki Nakagami oltre alle due Red Bull GasGas Tech3, che sono l’unico motivo di attenzione di questo lotto dal momento che tra i due piloti spicca il fresco campione del mondo di Moto2 Pedro Acosta (già vincitore della Moto3 nel 2021). C’è grande curiosità per capire l’impatto che potrà avere il ragazzo alla prima esperienza tra i grandi. La classe non gli manca di certo e la moto è in una buona fase di sviluppo.
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