Il 2010 ha segnato la prima vera partecipazione del marchio Mercedes-Benz come team ufficiale nel Campionato del Mondo di Formula 1. Un ritorno per le Frecce d’Argento dopo oltre 50 anni.
Le origini
Un team storico e con un percorso complesso, la cui origine si può far risalire alla leggendaria Tyrrell Racing, squadra che ha gareggiato nel campionato dal 1970 fino alla fine del 1997. In quell’anno, infatti, fu acquistata dalla British American Tobacco per poi passare al nuovo costruttore, British American Racing (BAR), nel 1999.
BAR, che aveva formato una partnership con la Honda, prese infine il nome di Honda Racing F1 Team nel 2006. Un cambiamento figlio del disimpegno definitivo della British American Tobacco dal mondo dello sport.
Brawn e il mondiale
A dicembre 2008 la Honda annunciò l’abbandono alla Formula 1 ed il team cambiò nuovamente proprietà, venendo ribattezzato, in vista della stagione 2009, Brawn GP (dal nome dell’omonimo capo squadra Ross Brawn).
Non esattamente il primo che passava di lì: il nome di Brawn si lega a doppio filo col periodo d’oro della Ferrari a cavallo tra gli anni ’90 e i primi del nuovo millennio, e ancora prima col biennio che rivelò al mondo Team Benetton e, soprattutto, Michael Schumacher. Se al volante sedeva un fenomeno come il tedesco, infatti, entrambi i cicli vincenti per le due scuderie hanno potuto contare sullo stupefacente apporto di un ingegnere illuminato come Brawn dietro le quinte. Dal ’94 al 2006, anno in cui Brawn lasciò il Cavallino, le due case madri che poterono contare sui suoi servigi arricchirono le loro bacheche con 7 titoli costruttori – di cui 6 consecutivi dalle parti di Maranello – ed altrettanti allori individuali per i piloti.
Il geniale ingegnere inglese decise fin da subito di utilizzare motori Mercedes-Benz, lavorando non senza difficoltà alle prese con un budget sensibilmente limitato.
Restrizioni che non vietarono a Jenson Button, pilota di punta della neonata scuderia, di vincere sei delle prime sette gare della stagione, al termine della quale il britannico si aggiudicò il titolo di campione del mondiale piloti e, insieme al compagno di squadra Rubens Barrichello, portò la Brawn GP alla conquista del trofeo costruttori.
Un traguardo a suo modo memorabile: era la prima volta nella storia dei 60 anni della F1 in cui una squadra riusciva a vincere entrambi i prestigiosi titoli all’esordio nella categoria.
Nuovi title sponsor e piloti
Mercedes-Benz ha, in seguito, concluso la partnership con la storica alleata e cliente McLaren. All’epoca il colosso di Stoccarda deteneva il 40% delle azioni della McLaren, la quale avviò, a partire dal 2011, un graduale processo di riacquisizione delle quote. Tuttavia, il rapporto tra le due case sarebbe proseguito come semplice rapporto di fornitura dei motori fino al 2014, prima del passaggio della scuderia di Woking ai motori Honda.
Il 21 dicembre 2009 la compagnia petrolifera Petronas venne annunciata come nuovo sponsor principale del team, nonché come fornitore di combustibili e lubrificanti: proprio per questo motivo il team ha gareggiato ufficialmente con il nome Mercedes GP Petronas F1 Team nel 2010 e nel 2011.
Jenson Button e Rubens Barrichello, dopo la magica annata del 2009, lasciarono il team per passare rispettivamente a McLaren e Williams.
Nel dicembre 2009 vennero annunciati i due piloti per la stagione successiva. Erano il tedesco Nico Rosberg, precedentemente pilota Williams, inizialmente con un contratto annuale che sarebbe stato di volta in volta prolungato fino a sette anni complessivi di permanenza in Mercedes, e nientemeno che il sette volte campione del mondo Michael Schumacher, tornato in Formula 1 dopo tre anni di pausa. Il suo contratto durò fino alla fine della stagione 2012.
Estetica rivoluzionata, filosofia tecnica invariata
Il design della livrea della Mercedes MGP W01 è stato presentato il 25 gennaio 2010 al Mercedes-Benz Museum di Stoccarda su una Brawn BGP 001; gli elementi neri e ciano degli sponsor campeggiavano su una base di vernice grigio argento.
Una settimana dopo, al primo giorno dei test a Valencia, venne presentata la versione definitiva della monoposto: la vettura non presentava innovazioni evidenti ed era tecnicamente un’evoluzione della BGP 001 senza il diffusore doppio che, da quell’anno, era stato vietato.
Le uniche reali novità riguardarono l’aumento di volume dei serbatoi, data la mancata possibilità di rifornimento decisa a partire proprio dalla stagione di quell’anno, ed il conseguente aumento di peso, scaturente dall’adeguamento normativo che portò il peso minimo delle vetture a 625 kg. Visivamente, poi, scomparvero le calotte delle ruote e gli pneumatici anteriori assunsero un profilo più stretto. Il motore scelto fu lo stesso della Brawn, un V8 Mercedes da 2,4 litri senza KERS.
Aspettative elevate
A causa delle estese modifiche normative, che prevedevano prove svolte con partecipanti diversi distribuiti su 15 giorni e tre nuovi team, fu complicato ad inizio stagione procedere ad una puntuale analisi dei test, rendendo estremamente imprevedibile l’interpretazione e la previsione delle dinamiche di gara. Secondo la propria autovalutazione, comunque, il team non si aspettava un esordio stagionale in cui poter competere con le altre migliori scuderie.
Per ovviare a questa preventivata partenza ad handicap, la scuderia aveva già pianificato un pacchetto di aggiornamenti proprio in vista del Bahrain, dove si sarebbe disputato il primo GP. Stando a pronostici esterni, invece, il team poteva potenzialmente essere considerato una delle quattro possibili squadre vincenti nel campionato che stava per iniziare. Una lotta da condividere direttamente con Red Bull, Ferrari e McLaren.
Il debutto in pista
Il 14 marzo 2010, nel Gran Premio del Bahrein, Mercedes-Benz fece ufficialmente il suo ingresso nel Campionato del Mondo di Formula 1 per la prima volta dal lontano 1955.
Qualificatisi il sabato in quinta e settima posizione, Rosberg e Schumacher conclusero la prima gara rispettivamente quinto e sesto.
Col passare delle varie gare si andò effettivamente a delineare quale sarebbe stata a tutti gli effetti la capacità prestazionale del team. Contrariamente alle aspettative più ottimistiche, la scuderia non entrò mai realmente in competizione con le avversarie più forti, nonostante comunque la W01 abbia permesso ai due piloti tedeschi di ottenere costantemente posizioni a punti (Rosberg si piazzò terzo a Sepang, in Cina e a Silverstone).
La scelta di Honda che, dopo l’uscita dalla F1, nel 2008 decise essenzialmente di bloccare ulteriori investimenti nel team, sembrò influire in modo marcato sulle prestazioni delle vetture, risultate non adeguate alle aspettative.
La crisi
Naturale e fatale conseguenza di questo limitato budget fu l’impossibilità di sviluppare e progettare con le giuste risorse la vettura del 2010 già durante l’anno precedente. A ciò si aggiunse anche un’inevitabile trascuratezza nello sviluppo dell’infrastruttura nell’officina di Brackley.
Questi impedimenti ebbero un indiscutibile impatto in termini prestazionali del team, che si trascinarono almeno fino alla stagione 2011. Ross Brawn ha successivamente descritto la MGP W01 come il risultato di uno sviluppo insufficiente, troppo conservativo per quanto riguardava peso, baricentro e sospensioni.
Nello specifico, nell’ambito dell’aerodinamica del regolamento esistente dal 2009, la squadra era rimasta nettamente indietro rispetto alla concorrenza: questo comportava la prolunga del passo per aumentare la superficie utile aerodinamica e l’ottimizzazione dell’interazione tra i gas di scarico e il diffusore.
L’epilogo
Schumacher ottenne un buon quarto posto in Spagna, Turchia e Corea del Sud. Il tedesco arrivò a classificarsi nono nella classifica piloti con 72 punti, chiudendo l’annata protagonista di un terribile incidente con Liuzzi ad Abu Dhabi.
Nico Rosberg, invece, chiuse il Mondiale con 142 punti piazzandosi settimo nella classifica piloti.
La W01 non riuscì ad ottenere pole position o giro più veloce in gara nella sua stagione inaugurale, finendo al quarto posto nella classifica costruttori (214 punti) dietro all’ex partner McLaren. La casa automobilistica britannica riuscì a piazzarsi al secondo posto della classifica costruttori dietro alla Red Bull di Sebastian Vettel e Mark Webber.
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